Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/01436 LO GIUDICE, AMATI, CANTINI, CARDINALI, CHITI, CIRINNA', CUOMO, D'ADDA, DI GIORGI, FASIOLO, FILIPPI, FEDELI, GATTI, GUERRA, IDEM, LUCHERINI, MARCUCCI, MASTRANGELI, MATTESINI, MUSSINI,...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01436 presentata da SERGIO LO GIUDICE
mercoledì 19 novembre 2014, seduta n.354
LO GIUDICE, AMATI, CANTINI, CARDINALI, CHITI, CIRINNA', CUOMO, D'ADDA, DI GIORGI, FASIOLO, FILIPPI, FEDELI, GATTI, GUERRA, IDEM, LUCHERINI, MARCUCCI, MASTRANGELI, MATTESINI, MUSSINI, ORELLANA, PALERMO, PEGORER, RICCHIUTI, Gianluca ROSSI, SPILABOTTE - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:
il 31 marzo 2010 il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha varato la raccomandazione CM/Rec(2010)5 agli Stati membri sulle misure dirette a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere;
la raccomandazione contiene una parte relativa all'istruzione, che recita, al punto 31: «Tenendo nel debito conto l'interesse superiore del fanciullo, gli Stati membri dovrebbero adottare le misure legislative o di altro tipo appropriate, destinate al personale insegnante e agli allievi, al fine di garantire l'effettivo godimento del diritto all'istruzione, senza discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere; ciò comprende in particolare il rispetto del diritto dei bambini e dei giovani all'educazione in un ambiente scolastico sicuro, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere», e, al punto 32: «Tenendo nel debito conto l'interesse superiore del fanciullo, dovrebbero a tale scopo essere adottate misure appropriate a ogni livello per promuovere la tolleranza e il mutuo rispetto a scuola, a prescindere dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Tali misure dovrebbero comprendere la comunicazione di informazioni oggettive sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, per esempio nei programmi scolastici e nel materiale didattico, nonché la fornitura agli alunni e agli studenti delle informazioni, della protezione e del sostegno necessari per consentire loro di vivere secondo il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. Gli Stati membri potrebbero inoltre predisporre e attuare politiche scolastiche e piani d'azione per promuovere l'uguaglianza e la sicurezza e garantire l'accesso a formazioni adeguate o a supporti e strumenti pedagogici appropriati per combattere la discriminazione»;
a seguito di tale raccomandazione, il Consiglio d'Europa ha varato il programma "Combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere";
la "Direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione del dipartimento per le pari opportunità - anno 2013", firmata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità il 16 aprile 2013 prevede l'assegnazione dell'obiettivo operativo "Programma di prevenzione e contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere e promozione dell'inclusione sociale delle persone LGBT" all'UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, ai sensi dell'art. 29 della legge comunitaria 1° marzo 2002, n. 39, istituito presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri;
di tale programma fa parte la "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", detta anche strategia LGBT, approvata formalmente con decreto del Ministro del lavoro il 16 aprile 2013;
fra gli ambiti della strategia, accanto a lavoro, sicurezza e carceri, comunicazione e media, è incluso un asse "educazione e istruzione" che prevede i seguenti obiettivi operativi: ampliare le conoscenze e le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica sulle tematiche LGBT; prevenire e contrastare il fenomeno dell'intolleranza e della violenza legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere; garantire un ambiente scolastico sicuro e friendly, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere; conoscere le dimensioni e le ricadute del bullismo nelle scuole, a livello nazionale e territoriale, con particolare riferimento al carattere omofobico e transfobico, mediante una rilevazione e raccolta sistematica dei dati; favorire l'empowerment delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni; contrastare e prevenire l'isolamento, il disagio sociale, l'insuccesso e la dispersione scolastica dei giovani LGBT; contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari e superare il pregiudizio legato all'orientamento affettivo dei genitori per evitare discriminazioni nei confronti dei figli di genitori omosessuali;
considerato che:
secondo quanto riportato dagli organi di stampa, in un istituto alberghiero di Assisi un ragazzo di 14 anni è stato oggetto di un'aggressione verbale da parte di un docente che gli avrebbe rivolto frasi come «Essere gay è una brutta malattia» e «Dico a te, è brutto essere gay, tu ne sai qualcosa»;
alla risposta dello studente è seguita un'aggressione fisica da parte del professore che testimoni e l'alunno quattordicenne stesso, affermano consistere in 2 calci alle gambe 2 due pugni alla spalla e una lunga e pericolosa stretta al collo;
pare che la prima risposta della scuola sia stata lo spostamento dello studente ad altra sezione, aggiungendo così un'azione oggettivamente punitiva nei confronti della presunta vittima di un vero e proprio atto di bullismo istituzionale;
la stampa ha riportato la notizia di un'ispezione del ministro dell'Istruzione presso la scuola interessata dai fatti citati,
si chiede di sapere:
quali siano le informazioni raccolte dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a seguito dell'ispezione nella scuola umbra;
se risponda al vero la notizia di un trasferimento dello studente ad altra sezione;
quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda assumere nel caso in cui i fatti fossero confermati;
se non ritenga necessario sostenere un'azione di formazione dei docenti e degli altri operatori scolastici sul tema del contrasto alle discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere oltre che sulle altre condizioni personali più frequentemente oggetto di pregiudizio, discriminazione e atti di bullismo;
quali azioni concrete il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca abbia in programma per dare corso agli impegni assunti di attuazione dell'asse educazione e istruzione della "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere".
(3-01436)