• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00038 CANDIANI, ARRIGONI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico - Premesso che: il 19 dicembre 2012 la Commissione...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00038 presentata da STEFANO CANDIANI
martedì 9 aprile 2013, seduta n.010

CANDIANI, ARRIGONI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico - Premesso che:

il 19 dicembre 2012 la Commissione europea ha definito come aiuti di Stato gli aumenti di capitale (circa 360 milioni di euro) effettuati a favore di Sea handling, che devono quindi essere recuperati dallo Stato italiano;

Sea handling, la branca del gestore aeroportuale che si occupa dei servizi aeroportuali a terra a Malpensa e Linate e che occupa circa 2.500 dipendenti (di cui almeno 1.700 soltanto a Malpensa) ha sempre precisato che quei soldi non sono stati chiesti allo Stato, bensì sono del gruppo della società stessa, cioè di Sea SpA;

nell'ipotesi in cui la sentenza europea non fosse rivista e Sea fosse obbligata a restituire 360 milioni di euro, la società non potrebbe scongiurare il fallimento;

una possibilità alternativa, in caso di rifiuto dal tribunale europeo, è la cessione dell'azienda a prezzi di mercato o addirittura a "prezzi di saldo", come profilata in una nota a Bruxelles, probabilmente, come riportato dagli organi di stampa, al colosso scozzese Menzies, che ha già formalizzato il proprio interesse proponendo una trattativa privata;

a giudizio degli interroganti, troppo spesso i vincoli imposti a livello europeo condizionano le scelte di sovranità che dovrebbero invece appartenere esclusivamente all'Italia, soprattutto quando investono la sfera occupazionale in un momento in cui il lavoro è un bene sociale assolutamente imprescindibile per qualsiasi Paese sviluppato e quando mettono a serio rischio le attività di imprese strategiche facendole diventare facile preda di investimenti stranieri;

perché la società sia venduta senza eludere la sanzione, si parla addirittura di un drastico ridimensionamento dell'azienda fino al 70 per cento, con una più che preoccupante riduzione dei posti di lavoro. "Il Giornale", in un articolo del 3 aprile 2013, parla di un taglio del 30 per cento, cioè la perdita di lavoro per 739 dipendenti e l'accompagnamento per altri 200;

i sindacati hanno già annunciato di essere "pronti a tutto", partendo dai blocchi del servizio negli scali, con le conseguenti ripercussioni sul trasporto aereo e il territorio dimostra apprensione per il serio rischio di perdita ulteriore di posti di lavoro in un momento in cui la provincia di Varese già sopporta in maniera pressante il peso della crisi economica,

si chiede di sapere:

quali siano le azioni che il Governo intende mettere in campo per difendere i posti di lavoro messi a rischio dalla situazione;

come intenda intervenire presso la Commissione europea affinché sia scongiurato il grave pericolo di fallimento che incombe sulla società Sea handling in seguito alla sentenza;

come intenda intervenire per difendere le aziende del territorio varesino dipendenti dall'indotto aeroportuale che soffrono della costante crisi dell'aeroporto di Malpensa.

(4-00038)