• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00128 RAZZI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute - Premesso che: in un articolo del 23 aprile 2013 apparso sul quotidiano "Il Tempo" a firma della giornalista...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00128 presentata da ANTONIO RAZZI
mercoledì 12 giugno 2013, seduta n.039

RAZZI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute - Premesso che:

in un articolo del 23 aprile 2013 apparso sul quotidiano "Il Tempo" a firma della giornalista Valentina Conti dal titolo «Nessun risparmio con la chiusura dell'agenzia di sanità pubblica» si denuncia tutto il malessere delle maestranze dell'Agenzia di sanità della Regione Lazio;

l'accusa dei dipendenti e dei sindacati, mossa al Governatore del Lazio, è quella che la soppressione dell'ente non sarebbe dettata da motivi gestionali ma, piuttosto, da interessi di categoria capeggiati dall'AIOP (Associazione italiana ospedalità privata), l'associazione datoriale maggiormente rappresentata nel settore, a Roma, nel Lazio e in Italia;

l'ultimo dato certificato dall'Agenzia, per il 2010, che ha effettuato con personale medico i controlli sulle cartelle cliniche relative ai ricoveri dei dimessi dagli ospedali del comparto privato ha mostrato un recupero di 33 milioni di euro;

ancora non sono state completate tutte le procedure per recuperare altri 43 milioni di euro;

considerato che:

non si sa che fine farà il personale adibito ai controlli, per cui non potranno essere concluse le commissioni in tema. Per tale motivo - avrebbe spiegato il dottor Carlo Francia , rappresentante Ugl, - esisterebbe un acclarato diritto di perdere sia il residuo di 43 milioni di euro del 2010 che le somme relative al 2011;

pare che parte del personale sarà incorporato alla Regione, parte dovrebbe confluire nel Dipartimento di epidemiologia della Asl RmE; peraltro, nella proposta di legge che risulta presentata al consiglio regionale, non si parla del personale dei controlli e di chi se ne occuperà;

rilevato che:

dalle dichiarazioni della sindacalista della Uil, signora Lilli Mazzolini, si evince che nel 2011 sono rientrati 32 milioni di euro e l'anno precedente complessivamente 94 milioni di euro, lasciando, così, infiniti dubbi sulle motivazioni, a giudizio dell'interrogante troppo aleatorie, che spingono il Governatore alla chiusura di questo unico ente di controllo sulla sanità privata;

scorrendo i dati di bilancio viene evidenziato che nel periodo 2006-2009 l'ente ha accumulato perdite (3 anni su 4) ma nel 2011 il bilancio è tornato in pareggio, mentre per il 2012 si prevede un utile di circa 800.000 euro;

dal settembre 2009 ad oggi le unità lavorative sono state ridotte del 32 per cento mentre il numero dei dirigenti è passato da 54 a 36 unità;

dalle delibere del commissario dell'Agenzia pubblicate sull'albo pretorio si è evidenziato che con l'ultima riorganizzazione le strutture dirigenziali sono state ridotte da 26 a 18 unità e che le dotazioni organiche della dirigenza e del comparto sono diminuite del 20 e del 10 per cento, mentre i livelli retributivi dei dirigenti apicali sono stati dimezzati;

la proposta del Presidente della Regione non sembra incidere ulteriormente sui costi del personale, come evidenzia il dottor Francia, per cui non si capisce come, a giudizio dell'interrogante arbitrariamente e inopportunamente, si voglia procedere ad uno smantellamento di un ente che da oltre 10 anni supporta la Regione in ambito sanitario, mentre è evidente che non sussistono motivi che nulla sembrano avere a che fare né con i risultati di gestione, né con un fantomatico risparmio, soprattutto se si considera che i dati sui costi dell'Agenzia "pubblicizzati" dal Governatore della Regione Lazio Zingaretti risultano, per quanto risulta all'interrogante, errati;

a giudizio dell'interrogante come alternativa si potrebbe ridurre il finanziamento regionale, senza compromettere le attività e mettere a rischio la maggioranza dei dipendenti precari;

sembra che dietro a questa chiusura ci siano le associazioni della ospedalità privata che, così facendo, non avranno più un organismo di controllo che - in un solo anno - ha fatto recuperare alla Regione oltre 70 milioni di euro,

si chiede di conoscere se il Governo non ritenga opportuno attivarsi, per quanto di competenza, affinché il Governatore del Lazio ritiri la proposta, a giudizio dell'interrogante scellerata, di chiudere l'ASP, confermando alla Regione il solido supporto di verifica e di recupero assicurato dai controlli effettuati dall'Agenzia, salvaguardando l'ente da eventuali bassi giochi di potere finalizzati ad interessi personali o di categoria;

di adottare provvedimenti idonei affinché venga eliminata questa proposta scellerata e obblighi il Governatore della Regione di "ritornare" alle regole di legge sui controlli amministrativi e non solo utilizzando ogni accorgimento per confermare alla Regione il solido supporto di controlli da parte dell'Agenzia mirato al recupero su "sviste" amministrative e salvando l'Ente da bassi giochi di potere mirati agli interessi personali o, meglio, di categoria.

(3-00128)