• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00113 BERTOROTTA, SANTANGELO, CAMPANELLA, MORONESE, NUGNES, CASALETTO, FATTORI, CIOFFI, MARTELLI, BLUNDO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che: il 29 gennaio 2013...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00113 presentata da ORNELLA BERTOROTTA
mercoledì 5 giugno 2013, seduta n.035

BERTOROTTA, SANTANGELO, CAMPANELLA, MORONESE, NUGNES, CASALETTO, FATTORI, CIOFFI, MARTELLI, BLUNDO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il 29 gennaio 2013 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nella persona del Ministro pro tempore Corrado Passera, ha adottato l'atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale con lo scopo di proporre un riordino organico del settore aeroportuale, sia sotto il profilo infrastrutturale sia dei servizi e delle gestioni;

il suddetto atto di indirizzo ha proposto la classificazione degli aeroporti di interesse nazionale distinguendoli in aeroporti inseriti nel Core Network - Ten-T ed aeroporti inseriti nella Comprehensive Network;

i parametri richiesti agli aeroporti per rientrare nella Ten-T riguardano la rilevanza strategica a livello di Unione europea (UE) in quanto pertinenti a città o nodi primari; differentemente dagli aeroporti che rientrerebbero nella Comprehensive Network, previa registrazione di un traffico superiore a 1.000.000 passeggeri annui o di un traffico superiore a 500.000 passeggeri annui ed in possesso di ulteriori specifiche caratteristiche (quali l'unicità nell'ambito regionale o il servizio ad un territorio caratterizzato da scarsa accessibilità), con la richiesta peraltro di assicurare continuità territoriale;

rientrano nella Core Network Ten-t gli aeroporti di Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Venezia, Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Torino, Genova, Bologna, Napoli e Palermo;

rientrano, invece, nella Comprehensive Network, con un traffico superiore a 1.000.000 di passeggeri annui, gli aeroporti di Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa Roma Ciampino Trapani, Treviso e Verona, e, con un traffico superiore a 500.000 passeggeri annui, con specifiche caratteristiche territoriali, gli aeroporti di Ancona, Pescara, Reggio Calabria e Trieste;

considerato che:

la Core Network - quale rete centrale - dovrà essere pienamente operativa e completa entro il 2030, privilegiando i collegamenti e i nodi più importanti della Ten-T e fungendo da struttura portante dei trasporti nel mercato unico europeo;

la Comprehensive Network - quale rete globale - è destinata ad alimentare la Core Network attraverso collegamenti nazionali e regionali con previsione di completamento entro il 2050;

i fondi disponibili pari a 37,1 miliardi di euro sono, pertanto, destinati rigorosamente alla Core Network in modo da risolvere i collegamenti mancanti transfrontalieri e rendere la rete più intelligente ed efficiente;

le opere della Comprehensive Network dovranno, invece, garantire la piena copertura del territorio dell'UE e l'accessibilità a tutte le Regioni;

l'aeroporto Vincenzo Bellini di Catania, secondo l'atto di indirizzo, rientra fra gli aeroporti della Comprehensive Network in quanto non ritenuto di rilevanza strategica a livello UE e non capace di raggiungere il richiesto numero della popolazione a livello di area provinciale, ovvero un milione di abitanti;

il Piano nazionale degli aeroporti del febbraio 2012 riportava che, per il prossimo ventennio, il sistema aeroportuale siciliano avrebbe potuto continuare a essere organizzato su due poli, uno per la Sicilia orientale, basato sugli scali di Catania e di Comiso, e l'altro per la Sicilia occidentale, basato sugli scali di Palermo e Trapani, con gli scali delle isole minori di Lampedusa e Pantelleria;

nell'ottica di decongestionamento degli scali maggiori, all'aeroporto di Comiso, gestito da una società di gestione partecipata dall'aeroporto di Catania Fontanarossa, è stata affidata la funzione di complementarietà rispetto a quest'ultimo, come base per voli charter, low cost e come base cargo per potenziare lo sviluppo delle attività commerciali della Sicilia meridionale ed orientale, o come scalo alternativo in caso di temporanea chiusura dello scalo catanese a causa dei problemi derivati da eventuali eruzioni vulcaniche;

anche la diminuzione di traffico registrata dall'aeroporto di Reggio Calabria si configura come nuovo fattore di potenzialità e di sviluppo per l'aeroporto Fontanarossa, nell'ottica del potenziamento ulteriore delle infrastrutture sia aeroportuali sia di accesso e dell'eventuale costituzione di un sistema aeroportuale integrato per servire la Sicilia orientale e l'area dello Stretto;

a livello infrastrutturale, inoltre, sia la rete ferroviaria sia la rete autostradale - in particolare dell'area orientale della Sicilia - sono largamente insufficienti per coprire il fabbisogno della mobilità e dei trasporti;

considerato inoltre che:

l'ultimo censimento Istat del 2011 registra che la popolazione della provincia di Catania si distribuisce nei 41 comuni (su 58 complessivi), con popolazione compresa tra 5.000 e 50.000 abitanti; in tali comuni risiede il 63,3 per cento della popolazione della provincia che si attesta in 1.078.766 di abitanti;

il sistema aeroportuale Catania/Comiso, secondo i dati forniti dalla Società Aeroporto Catania SpA, con i 54.717 movimenti degli aeromobili e i 6.246.888 passeggeri registrati nel 2012, è il terzo a livello nazionale che incrementa ogni anno le destinazioni servite, confermando la prevalenza delle destinazioni principali italiane, ed in particolare Roma Fiumicino;

nel 2012 il numero di passeggeri transitati dall'aeroporto catanese e diretti nelle principali destinazioni nazionali ha superato le cifre indicate nell'atto di indirizzo di cui in premessa, ed invero a titolo esemplificativo si segnalano: Roma Fiumicino con 1.708.147 di passeggeri; Milano Linate 780.766; Milano Malpensa 672.284; Bologna 283.392; Torino 251.822; Verona 236.123; Venezia 233.862, Pisa 154.489; Napoli 143.851; Rimini 86.823, Firenze 67.992 e Bergamo 62.572;

lo scalo di Catania si pone in un'ottica di competitività tra i primi aeroporti cosiddetti regionali, in quanto è utilizzato soprattutto dal traffico commerciale, turistico e di lavoro, favorendo di fatto il collegamento diretto con tutta la Regione siciliana e con le isole minori e, congiuntamente con l'aeroporto di Comiso, potrebbe creare un asse cargo-passeggeri tra le province di Catania e Ragusa, fondamentale per il commercio orto-florovivaistico proprio della Sicilia sud-orientale e per il turismo affluente verso le città di Ragusa, Siracusa ed Enna e della zona messinese;

la posizione centrale della Sicilia rispetto all'area mediterranea potrebbe rappresentare una grande potenzialità in termini strategici per collocare la Regione come piattaforma intermodale nel punto di intersezione delle rotte commerciali del Mediterraneo;

l'aeroporto di Catania, infine, risulta uno scalo strategico per i movimenti degli immigrati residenti stabilmente nella regione e per i rimpatri dei clandestini irregolari e senza permessi di soggiorno,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda rivedere le impostazioni dell'atto di indirizzo del 29 gennaio 2013;

quali misure, di carattere ordinario e straordinario, intenda adottare al fine di definire il Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale in modo da tutelare quel fondamentale asset strategico che l'aeroporto Vincenzo Bellini di Catania costituisce per lo sviluppo economico, turistico e territoriale della Sicilia orientale.

(3-00113)