• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04186 secondo le norme vigenti è previsto che entro il prossimo 31 dicembre venga definito il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari; secondo fonti autorevoli tale piano...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04186presentato daPILI Maurotesto diDomenica 30 novembre 2014, seduta n. 342

PILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
secondo le norme vigenti è previsto che entro il prossimo 31 dicembre venga definito il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari;
secondo fonti autorevoli tale piano sarebbe stato già definito e il 15 dicembre prossimo verrebbe trasmesso formalmente da Sogin ai componenti tecnici delle commissioni appositamente insediate da parte del Governo;
tali componenti hanno già avuto contatti con Sogin e da questi sarebbe emersa l'esistenza di un quadro d'insieme che individuerebbe 6 regioni tra le quali scegliere l'ubicazione del sito, tra queste in modo del tutto arbitrario sarebbe stata compresa anche la regione Sardegna;
tale ipotesi sarebbe avversata dal popolo sardo con ogni strumento di contrapposizione utile ad escludere senza alcun tipo di margine un progetto del tutto surreale e destituito di ogni valutazione tecnica e giuridica;
oltre alle pregresse posizioni già espresse, sin dal 2003, nell'ambito della conferenza Stato regioni dal sottoscritto interrogante in qualità di presidente della regione Sardegna si registra un pronunciamento deciso e senza appello di un apposito referendum popolare che ha bocciato qualsiasi ipotesi in tal senso;
il fatto che la regione Sardegna, dopo essere costretta a sopportare un carico statale senza eguali, dalle basi militari alla petrolchimica, dall'essere la Regione più gravata da aree inquinate da attività industriali a sopportare la nefasta distrazione dello Stato in tema di energia e trasporti, venga solo inserita in un'ipotesi così demenziale mobiliterebbe il popolo sardo in modo deciso e determinato;
già nei mesi scorsi all'atto della pubblicazione della guida tecnica avvisai gli esponenti del Governo di non commettere tale grave errore che violerebbe le stesse norme statutarie di rango costituzionale della regione Sardegna;
l'Ispra aveva pubblicato, con notevole ritardo, la guida tecnica n. 29 relativa ai criteri per l'individuazione del sito per la realizzazione del deposito unico nazionale per le scorie nucleari;
il documento non indica una precisa località ma tutti i documenti e studi richiamati riportano alla Sardegna;
il piano dell'Ispra per individuare il deposito unico pubblicato è una sovrapposizione di documenti impressionante ma che ha un comune denominatore: escludere tutte le aree a rischio;
l'Ispra arriva alla Sardegna per esclusione di tutto il resto;
carte e mappe che indicano rischi, pericoli, e che in sintesi affermano che la Sardegna sarebbe la terra più sicura per le scorie nucleari;
nel documento dell'Ispra denominato guida tecnica n. 29 sono indicati criteri, ma ad una più attenta e dettagliata analisi si arriva a capire qual è il progetto: realizzare il deposito unico nazionale in Sardegna;
a decidere tutto sono i criteri di esclusione individuati da Ispra;
prima di tutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione;
la Sardegna secondo tutti i piani connessi e richiamati non rientra in alcun modo in queste prime tre priorità di esclusione;
le simulazioni geosatellitari confermano che la Sardegna sarebbe l'unica regione d'Italia a corrispondere a questi criteri individuati;
il database realizzato dagli Stati Uniti (Database of individual seismogenic sources) individua in modo esplicito l'unica regione che sarebbe esente da pericoli;
tutti questi elementi che vengono tenuti sotto traccia, ma che di fatto sono allegati alla guida tecnica, rappresentano un elemento di gravità assoluta proprio perché si sta tentando di mettere in piedi un piano che lasci poca scelta alla Sogin, per individuare la Sardegna come terra di conquista per le scorie nucleari;
dalla pubblicazione del piano era emerso sin da subito con chiarezza il richiamo alla stabilità geologica, geomorfologica e idraulica. Un parametro univoco posto alla base del piano che secondo l'interrogante finisce inesorabilmente per puntare sulla Sardegna;
la Sardegna, secondo l'interrogante non può e non deve essere minimamente contenuta nemmeno come ipotesi nei criteri per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari;
questo piano di deposito unico nazionale che non si farà mai né in Sardegna né in Italia;
si tratta di un'operazione solo per spendere risorse senza controllo così come è stato sino ad oggi;
il deposito nucleare unico sarà l'ennesimo pozzo senza fondo;
questo piano è solo uno strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere con troppi omissis che non possono in alcun modo essere accettati;
le carte e gli studi allegati e tenuti di fatto sotto traccia sono emblematici di un disegno studiato a tavolino e che non lascia adito a dubbi;
il Governo deve immediatamente sconfessare questa ipotesi e dire con chiarezza e trasparenza quello che intende fare;
non può il Governo continuare a sfuggire e delegare su una vicenda talmente delicata per la quale serve serietà e correttezza;
si tratta di miliardi di euro di scorie nucleari, realizzare un deposito unico nazionale, mantenere in piena efficienza le centrali esistenti e soprattutto un grande business nucleare;
si paventa un fiume di denari verso le lobby nucleari che va immediatamente fermato;
la Sardegna è contraria a qualsiasi ipotesi di deposito unico nucleare contraria senza se e senza ma;
già nel 2003, il sottoscritto interrogante, da presidente della regione bloccò il piano del generale Jean per la realizzazione del deposito unico nazionale facendo in modo che la conferenza dei presidenti approvasse la sua proposta di rigettare integralmente quel piano che ora si tenta di riproporre;
il fatto che diversi soggetti legati a Sogin affermino che la Sardegna sarebbe un sito ideale per il deposito unico nazionale di scorie nucleari e come tale viene indicata insieme alle altre cinque regioni è un fatto di una gravità inaudita;
va ridiscussa alla radice la decisione di realizzare un deposito unico nazionale alla luce di valutazioni di natura scientifica, economica e di opportunità;
esistono proposte in tal senso che la Sardegna ha avanzato undici anni fa condividendo l'impostazione del fisico Carlo Rubbia che aveva messo a punto un piano di ricerca per l'abbattimento della radioattività delle scorie;
un deposito unico nazionale dal quale devono, comunque, essere escluse, senza se e senza ma, realtà come la Sardegna che hanno sia sul piano normativo costituzionale che popolare escluso la volontà di ospitare tale sito unico nazionale –:
se non ritenga di dover smentire questa possibilità e intervenire per disporre un cambio di rotta deciso sul deposito unico nazionale;
se non ritenga di dover escludere la regione Sardegna da questa scellerata ipotesi;
se non ritenga anche per ragioni di ordine pubblico di evitare che tale ipotesi venga solamente palesata. (5-04186)