• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01397 CIOFFI, SCIBONA, FUCKSIA, CAPPELLETTI, MONTEVECCHI, MORONESE, VACCIANO, LEZZI, SERRA, BLUNDO, CASTALDI, BUCCARELLA, MANGILI, BERTOROTTA, PAGLINI, PUGLIA, NUGNES - Al Ministro delle...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01397 presentata da ANDREA CIOFFI
martedì 11 novembre 2014, seduta n.348

CIOFFI, SCIBONA, FUCKSIA, CAPPELLETTI, MONTEVECCHI, MORONESE, VACCIANO, LEZZI, SERRA, BLUNDO, CASTALDI, BUCCARELLA, MANGILI, BERTOROTTA, PAGLINI, PUGLIA, NUGNES - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

la situazione del porto di Napoli continua a destare preoccupazione per la criticità manifestata nella realizzazione del grande progetto "Porto di Napoli" e per la continua perdita di traffico commerciale dei contenitori;

il Ministro in indirizzo ha rinnovato la gestione commissariale della stessa autorità portuale, confermando nel ruolo per altri 6 mesi il professor Francesco Karrer, rendendo doveroso, da parte degli interroganti, di ritornare ad esaminare, con la massima attenzione le eventuali incompatibilità di alcuni ruoli ricoperti;

con un precedente atto di sindacato ispettivo (4-02414) sono stati chiesti dei chiarimenti sulla struttura organizzativa dell'autorità portuale e specificamente sulla composizione dell'organico in forza e sulle modalità di assunzione adottate per verificare il rispetto dell'art. 97 della Costituzione relativamente agli enti pubblici non economici, in cui rientrano anche le autorità portuali per le quali è obbligatorio il concorso pubblico, nonché sulla regolarità delle procedure di assegnazione delle concessioni pluriennali sulle aree demaniali marittime portuali a Napoli;

considerato che:

la legge n. 114 del 2014 (legge di conversione del decreto-legge n. 90 del 24 giugno 2014 in vigore dal 18 agosto 2014) ha aggravato le regole di incompatibilità nell'attribuzione di incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo della pubblica amministrazione a soggetti in quiescenza. Tale divieto, introdotto con il decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012 (art. 5, comma 9), ora con la legge n. 114 del 2014 è divenuto assoluto;

il nuovo disposto dell'articolo 6 del decreto-legge 90 prevede che "All'art. 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le parole da «a soggetti, già appartenenti ai ruoli delle stesse» fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: «a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza. Alle suddette amministrazioni è, altresì, fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni di cui al primo periodo. Incarichi e collaborazioni sono consentiti, esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione. Devono essere rendicontati eventuali rimborsi di spese, corrisposti nei limiti fissati dall'organo competente dell'amministrazione interessata". Il comma 2 dello stesso articolo 6 recita: "Le disposizioni dell'art. 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dal comma 1, si applicano agli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto";

risulta agli interroganti che al commissario dell'autorità portuale di Napoli, professor Francesco Karrer (nato il 30 gennaio 1942), è stata concessa una proroga di altri 6 mesi per l'incarico conferitogli il 30 aprile 2014 nonostante egli sia in quiescenza, abbia ben 72 anni e l'incarico sia remunerato senza tener conto del divieto assoluto imposto dalla legge n. 114 del 2014;

a parere degli interroganti ad oggi la mancata nomina del presidente dell'autorità portuale è sicuramente un male, ma da leggere in subordine rispetto ad elementi decisamente più gravi che hanno compromesso la capacità competitiva dello scalo napoletano in un momento di grandi cambiamenti nel settore dello shipping mondiale, che vede nel Mediterraneo un'area di grande interesse per l'aumento dei traffici commerciali marittimi;

con delibera n. 30 del 28 luglio 2011 al punto 3.3.2 "Carenze di controllo per il monitoraggio dei piani di impresa" l'autorità portuale, presieduta da Luciano Dassatti, faceva intendere che l'attività dell'ente, per quanto riguarda la gestione delle concessioni demaniali, fino a quel preciso momento, in violazione al dettato della legge n. 84 del 1994 e successive modificazioni, era stata improntata solo al controllo del pagamento dei canoni demaniali e alla gestione delle manutenzioni delle infrastrutture portuali e delle parti comuni. Inoltre neanche la riscossione dei canoni demaniali era stata seguita con la dovuta attenzione, visto che i concessionari presenti nel porto di Napoli hanno prodotto nel tempo mancati versamenti, con relativo danno per l'erario, per più di 20 milioni di euro. Il rilascio delle concessioni demaniali, ai sensi dell'art. 18 della legge n. 84 del 1994, impone il rispetto di una procedura di evidenza pubblica che prevede, tra l'altro, specifiche indicazioni sulle modalità di pubblicizzazione per la raccolta di eventuali istanze in concorrenza. Su questo tema specifico diversi articoli di stampa mettono in risalto più volte l'assegnazione di importanti concessioni demaniali marittime nel porto di Napoli disattendendo la regolarità procedurale richiesta. Lo stesso professor Francesco Karrer ha dichiarato alla stampa, sabato 18 ottobre 2014, che le concessioni, rilasciate nel porto di Napoli, sono a dir poco creative (si veda "la Repubblica" del 18 ottobre 2014);

l'autorità portuale di Napoli, nella suddetta delibera, completa il citato punto 3.3.2 scrivendo che rientrano tra i propri compiti anche la verifica delle attività di rendicontazione dei concessionari, misurando il grado di conservazione dei requisiti che hanno determinato il rilascio delle stesse concessioni. Come recita il comma 8 dell'articolo 18 della legge n. 84 del 1994: "L'autorità portuale o, laddove non istituita, l'autorità marittima sono tenute ad effettuare accertamenti con cadenza annuale al fine di verificare il permanere dei requisiti in possesso al momento del rilascio della concessione e l'attuazione degli investimenti previsti nel programma di attività di cui al comma 6, lettera a)";

l'autorità portuale di Napoli, con delibera n. 7 del 27 febbraio 2012, fissa successivamente anche il modello per eseguire questi controlli per cui intendere l'omissione degli stessi fino a quella data. Se così fosse nel porto di Napoli sarebbero stati violati i principi portanti dell'articolo 18 della legge n. n. 84 del 1994;

sul punto il disposto legislativo articolo 18, comma 6, della legge n. 84 del 1994 stabilisce che ai fini del rilascio della concessione in un porto è richiesto che i destinatari dell'atto concessorio: a) presentino, all'atto della domanda, un programma di attività, assistito da idonee garanzie, anche di tipo fideiussorio, volto all'incremento dei traffici e alla produttività del porto; b) possiedano adeguate attrezzature tecniche ed organizzative, idonee anche dal punto di vista della sicurezza a soddisfare le esigenze di un ciclo produttivo ed operativo a carattere continuativo ed integrato per conto proprio e di terzi; c) prevedano un organico di lavoratori rapportato al programma delle loro attività;

in ciascun porto l'impresa concessionaria di un'area demaniale deve esercitare direttamente l'attività per la quale ha ottenuto la concessione, pertanto non può essere al tempo stesso concessionaria di altra area demaniale nello stesso porto, a meno che l'attività per la quale richiede una nuova concessione sia differente da quella di cui alle concessioni già esistenti nella stessa area demaniale, e non può svolgere attività portuali in spazi diversi da quelli che le sono stati assegnati in concessione. Su motivata richiesta dell'impresa concessionaria, l'autorità concedente può autorizzare l'affidamento ad altre imprese portuali, autorizzate ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 84 del 1994, dell'esercizio di alcune attività comprese nel ciclo operativo;

l'autorità portuale o, laddove non istituita, l'autorità marittima sono tenute ad effettuare accertamenti con cadenza annuale al fine di verificare il permanere dei requisiti in possesso al momento del rilascio della concessione e l'attuazione degli investimenti previsti nel programma di attività di cui all'articolo 18, comma 6, lettera a), della legge n. 84 del 1994;

in caso di mancata osservanza degli obblighi assunti da parte del concessionario, nonché di mancato raggiungimento degli obiettivi indicati nel programma di attività di cui al comma 6, lettera a), senza giustificato motivo, l'autorità portuale o, laddove non istituita, l'autorità marittima revocano l'atto concessorio;

il responsabile anticorruzione risulterebbe avere più ruoli tra loro incompatibili tra cui: avvocato dell'ente dello staff del presidente dell'autorità portuale incompatibile con qualsiasi altro incarico dirigenziale nell'ente stesso in quanto quella dell'avvocato dell'ente stesso è un'attività che deve essere caratterizzata da una sostanziale estraneità rispetto all'apparato amministrativo così come è previsto dall'art. 23 della legge n. 247 del 2012; dirigente dell'area Affari legali, giuridici e contrattuali incompatibile, tra l'altro, ai sensi dell'art. 12 del decreto legislativo n. 39 del 2013, con il suo incarico di componente dell'organo di indirizzo nell'ente stesso; responsabile per la prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza incompatibile, tra l'altro, ai sensi della legge n. 190 del 2012, con la dirigenza di un settore quale l'area Affari legali, giuridici e contrattuali in cui è incardinato l'ufficio Appalti, Contratti ed Economato che rappresenta un settore a rischio di corruzione;

considerato inoltre che a quanto risulta agli interroganti:

2 tra le più importanti società terminaliste di container operanti nel porto di Napoli risulterebbero essere la Conateco SpA e la Soteco Srl;

entrambe le società risulterebbero avere lo stesso amministratore delegato, come da visura ordinaria; in Conateco SpA gli amministratori sono 2 e con deleghe diverse. Altresì il suddetto amministratore risulterebbe anche rappresentante degli imprenditori nel comitato portuale dell'autorità; in particolare la Soteco Srl ha una compagine societaria composta al 40 per cento da Conateco SpA, al 30 per cento dalla Europe Terminal N.V. e al 30 per cento dalla Trielle Srl;

per gli amministratori tra le incompatibilità relative ricorre quella secondo cui un amministratore non può esserlo in più società concorrenti. Tale disposizione, però, può essere superata da un'autorizzazione rilasciata dall'assemblea dei soci;

considerato infine che:

il ruolo dell'autorità portuale è fondamentale per lo svolgimento delle attività di controllo anche internamente alla propria organizzazione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda adottare le opportune iniziative al fine di verificare le incompatibilità relative all'incarico del professor Francesco Karrer e in caso affermativo quali misure urgenti intenda assumere per eliminare situazioni potenziali di conflitti di interesse nonché le incompatibilità esistenti internamente all'autorità portuale di Napoli in alcuni ruoli dirigenziali;

quali azioni di propria competenza intenda intraprendere al fine di controllare l'eventuale assegnazione di concessioni pluriennali da parte dell'autorità portuale su aree demaniali marittime portuali di Napoli in assenza di programmi di attività, come richiede l'articolo 18, comma 6, lettera a), della legge n. 84 del 1994 e, qualora fosse riscontrata, quali iniziative intenda avviare per scongiurare tale grave forma di inadempienza;

quali iniziative, qualora sia provata la mancata verifica annuale da parte dell'autorità portuale di Napoli dei dovuti controlli, intenda adottare per porvi rimedio ed accertare la permanenza dei requisiti richiesti al momento del rilascio delle concessioni e l'attuazione degli investimenti previsti nel programma di attività, come disposto dal richiamato art. 18, comma 8 della legge n. 84 del 1994;

quali misure, nell'ambito delle proprie attribuzioni e relativamente alle società Conateco SpA e Soteco Srl, concessionarie su aree demaniali marittime del porto di Napoli, voglia adottare per assicurarsi che l'autorità portuale di Napoli abbia vigilato fin dall'inizio sull'assegnazione delle concessioni demaniali nonché per accertare l'indipendenza tra le 2 società, tenuto conto dei forti legami tra le 2 compagini societarie e l'elevato rischio di condizionamento reciproco;

come intenda infine procedere per il ripristino della regolarità delle concessioni delle aree banchine interne al porto di Napoli.

(3-01397)