• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00184 SERRA, MONTEVECCHI, BOCCHINO, ANITORI, MORRA, CATALFO, AIROLA, CAPPELLETTI, BLUNDO, SCIBONA, DE PIETRO, PETRAGLIA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00184 presentata da MANUELA SERRA
giovedì 27 giugno 2013, seduta n.052

SERRA, MONTEVECCHI, BOCCHINO, ANITORI, MORRA, CATALFO, AIROLA, CAPPELLETTI, BLUNDO, SCIBONA, DE PIETRO, PETRAGLIA - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

il sistema dell'istruzione, e in particolare la scuola, è chiamata a pagare un prezzo altissimo a fronte delle speculazioni finanziarie che determinano la crisi del debito pubblico in Europa. Sacrifici a livello formativo, lavorativo e professionale che si ripercuotono pesantemente sulle giovani generazioni. Così, mentre altri Paesi come Francia e Germania investono nei settori dell'istruzione e dell'università, quali ambiti strategici su cui investire per superare la crisi economica, in Italia si saccheggia la scuola e con essa il futuro dei "piccoli in crescita";

a parere degli interroganti la scuola pubblica statale ha infatti ricevuto un attacco durissimo, sviluppato attraverso il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, con 8 miliardi di euro sottratti al settore dell'istruzione, la legge 30 ottobre 2008, n. 169, che ha cancellato modulo e compresenze nella scuola primaria, la riforma della secondaria con i nuovi quadri orario che annullano le sperimentazioni e impoveriscono l'offerta formativa. La logica che ha animato questi provvedimenti, sostanzialmente tesi al risparmio, è quella del divide et impera, a discapito della qualità dell'istruzione e delle condizioni di vita e di lavoro nella scuola;

il dato complessivo a livello nazionale è di circa 25.000 cattedre e 15.000 posti in meno per il personale ATA per l'anno scolastico 2010/2011, che vanno ad aggiungersi ai 57.000 posti persi nell'anno scolastico 2009/2010. Per tutti gli ordini e i gradi di scuola le riduzioni del personale sono legate all'aumento del numero di alunni per classe, alla chiusura di alcuni plessi, alla riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore nella secondaria, all'abolizione delle compresenze e alla riduzione del tempo pieno. Questa tranche di tagli non troverà alcun fattore di compensazione, se si pensa alla cosiddetta riforma Fornero, e gli effetti complessivi in termini di disoccupazione saranno drammatici;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

i tagli agli organici sopravvenuti per gli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011 sono stati dichiarati illegittimi dal Tribunale amministrativo regionale e dal Consiglio di Stato;

è ormai imminente l'udienza del TAR del Lazio (prevista per il 5 luglio 2013) circa il ricorso avanzato da alcuni genitori e docenti per l'annullamento dei tagli agli organici del personale docente per l'anno scolastico 2011/2012: tali tagli infatti sarebbero avvenuti mercé procedura illegittima e gravemente lesiva, a giudizio degli interroganti, del regolare funzionamento della scuola, e pertanto il procedimento per l'anno 2011/2012 è sub iudice;

il Ministro pro tempore Gelmini, infatti, dopo aver predisposto il decreto ministeriale del 3 novembre 2011, n. 100, che agli interroganti risulta essere tuttavia privo di valore giuridico, ha disposto i tagli agli organici "di fatto" senza regole predeterminate, senza adire provvedimenti formali, ma soprattutto in violazione della normativa che avrebbe dovuto rispettare, vale a dire omettendo l'acquisizione del parere obbligatorio (quantunque non vincolante) della Conferenza unificata Stato-Regioni-enti locali;

solo dopo aver operato i suddetti tagli agli organici, il Ministro pro tempore Gelmini ha provveduto a richiedere parere alla Conferenza unificata (peraltro negativo), al solo scopo di sanare ex post il vulnus formale venutosi a creare, riducendolo pertanto a mero adempimento formale e privo di rilievo;

l'attuale distinzione tra organici di fatto e di diritto, come ha dichiarato recentemente lo stesso Ministro in indirizzo nell'audizione davanti alle Commissioni riunite del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, di fatto mantiene il personale docente in una ingiusta condizione di precarietà, minando il regolare funzionamento dell'attività scolastica;

la stabilizzazione del personale che da anni presta servizio a titolo precario, in una scuola che appare sempre più decimata dai tagli, non comporterebbe esorbitanti incrementi dei costi se comparato con i vantaggi che ne trarrebbero le istituzioni scolastiche, tanto per il funzionamento in generale quanto per la qualità dell'offerta formativa,

si chiede di sapere quali iniziative anche di carattere normativo il Ministro in indirizzo intenda assumere per annullare il decreto sulla determinazione degli organici per l'anno scolastico 2011/2012, per restituire i 150.000 posti già previsti per realizzare il turnover e contestualmente avviare un tavolo di confronto (così come ventilato, insieme con il parere espresso, dalla Conferenza unificata Stato-Regioni) per una determinazione degli organici secondo diverse modalità e in un rapporto di effettiva collaborazione con le Regioni e gli enti locali.

(3-00184)