• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00051 nell'attuale contesto di stagnazione degli investimenti la capacità di autofinanziamento delle imprese italiane è certamente diminuita. Questo ha determinato un incremento del fabbisogno...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00051presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMercoledì 15 maggio 2013, seduta n. 16

OLIVERIO, LUCIANO AGOSTINI, ANTEZZA, ANZALDI, CARRA, CENNI, COVA, COVELLO, DAL MORO, FERRARI, FIORIO, MARROCU, MONGIELLO, PALMA, TARICCO, TENTORI, TERROSI, VALIANTE, VENITTELLI, ZANIN, DE MARIA e ROSATO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
nell'attuale contesto di stagnazione degli investimenti la capacità di autofinanziamento delle imprese italiane è certamente diminuita. Questo ha determinato un incremento del fabbisogno finanziario da parte delle aziende produttrici, soprattutto di quelle, come le imprese agricole, che hanno difficoltà strutturali di autofinanziamento. L'indebitamento bancario per il settore agricolo rischia, però, di diventare un onere gravoso, soprattutto in questa fase di difficoltà economica e di restrizione creditizia;
numerose sono le imprese agricole in difficoltà economiche, specialmente al Sud, che avrebbero semplicemente necessità di riequilibrare la loro posizione finanziaria attraverso l'accensione di operazioni di ristrutturazione dei loro debiti bancari, ma trovano forti difficoltà ad accedere a questi finanziamenti. Lo Stato e le regioni, per mancanza di risorse e anche per i limiti posti dalla Commissione europea sugli «aiuti di Stato» su operazione di consolidamento o di semplice ristrutturazione finanziaria, non sono stati finora in grado di intervenire;
inoltre, alla luce della nuova regolamentazione creditizia prevista da Basilea, che dà particolare importanza alle garanzie come strumenti utili per la mitigazione del rischio, le imprese agricole non possono contare su di un adeguato sistema di garanzie;
infine, bisogna sottolineare come i consorzi fidi in agricoltura non hanno ottenuto il successo che si riscontra in altri settori produttivi e sarebbe importante favorire un loro sviluppo e rafforzamento, attraverso anche una politica di agevolazioni al loro accorpamento, per dare una competenza territoriale più ampia ed un bacino di utenza superiore, sia in termini di volumi patrimoniali, che di numero di associati;
come è noto, il problema del ricambio generazionale, già molto acuto nell'agricoltura europea, è particolarmente grave in Italia che, con il Portogallo, presenta l'indice di invecchiamento più elevato di tutta l'Unione europea; l'età media dei conduttori di impresa agricola in Italia si attesta sui 58 anni, con punte di 62 anni in caso di imprese che producono esclusivamente per autoconsumo;
per favorire il ricambio generazionale servono politiche e regole adeguate e servizi specifici, soprattutto finalizzati all'aggregazione sia all'interno del settore agricolo che nel contesto territoriale in cui le imprese operano, favorendo ogni tipo di integrazione –:
quali iniziative intenda assumere il Governo per facilitare l'accesso al credito delle imprese agricole e il ricambio generazionale, nell'obiettivo di sostenere quelle in difficoltà e quelle che intendono rilanciare la propria attività mediante il ricorso ad investimenti innovativi, favorendo politiche di aggregazione e di integrazione per il ricambio generazionale, anche mediante un corretto e pieno utilizzo dei fondi comunitari destinati ai piani di sviluppo rurale. (3-00051)
(14 maggio 2013)