• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00220 CENTINAIO, CONSIGLIO, CALDEROLI, CANDIANI, ARRIGONI, BISINELLA, TOSATO, CROSIO, STEFANI, BELLOT, MUNERATO, COMAROLI, DIVINA, FAZZONE, ARACRI, COMPAGNONE, ZIZZA, SCILIPOTI ISGRO', MAZZONI,...



Atto Senato

Interpellanza 2-00220 presentata da GIAN MARCO CENTINAIO
mercoledì 12 novembre 2014, seduta n.349

CENTINAIO, CONSIGLIO, CALDEROLI, CANDIANI, ARRIGONI, BISINELLA, TOSATO, CROSIO, STEFANI, BELLOT, MUNERATO, COMAROLI, DIVINA, FAZZONE, ARACRI, COMPAGNONE, ZIZZA, SCILIPOTI ISGRO', MAZZONI, SCOMA, ALICATA, MINZOLINI, SCIASCIA, ZUFFADA, RAZZI, CARRARO, BRUNI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

sabato 8 novembre 2014, il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, è stato oggetto di una grave aggressione mentre si accingeva a visitare il campo nomadi di via Erbosa a Bologna, nel quadro delle iniziative assunte nella campagna elettorale in vista del rinnovo del presidente e del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna;

nella circostanza, alcuni individui hanno tentato di fermare l'autovettura a bordo della quale si trovava Salvini, colpendola con un casco, con calci, con pugni e cinghiate, sfondando il lunotto posteriore ed ammaccando in più punti la carrozzeria, con l'effetto finale di minacciare l'incolumità del segretario federale e precludergli la visita al campo nomadi di via Erbosa;

nell'agguato è rimasto ferito un giornalista del "Quotidiano nazionale - il Resto del Carlino";

a giudizio degli interpellanti l'azione violenta messa in atto nei confronti del segretario federale della Lega Nord era premeditata e studiata nei minimi dettagli da un gruppo eversivo appartenente agli schieramenti extraparlamentari denominati "antagonisti";

tali episodi non possono essere sottovalutati. Il nostro Paese, infatti, ha già vissuto periodi molto bui dove le frange estreme passarono dalla contrapposizione politica violenta al vero e proprio terrorismo;

le frange estreme e violente dell'antagonismo di estrema sinistra hanno concentrato le loro azioni criminali nei confronti del movimento politico della Lega Nord. Grazie ad un'organizzazione paramilitare, mettono in atto aggressioni fisiche, presidi per contrastare la libertà di manifestazione, intimidazioni, anche attraverso l'utilizzo di strumenti telematici, attentati verso le sedi politiche;

l'antagonismo extraparlamentare è alimentato da atteggiamenti incoerenti di alcune strutture legate ai partiti riconosciuti nell'arco costituzionale che, se da un lato si dissociano dinnanzi all'utilizzo della violenza come strumento di affermazione politica, dall'altro partecipano e sovvenzionano queste strutture come se fossero delle organizzazioni parallele per alcune attività di partito;

sarebbe stata auspicabile, considerato il carattere politico ed intimidatorio dell'azione violenta intrapresa contro Salvini, l'espressione di un'estesa solidarietà da parte di istituzioni e partiti;

invece, l'assessore comunale bolognese Amelia Frascaroli ed altre personalità di rilievo regionale e nazionale hanno accusato il segretario federale della Lega Nord di aver fatto una scelta provocatoria, ponendo così sullo stesso piano aggressori ed aggredito, in preoccupante continuità con una logica tristemente nota di legittimazione del ricorso alla violenza nella lotta politica, che contribuì non poco a suo tempo alla genesi degli anni di piombo;

intervistato da un noto network televisivo nazionale, uno dei presunti aggressori avrebbe dichiarato che l'attacco non era stato pianificato "fino a quando pensavamo che Salvini fosse scortato fino al campo dalla Polizia", evidenziando, come si trattasse di cosa normale, che in presenza di una scorta "l'avremmo insultato e sputazzato, senza però cercare lo scontro" e sottolineando la disponibilità a ripetere il gesto;

ai cittadini tutti ed in particolar modo quando sono chiamati attraverso l'espressione legittima dell'esercizio del voto a ricoprire cariche politiche di rappresentanza deve essere garantito, nei limiti stabiliti dalla Costituzione, il diritto di esprimere e manifestare le proprie idee;

considerata la recrudescenza di tali fenomeni criminali è necessario intervenire anche attraverso l'utilizzo dello strumento della legislazione d'urgenza, prevedendo una forma giuridica simile a quella adottata per il contrasto della violenza in occasioni delle manifestazioni sportive (DASPO) nei confronti dei soggetti noti alle forze dell'ordine per appartenenza a movimenti extraparlamentari che fanno dell'uso della violenza uno strumento di contrapposizione politica. È tempo di introdurre nel nostro ordinamento giuridico il "DAMPO" (divieto di accedere alle manifestazioni politiche) prima che il nostro Paese rischi di tornare a vivere gli anni tristi del terrorismo,

si chiede di sapere quali misure il Governo ritenga di dover assumere per garantire a tutti i cittadini la libertà di espressione e manifestazione delle proprie idee nei limiti stabiliti dalla Costituzione e quali strumenti intenda predisporre per arginare le derive violente messe in atto dalle frange estreme extraparlamentari che si autodefiniscono movimenti antagonisti.

(2-00220 p. a.)