• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04139 l'articolo 112 (Valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica) del decreto legislativo n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04139presentato daGALLO Luigitesto diMercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339

LUIGI GALLO, BRESCIA, MARZANA, BATTELLI, SIMONE VALENTE, DI BATTISTA, GRANDE, DEL GROSSO, SPADONI, DI BENEDETTO e VACCA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 112 (Valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica) del decreto legislativo n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche, al comma 9, dispone che, per regolare servizi strumentali comuni destinati alla fruizione e alla valorizzazione di beni culturali, «ulteriori accordi possono essere stipulati dal Ministero, dalle regioni, dagli altri enti pubblici territoriali, da ogni altro ente pubblico nonché dai soggetti costituiti ai sensi del comma 5, con le associazioni culturali o di volontariato, dotate di adeguati requisiti, che abbiano per statuto finalità di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali», tanto da portare al varo, come nel caso della regione Toscana, di documenti quali «La Magna Charta del volontariato per i Beni culturali»;
al fine di stipulare apposite convenzioni di durata triennale con associazioni/enti di volontariato, la sovrintendenza capitolina ai beni culturali di Roma Capitale ha emanato due bandi di gara mediante avvisi pubblici «per la ricerca di associazioni di volontariato, associazioni culturali per lo svolgimento di attività gratuite da svolgersi presso musei ed aree archeologiche e monumentali di competenza della Sovrintendenza Capitolina» e «per la ricerca di associazioni di volontariato, per lo svolgimento di attività gratuite relative al servizio di supporto alla vigilanza nell'area archeologica e monumentale di via Alessandrina» per i seguenti siti: Museo Barracco, Museo Napoleonico, Museo Bilotti, Museo Canonica, Museo della Repubblica Romana, Casa Moravia e Area dell'Appia Antica (di cui all'allegato B); Area archeologica-monumentale di via Alessandrina (di cui all'allegato A);
le attività degli operatori volontari, di cui ai bandi sopra citati, saranno: prima accoglienza dei visitatori, informazione, orientamento e accompagnamento di persone singole o gruppi di persone, supporto alla vigilanza;
la spesa massima sostenibile prevista dalla sovrintendenza per i progetti banditi, relativamente a ciascun sito, è di: 13.500 euro per il Museo Barracco, 13.500 euro per il Museo napoleonico, 13.500 euro per il Museo Bilotti, 13.500 euro per il Museo Canonica, 13.500 euro per il Museo della Repubblica Romana, 2.500 euro per Casa Moravia e 29.000 euro per l'Area dell'Appia Antica (di cui all'allegato B); 24.000 euro per l'Area archeologica-monumentale di via Alessandrina (di cui all'allegato A);
in relazione agli importi massimi sopra elencati, le attività degli operatori, equivalenti ad un impegno di 4 ore al giorno ciascuno, non saranno retribuite, bensì, ai sensi degli articoli 5 e 7 della legge n. 266 del 1991, sarà previsto soltanto un rimborso spese corrispondente ad euro 12 per ciascuna giornata, vale a dire 3 euro per ciascuna ora di attività;
l'obiettivo manifesto della sovrintendenza, con riferimento agli avvisi pubblici sopra citati, è di: «promuovere in modo anche capillare i beni di carattere storico, artistico, i siti monumentali, archeologici e museali, al fine di aumentarne e migliorarne la fruizione», «rendere visitabili siti che diversamente non sarebbero aperti in modo continuativo al pubblico», «aumentarne il decoro e la sicurezza», «incrementare i flussi dei turisti»;
come appreso dall'ufficio stampa di Roma Capitale 06/67102211, il 10 novembre 2014, Ignazio Marino, sindaco di Roma, ha sottoscritto con Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, un protocollo d'intesa che estende a tutto il Gruppo Enel l'accordo siglato a maggio 2014 da Roma Capitale e Enel Green Power per lo sviluppo del programma culturale «The Hidden Treasure of Rome»;
tale accordo prevede che molti beni di interesse storico-culturale lasceranno, per la prima volta, i magazzini della Capitale per essere portati all'estero (presso l’University of Missouri, come è già accaduto per i 249 oggetti di ceramica a vernice nera parte della collezione della sala V del vecchio Antiquarium del Parco del Celio, e in altri istituti statunitensi) dove saranno oggetto di accurati programmi di ricerca ed analisi, per poi essere restituiti alla Città, classificati e catalogati, pronti per essere inseriti in progetti espositivi e culturali;
nel nostro Paese, si sta assistendo secondo gli interroganti ad una programmatica rinuncia alle professionalità e competenze circa la tutela, la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, oltre che ad una deresponsabilizzazione dello Stato a favore di iniziative private e/o a fini commerciali;
con riferimento al contenuto dei bandi pubblicati dalla Sovrintendenza Capitolina, gli interroganti ritengono che si stia contravvenendo ai principi di giustizia e solidarietà dato che, nel caso in cui la prestazione di volontariato richiesta venga ritenuta equipollente a quella fornita da un professionista del settore, si tratterebbe di condizioni molto vicine allo sfruttamento lavorativo e nel caso in cui la prestazione di volontariato, invece, venga considerata di livello inferiore, si fornirebbe, all'utenza un servizio de facto peggiore. In ogni caso, si prevede di sostenere dei costi a carico della pubblica amministrazione, senza prendere in considerazione l'ipotesi di assumere professionisti qualificati. Questa operazione tenderebbe, dunque, a svalutare il lavoro, la competenza specialistica oltre che lo studio di molti laureati, giovani e meno giovani –:
perché molti dei giovani brillanti, laureati e formati nelle discipline volte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali negli Atenei italiani, debbano svolgere attività di volontariato senza remunerazione, mentre una parte del nostro patrimonio artistico viene trasferita, per essere studiata e analizzata, all'estero, come nel caso del programma «The Hidden Treasure of Rome», aggravando la già critica situazione occupazionale, e quali siano le iniziative atte a valorizzare le risorse umane e le competenze già presenti sul nostro territorio nazionale;
quali iniziative intenda assumere per contrastare la tendenza descritta in premessa. (5-04139)