• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00059 BORIOLI, ALBANO, DIRINDIN, ESPOSITO Stefano, FAVERO, FERRARA Elena, FISSORE, FORNARO, LEPRI, MANASSERO, MARINO Mauro Maria, PINOTTI, ZANONI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00059 presentata da DANIELE GAETANO BORIOLI
mercoledì 10 aprile 2013, seduta n.011

BORIOLI, ALBANO, DIRINDIN, ESPOSITO Stefano, FAVERO, FERRARA Elena, FISSORE, FORNARO, LEPRI, MANASSERO, MARINO Mauro Maria, PINOTTI, ZANONI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

sempre più gravi e diffusi sono i disagi causati dalla progressiva e insostenibile riduzione delle risorse destinate al trasporto pubblico locale, disagi che si traducono nella caduta quantitativa e qualitativa dei servizi erogati e nella preoccupante crisi finanziaria in cui versano gran parte delle aziende che operano in tale settore, mettendo a rischio una parte rilevante del tessuto economico ed occupazionale del nostro Paese;

ciò determina, nella peculiare condizione di crisi economica e sociale in cui versa il Paese, ulteriori elementi di criticità, in particolare per lavoratori e studenti, e in generale per moltissime famiglie, costrette a ricorrere al trasporto privato per soddisfare le proprie esigenze di mobilità; tuttavia, muoversi con l'automobile privata sembra oggi essere un lusso dal quale sempre più persone rischiano di essere escluse ed è per questo che soltanto una valida offerta di efficienti soluzioni di trasporto pubblico può garantire quella libertà di circolazione, che, in quanto funzionale alla stessa realizzazione dell'individuo, è tutelata dalla Carta costituzionale (art. 16);

oltre ai suoi riflessi immediati sul fronte sociale, la riduzione delle risorse destinate al trasporto pubblico locale concorre ad accrescere gli aspetti negativi sul versante dell'inquinamento ambientale e dell'incidentalità stradale, strettamente collegati all'aumento del trasporto privato;

considerato che:

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri presentato dal Governo alla Conferenza unificata Stato-Regioni il 6 febbraio 2013, oltre a prevedere un ulteriore taglio di risorse per il triennio 2013-2015, reintroduce i principi centralizzatori del Fondo nazionale trasporti, cancella il principio federalista della fiscalità funzionale a base regionale operante nella co-partecipazione alle accise su benzina e gasolio da trazione e, da ultimo, sull'addizionale Irpef;

inoltre, le modalità di erogazione delle risorse del Fondo, ripartite tra le diverse Regioni, sono concretamente subordinate all'emanazione di ulteriori criteri da determinarsi da parte del Governo, e ciò, oltre a sancire il "commissariamento" di fatto delle competenze che la Costituzione attribuisce alle Regioni stesse, produrrà ingenti difficoltà di cassa da parte di queste ultime, nonché degli enti locali soggetti di delega regionale, nell'erogazione di quanto dovuto alle aziende di trasporto per i servizi da esse svolti, con le prevedibili gravi ricadute;

considerato che la nuova metodologia introdotta dal Governo, basata sul Fondo nazionale, riduce la stessa capacità di indebitamento delle Regioni, producendo così un ulteriore disincentivo agli investimenti nel campo del trasporto pubblico locale, in particolare per quanto riguarda l'ammodernamento del parco rotabile,

si chiede di sapere:

se siano stati analizzati e calcolati nello specifico i riflessi negativi determinati dal taglio delle risorse destinate al trasporto pubblico locale sul bilancio delle famiglie, sul versante dell'inquinamento ambientale, nonché sull'incidentalità stradale e delle conseguenti ricadute in termini di costi sociali e sanitari;

quali siano le ragioni che hanno portato al radicale rovesciamento dell'impostazione finanziaria determinatasi e consolidatasi negli anni sul fronte del trasporto pubblico locale in termini di progressivo federalismo fiscale;

quale sia lo stato di avanzamento dell'intesa tra Stato e Regioni in merito al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che individua i criteri di riparto del reintrodotto Fondo nazionale trasporti e dei collegati;

quali siano le modalità attraverso le quali il Governo intende reintegrare le risorse indispensabili per il mantenimento degli attuali livelli di servizio e ripristinare la capacità di investimento nel campo del trasporto pubblico da parte delle Regioni, gravemente depotenziata dalla reintrodotta modalità di finanziamento dello stesso attraverso il Fondo nazionale trasporti.

(4-00059)