Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/04141 il quotidiano La Repubblica del 25 novembre 2014 a pagina 21 pubblica un articolo in merito ad una sentenza del Tribunale del lavoro di Milano che impone al Ministero della salute di versare per...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-04141presentato daGIORDANO Silviatesto diMercoledì 26 novembre 2014, seduta n. 339
SILVIA GIORDANO, DI VITA, CECCONI, DALL'OSSO, GRILLO, LOREFICE e MANTERO. —
Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
il quotidiano La Repubblica del 25 novembre 2014 a pagina 21 pubblica un articolo in merito ad una sentenza del Tribunale del lavoro di Milano che impone al Ministero della salute di versare per tutta la vita un assegno bimestrale ad un bambino affetto da autismo al quale nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente Infanrix Hexa Sk prodotto dalla multinazionale Glaxo Smith Kline;
secondo il giudice Di Leo che ha emesso la sentenza sarebbe acclarata la sussistenza del nesso causale tra la vaccinazione e la malattia;
la sentenza citando la perizia del medico legale, dottor Tornatore, afferma che è probabile che il disturbo autistico sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti o inquinanti del vaccino Infanrix Hexa Sk;
la famiglia del bambino in precedenza aveva presentato domanda di indennizzo al Ministero della salute che è stata respinta;
la sentenza è stata emessa il 23 settembre 2014 e sono passati i sessanta giorni entro i quali il Ministero avrebbe potuto fare ricorso, che a detta del legale della famiglia non risulta essere stato presentato e quindi la sentenza è diventata esecutiva;
nella relazione del medico legale si riferisce di «un poderoso documento riservato della Glaxo Smith Kline sui cosiddetti side effects che sarebbero emersi nel corso della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente fra l'ottobre 2009 e l'ottobre 2011, in particolare ci sarebbero cinque casi di autismo segnalati durante i trial ma rimasti unlisted, ovvero omessi dall'elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l'autorizzazione»;
nella sentenza si riporta, basandosi sulle conclusioni del medico legale, come nel vaccino vi sarebbe una specifica idoneità lesiva per il disturbo autistico la cui portata teoricamente piccola se calcolata sulla base della sperimentazione pre-autorizzazione sarebbe nella realtà sottostimata per l'esistenza recentemente confermata dall'autorità sanitaria australiana di lotti del citato vaccino contenenti un disinfettante a base di mercurio oggi bandito per l'accertata neurotossicità;
non risulta che a tutt'oggi da parte dell'Aifa sia stato avviato alcun accertamento sul vaccino esavalente prodotto dalla Glaxo, anzi secondo un portavoce dell'Aifa «non ci sono al momento evidenze di cambiamenti nel rapporto beneficio/rischio per il prodotto in questione che si mantiene positivo»;
ancora una volta Aifa sembra agli interroganti svolgere più un ruolo di rassicurazione sull'uso dei vaccini che di controllo e monitoraggi rigoroso sia nella fase di autorizzazione che nella fase come affermato di post marketing come se non si parlasse di uso di vaccini, che come affermato dalla sentenza, producono danni serissimi alla salute dei cittadini, in questo caso di bambini;
si è di fronte secondo gli interroganti all'ennesimo caso di incapacità e inadeguatezza di controlli da parte dell'Aifa che non sembra essere in grado di garantire la salute dei cittadini nella fase di preautorizzazione al commercio ma neanche nella fasi di «post marketing» in una tutela generica delle vaccinazioni ma che in realtà rischia di diventare a difesa degli interessi dei colossi farmaceutici;
la criticità delle attività è stata riscontrata anche ad esempio nell'affare Avantis/Lucentis e in altri scandali che in particolare hanno scandito l'anno 2014 –:
se il Ministero della salute sia a conoscenza dei fatti citati in premessa:
se in Italia siano stati iniettati lotti del vaccino Infanrix Hexa Sk della Glaxo simili a quelli individuati in Australia contenenti ad esempio un disinfettante al mercurio;
per quali motivi l'Aifa non abbia ritenuto neanche a fronte di una sentenza del tribunale del lavoro di Milano del 23 settembre 2014 ma ancora prima a fronte della richiesta di indennizzo da parte della famiglia di attivare una forma rigorosa di controllo del vaccino prodotto dalla Glaxo;
se non ritenga a questo punto improrogabile una seria, approfondita e rigorosa analisi sui costi-benefici derivanti dall'attività dell'Aifa che a quanto pare non sembra capace di arrivare mai per prima ad individuare farmaci che possono provocare danni e/o malattie ma che sempre più agisce di rincalzo a indagini della magistratura o delle Authority;
se non ritenga che troppo spesso la fase di preautorizzazione si affidi con eccessiva superficialità alla documentazione e ai dati forniti dalle imprese farmaceutiche senza riuscire ad avere accertamenti indipendenti sul reale beneficio ed efficacia se non garanzia per la salute degli stessi e come intenda affrontare la questione della sicurezza assoluta dei farmaci senza dipendere di fatto esclusivamente su quanto dichiarato dai produttori;
se l'Aifa fosse o sia a conoscenza di quanto accertato dall'autorità sanitaria australiana sulla presenza in alcuni lotti del vaccino di disinfettante a base di mercurio;
se il Ministro interrogato e l'Aifa siano a conoscenza dell'esistenza del poderoso documento riservato della Glaxo citato nella perizia del medico legale e ripreso nella sentenza e se il Ministro non ritenga opportuno visionarlo e renderlo pubblico o almeno inviarlo alle competenti commissioni parlamentari. (5-04141)