Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/00161 CERONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
l'Italia, rispetto agli altri Paesi europei, è...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-00161 presentata da REMIGIO CERONI
lunedì 24 giugno 2013, seduta n.048
CERONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
l'Italia, rispetto agli altri Paesi europei, è caratterizzata da uno fra i più alti livelli di esclusione finanziaria, con il 16 per cento della popolazione completamente esclusa da servizi bancari, di risparmio e accesso al credito;
la disoccupazione coinvolge ormai circa 4 milioni di persone ed è in crescita l'area dello scoraggiamento;
nel 2012 hanno dichiarato fallimento oltre 12.000 imprese, il 9,3 per cento in più della media 2009-2011;
la Commissione europea ha elaborato una complessa strategia sul microcredito, e messo a disposizione una pluralità di strumenti di lotta alla povertà e all'esclusione sociale;
anche per il prossimo periodo di programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, si sta profilando una forte valorizzazione del microcredito quale strumento di ingegneria finanziaria volto a supportare lo start up e lo sviluppo di realtà microimprenditoriali, oltre che a facilitare l'inclusione sociale e finanziaria di soggetti particolarmente vulnerabili;
il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, nel discorso tenuto venerdì 8 marzo all'Accademia dei Lincei, ha fatto specifico riferimento al microcredito come segnale buono ed innovativo della finanza;
in risposta ad un appello dell'allora Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ed alle successive risoluzioni dell'Assemblea generale ONU che promuovevano il 2005 quale anno internazionale del microcredito, l'Italia ha costituito nell'anno 2004 un comitato 2005 per il microcredito, poi trasformato nel 2006 in soggetto a carattere permanente ed insignito, in ragione del valore particolarmente solidaristico della propria attività, dell'Alto patronato del Presidente della Repubblica;
il Parlamento ed i Governi Prodi, Berlusconi e Monti, attraverso una serie di iniziative legislative e regolamentari, ne hanno determinato il progressivo sviluppo e rafforzamento istituzionale, costituendo l'Ente nazionale per il microcredito quale soggetto di diritto pubblico non economico;
ai sensi del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, recante "Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia", l'ente è individuato quale centro nazionale di promozione e coordinamento dei programmi microfinanziari finanziati anche a valere su risorse dell'Unione europea;
è stato pertanto individuato quale contact point nazionale per il programma europeo Progress precedentemente richiamato (decisione n. 283/2010/UE del Parlamento europeo e del Consiglio);
ai sensi della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 luglio 2010 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 220 del 20 settembre 2010) gli sono stati attribuiti specifici compiti operativi di promozione, monitoraggio e valutazione di tutte le iniziative italiane di microcredito e microfinanza;
attraverso la sua azione si è costituito nel Paese un settore microcreditizio, che coinvolge i soggetti pubblici, privati e del terzo settore, dalle forti potenzialità che può esercitare rispetto alle necessità di politica economica emerse a seguito della crisi e al grave fenomeno del disagio sociale in essere,
si chiede di sapere:
quali siano le cause della mancata adozione dei provvedimenti attuativi degli articoli 111 e 113 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e dell'articolo 39, comma 7-bis¸ del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che permetterebbero, da un lato, di definire una compiuta disciplina normativa del microcredito e, dall'altro, di efficientare il sistema della garanzia per il microcredito, consentendo: a) alle imprese, di beneficiare di un maggior volume di microfinanziamenti grazie all'applicazione di un moltiplicatore della garanzia in linea con quello del Fondo centrale per le piccole e medie imprese; b) alle banche, di beneficiare della "ponderazione zero" grazie alla garanzia di ultima istanza dello Stato; c) agli enti locali, di conferire al Fondo centrale risorse di garanzia per il microcredito senza sottostare ai vincoli del patto di stabilità;
quali provvedimenti il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri in indirizzo intendano assumere, ciascuno per la propria competenza, anche considerando le sollecitazioni provenienti dalla UE per un maggiore ricorso allo strumento del microcredito da parte degli Stati membri, per accelerare l'adozione dei provvedimenti, che rivestono carattere di particolare urgenza, tenuto conto delle tradizionali difficoltà di accesso al credito delle microimprese, oltre tutto aggravate dall'acuirsi della crisi finanziaria.
(3-00161)