• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04119 la tutela della salute è un diritto fondamentale dell'individuo e rappresenta un interesse della collettività, come sancito dall'articolo 32 della Costituzione Italiana; negli scaffali...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04119presentato daBARONI Massimo Enricotesto diLunedì 24 novembre 2014, seduta n. 337

BARONI, LOREFICE, GRILLO, SILVIA GIORDANO, DI VITA, DALL'OSSO, MANTERO e CECCONI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
la tutela della salute è un diritto fondamentale dell'individuo e rappresenta un interesse della collettività, come sancito dall'articolo 32 della Costituzione Italiana;
negli scaffali delle profumerie, delle farmacie, dei supermercati ci sono molti prodotti che riguardano l'igiene del corpo e assimilabili, questi prodotti, spesso lanciati dal marketing pubblicitario, nascondono degli additivi che non sono chiaramente leggibili sulle etichette, e che presumibilmente, in molti casi non sono adeguati al corpo di ogni persona, compromettendo il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione;
in merito, un articolo del Fatto Quotidiano ha indagato sull'impatto allergico a livello dermatologico; nell'articolo viene indicata la crescita delle allergie da contatto, dove emerge che in soli due anni le allergie sono aumentate del 19 per cento, per colpa dei conservanti che si possono trovare negli shampoo, nelle creme idratanti, nei deodoranti anti-perspiranti, nei gel da barba, nei lubrificanti per la persona, nei farmaci topici (da applicare sulla cute), nelle creme solari, nei prodotti per l'igiene dei bambini e nel dentifricio, e addirittura, altre volte vengono anche impiegati come additivi nei cibi e nei detersivi;
uno dei principali conservanti presenti nei prodotti sopra citati utilizzati nella vita quotidiana di molti cittadini italiani denominati parabeni appartiene ad un gruppo di elementi chimici usati in molti cosmetici e farmaci in qualità di conservante. Questo composto e i suoi sali sono impiegati principalmente per le proprietà battericide e funghicide. I sei principali parabeni che si possono trovare nelle formulazioni in commercio sono methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben. La loro efficacia come conservanti, combinata al loro basso costo, probabilmente spiega come mai siano così spesso usati. Tuttavia, l'utilizzo dei parabeni è diventato oggetto di controversia e alcuni sostengono la necessità di evitarne l'uso quotidiano, perché possono causare gli stati allergici e probabili malattie;
oltre i parabeni, ci sono molte sostanze che si utilizzano ogni giorno come il cloridrato di alluminio (antiaspirante, deodorante, antitraspirante), alcool denaturato (solvente, lacca, deodoranti, detergenti), metelisotiazolinone (shampoo e balsamo, bagnoschiuma, reazioni allergiche), sles (balsamo per capelli, sapone liquido per le mani antiacaro) lyral (muschio di quercia, assoluta in detergenti, creme e oli) che potrebbero provocare delle allergie cutanee;
di tale allergie secondo gli esperti della British association of dermatologists in due anni, dal 2010 al 2012, se ne sono registrate il dieci per cento in più. Secondo i dermatologi all'ospedale Bellaria di Bologna i pazienti aumentano per diversi motivi: si usano più prodotti nell'igiene quotidiana, mentre le sostanze negli ultimi tempi sono cambiate in quanto le aziende spesso scelgono ingredienti a basso costo ma irritanti e inoltre test iniziali vengono fatti solo su un piccolo campione e per brevi periodi;
nonostante si faccia un uso minore di parabeni i sostituti non sono meno dannosi. Fra questi vi è il metilisotiazolinone (Kathon è il nome commerciale) che è estremamente allergizzante come anche il dibromodicianobutano;
nella etichettatura della maggior parte dei prodotti cosmetici e dei profumi non vengono specificati i conservanti allergenici, tra cui il muschio di quercia assoluta (la base dei profumi da uomo), l'idrocitronella (contenuta in diversi oli essenziali naturali), il geraniolo, l'alcol cinnamico, l'eugeniolo, l'isoeugenolo e il lyral che è una fragranza sintetica;
da una intervista sul Fatto Quotidiano di un proprietario di un'azienda produttrice cosmetici per conto di piccoli e grandi marchi si è scoperto che il gel di aloe viene estratto dalla pianta attraverso l'acqua o altri solventi, tipo glicerina, olio di girasole o nocciolo, spacciando i prodotti al cento per cento di pura aloe, ma in realtà non e così. L'80 per cento dell'ingrediente è costituito dal solvente, che nell'etichetta andrebbe sommato alla quantità di acqua o di altro liquido già presente; di conseguenza, quello viene spacciato per essere l'ingrediente principale in realtà non supera mai l'uno per cento. I marchi famosi investono moltissimo nel packaging e il 40 per cento in pubblicità tutto a carico del cliente finale, stimando che il costo di produzione sia di 61 centesimi e il costo per il cittadino di 70/60 euro con una lievitazione di oltre 100 volte;
secondo il CPNP (Cosmetic Products Notification Portal), regolamento europeo n. 1223/2009, il dossier di ogni cosmetico andrebbe inserito all'interno di un apposito registro valido per tutta l'Europa, ma, da come emerge dall'indagine del Fatto Quotidiano, questi inserimenti non vengono effettuati; inoltre, i produttori dovrebbero rispettare l'articolo 19 del medesimo regolamento in merito all'etichettatura, tenendo conto dell'inventario e della nomenclatura comune nella versione del 2006/257/CE; infine, si devono rispettare le principali novità introdotte dalla direttiva 2003/15/CE, recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo n. 50 del 2005, e occorre tener conto della direttiva europea 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici recepita in Italia con la legge del 6 agosto 2013, n. 96 (legge di delegazione europea), direttiva che offre il quadro normativo volto alla graduale soppressione della sperimentazione sugli animali –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti;
se il Ministro interrogato intenda porre in essere costanti iniziative di controllo, anche sanzionatorie, nei confronti delle aziende che non rispettino le norme sulle etichettature, attraverso indagini e prelievi a campione dei prodotti in premessa, a garanzia della tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e rappresentazione di un interesse della collettività, come sancito dall'articolo 32 della Costituzione italiana;
se il Ministro interrogato non ritenga necessario, per quanto di competenza, accertarsi che i soggetti preposti al controllo non abbiano contravvenuto agli obblighi disposti dalle leggi in premessa indicate. (5-04119)