link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00097 presentata da GIANNI PIETRO GIROTTO
giovedì 30 maggio 2013, seduta n.031

GIROTTO, NUGNES, LUCIDI, MARTELLI, MORONESE - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico - Premesso che:

il sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), istituito nel 2009, ma, di fatto, ancora inattivo a causa di problemi tecnici, avrebbe dovuto tendere, attraverso il controllo digitale e la conseguente tracciabilità dei rifiuti, ad eliminare il business delle ecomafie nel controllo del traffico e dello smaltimento dei rifiuti;

l'attuazione di tale sistema sarebbe dovuta avvenire attraverso una tecnologia costituita sia da scatole nere da installare su veicoli e autocarri adibiti al trasporto dei rifiuti, in modo che fossero seguiti tramite satellite dagli organi di controllo, sia con chiavette USB contenenti le informazioni su ogni carico;

premesso altresì che, a quanto risulta agli interroganti:

l'importante appalto per la fornitura di tale sistema è stato, in un primo momento, secretato e quindi affidato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, senza gara, a Selex management, società del gruppo Finmeccanica, che, a sua volta, si è affidata alla società Edil security;

successivamente, una volta emerso l'accordo, si è contrattato un appalto della durata di 5 anni (scadenza a dicembre 2014) per un corrispettivo di 500 milioni di euro. Tale corrispettivo dovrebbe essere per 350 milioni a carico delle aziende e per altri 150 a carico del Ministero dell'ambiente;

circa 400.000 imprese in Italia sono state obbligate, con minaccia di pesanti sanzioni, a pagare per due anni un contributo di circa 150 milioni di euro, ma il sistema ad oggi non è ancora stato attuato e a detta di molti appare comunque del tutto inadeguato. Tuttavia, a seguito di numerose proroghe, l'entrata in vigore a regime del sistema è stata prevista per il dicembre 2014;

secondo notizie di stampa (per tutti si veda l'articolo a firma di Marco Lillo pubblicato su "il Fatto Quotidiano" del 18 aprile 2013), risultano indagate numerose persone interessate alla vicenda Sistri. Tra questi figurano Sabatino Stornelli (amministratore delegato di Selex management), Francesco Paolo Di Martino (amministratore delegato della Edil security) e Carlo Malinconico, ex segretario generale di Palazzo Chigi ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri;

in particolare, a quanto emerge dall'articolo citato, il professor Malinconico alla fine del 2009 sarebbe stato consultato dal Ministero dell'ambiente in qualità di esperto giuridico, al fine di valutare se il contratto di interesse della Selex management potesse essere secretato e se fosse congruo il prezzo da pagare. Sulla presunta congruità giova precisare che, sulla base di informazioni riportate dall'articolo, le chiavette sarebbero costate da 2 a 5 euro ciascuna, ma fatturate alla Selex management dalla società Edil security da 36 a 46 euro. Selex management avrebbe fatturato per il Sistri più di 120 milioni di euro,

si chiede di sapere:

quali siano le determinazioni dei Ministri in indirizzo in merito all'effettiva entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti, dal momento che la normativa ad esso riferita non è mai divenuta concretamente operativa, creando confusione e incertezza per gli operatori;

quale sia, in particolare, l'indirizzo che intendano assumere in relazione ai contributi già versati dalle imprese per un servizio che non è mai stato corrisposto;

quali siano i costi effettivamente sostenuti per il Sistri e quali valutazioni siano state fatte in ordine alla loro congruità e al funzionamento del sistema di tracciabilità.

(3-00097)