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Atto a cui si riferisce:
S.1/00350 premesso che: in controtendenza rispetto al panorama europeo, in Italia, purtroppo, oltre l'86 per cento delle transazioni per pagamenti al dettaglio, avviene ancora mediante denaro in...



Atto Senato

Mozione 1-00350 presentata da FRANCESCO MOLINARI
martedì 25 novembre 2014, seduta n.358

MOLINARI, BOTTICI, VACCIANO, GIROTTO, CRIMI, BLUNDO, SERRA, BERTOROTTA, LUCIDI, GAETTI, DONNO, CASTALDI, MORONESE - Il Senato,

premesso che:

in controtendenza rispetto al panorama europeo, in Italia, purtroppo, oltre l'86 per cento delle transazioni per pagamenti al dettaglio, avviene ancora mediante denaro in contante. Diversi studi dimostrano invece come un utilizzo più diffuso dei pagamenti elettronici permetterebbe un importante risparmio per l'economia italiana;

lo stesso Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti ha recentemente dichiarato, rispondendo a un'interrogazione in VI Commissione permanente (Finanze) alla Camera, che: «Si può stimare un risparmio complessivo per l'economia pari allo 0,3 per cento del PIL, ovvero circa 4,5 miliardi all'anno, qualora l'Italia si posizioni al livello dei Paesi europei più evoluti in termini di diffusione di strumenti di pagamento elettronici in sostituzione sia del contante, sia delle tecnologie transattive tradizionali»;

i dati indicati dal Sottosegretario sono peraltro coerenti, come ordine di grandezza, con le stime dell'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, secondo il quale se si riuscisse a incrementare la quota di transazioni tramite strumenti di pagamento elettronici del 50 per cento, almeno 17 miliardi di euro potrebbero emergere dall'economia sommersa. Cifra che, tra IVA e imposte sul reddito, porterebbe un gettito incrementale per le casse dello Stato intorno ai 6-7 miliardi di euro all'anno. Guardando invece al costo della gestione del contante, lo stesso 50 per cento in più di transazioni in elettronico porterebbe a un ulteriore risparmio di circa 800 milioni di euro per il "Sistema Paese", ripartiti per il 45 per cento a vantaggio del sistema bancario, e per il restante 55 per cento a vantaggio degli esercenti;

l'aumento dell'utilizzo di strumenti elettronici di pagamento potrebbe generare infatti 2 tipologie di benefici: da un lato permetterebbe di ridurre l'entità del "sommerso" in Italia, dall'altro consentirebbe di ridurre il costo di gestione del contante, spesso sottovalutato dagli esercenti stessi, ma che secondo i dati della Banca d'Italia ammonta a circa 8 miliardi di euro all'anno;

valutato altresì che:

lo stesso legislatore, di recente, ha adottato numerosi interventi legislativi volti a limitare l'uso del contante, da ultimo con il decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011 (cosiddetto "salva Italia"), che, con l'articolo 12, ha fissato in 1.000 euro il limite all'uso del contante e dei titoli al portatore, con decorrenza dal 6 dicembre 2011;

a partire dal 30 giugno 2014 è altresì diventato obbligatorio, in virtù del decreto-legge n. 150 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 15 del 2014 (cosiddetto "mille proroghe") accettare pagamenti elettronici tramite POS per acquisti, da parte di privati, di prodotti e servizi di importo superiore a 30 euro;

con l'articolo 9, comma 1, lettera f) della legge n. 23 del 2014, recante la delega al Governo per la riforma del sistema fiscale, dovranno essere emanati i necessari decreti legislativi volti al rafforzamento della tracciabilità dei mezzi di pagamento per il riconoscimento, ai fini fiscali, di costi, oneri e spese sostenuti e per disincentivare all'utilizzo del contante, nonché incentivi all'utilizzo della moneta elettronica,

impegna il Governo ad adottare ogni misura necessaria volta:

1) a promuovere, con il coinvolgimento attivo delle aziende di credito e dei circuiti di moneta elettronica, una diffusa campagna di informazione agli utenti per familiarizzare con l'uso dei nuovi strumenti di pagamento elettronici;

2) ad assicurare che venga reso conveniente l'utilizzo dei mezzi elettronici di pagamento sia con l'eliminazione, o comunque un significativo abbattimento, dei costi fissi del terminale POS, sia con l'abolizione delle commissioni bancarie sui pagamenti, eventualmente anche mediante forme di defiscalizzazione che contemplino il riconoscimento di un credito d'imposta agli esercenti che ancora non si sono dotati degli strumenti necessari al pagamento elettronico, per incentivarli al loro utilizzo;

3) a favorire la distribuzione agli esercizi commerciali di terminali POS evoluti, anche tramite la modalità del comodato gratuito, in modo tale da consentire altresì la modalità di pagamento contactless, da parte delle aziende di credito e dei circuiti creditizi in genere;

4) ad adottare misure premiali che incentivino i consumatori all'utilizzo di sistemi di pagamento avanzati quali, ad esempio, la tutela e l'impignorabilità delle somme al di sotto della soglia di sopravvivenza rivenienti dalle carte di pagamento;

5) a verificare le opportunità di sviluppo e diffusione di ulteriori sistemi di pagamento elettronico, alternativi al POS (quali, a solo titolo esemplificativo, il Quick Image Payment e i Bitcoin), al fine di proseguire nella costante e progressiva eliminazione dell'utilizzo del contante, educando così i consumatori, ed in particolare le nuove generazioni, all'utilizzo di strumenti innovativi di pagamento.

(1-00350)