• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.9/02679-bis- ... premesso che: la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ha introdotto, nell'ambito delle politiche di sviluppo e di riequilibrio territoriale, le Zone Franche Urbane...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02679-bis-A/203presentato daMELONI Marcotesto diDomenica 30 novembre 2014, seduta n. 342

La Camera,
premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ha introdotto, nell'ambito delle politiche di sviluppo e di riequilibrio territoriale, le Zone Franche Urbane (ZFU), finalizzate a contrastare i fenomeni di esclusione sociale negli spazi urbani e favorire l'integrazione sociale e culturale delle popolazioni abitanti in circoscrizioni o quartieri delle città caratterizzati da degrado urbano e sociale, e al contempo istituiva nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico un apposito Fondo, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 per il finanziamento di programmi di intervento da realizzarsi nelle ZFU;
il Comitato Interministeriale per la Programmazione economica, con deliberazione 8 maggio 2009, n. 14, provvedeva a selezionare le prime aree urbane ammesse ai benefici fiscali;
l'articolo 43 del decreto-legge n. 78 del 2010 sostituiva le suddette Z.F.U. con le cosiddette Zone a Burocrazia Zero (Z.B.Z.), estese a tutta l'Italia con la legge n. 183 del 2011, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2013;
il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, all'articolo 37 prevedeva, con riferimento alle regioni ammissibili all'obiettivo «Convergenza» ai sensi dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1083/2006, la possibilità di finanziare le ZFU attraverso la riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 oggetto del Piano di azione coesione, nonché attraverso la destinazione di risorse proprie regionali, estendendo altresì le aree territoriali destinatarie delle suddette agevolazioni alle aree industriali ricadenti nelle regioni di cui all'obiettivo «Convergenza» corrispondenti a requisiti specifici indicate dalla legge medesima;
il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con decreto firmato il 10 aprile 2013 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 161 dell'11 luglio 2013, definiva le condizioni, i limiti, le modalità e i termini di decorrenza delle agevolazioni fiscali e contributive per le imprese delle Zone Franche Urbane (ZFU) del Mezzogiorno;
il decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 «Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale», convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, all'articolo 22-bis autorizza la spesa di 75 milioni di euro per il 2015 e di 100 milioni di euro per il 2016 per gli interventi a favore delle ZFU, prevedendo che tali risorse siano ripartite tra le zone franche urbane, al netto degli eventuali costi necessari per l'attuazione degli interventi, sulla base dei medesimi criteri di riparto utilizzati nell'ambito della delibera CIPE n. 14 dell'8 maggio 2009, e disponendo altresì che le regioni interessate possano destinare, a integrazione delle risorse di cui al comma 1, proprie risorse per il finanziamento delle agevolazioni;
nel disegno di legge di stabilità 2015 varato dal Governo e attualmente in discussione, i fondi per le Zone Franche Urbane hanno subìto una riduzione pari per il 2015 al totale delle somme individuate dal decreto-legge n. 66 del 2014 (75 milioni) e per il 2016 della metà (50 milioni su 100);
la reiterata successione di interventi legislativi e di disposizioni finanziarie contradditorie, ingenera presso i cittadini, e in particolare gli operatori economici potenzialmente destinatari delle misure in oggetto, incertezza e sfiducia, con la conseguenza che da un lato l'impatto positivo dello strumento è comunque ridotto, vista la difficoltà di programmare le azioni promozionali propedeutiche all'avvio degli interventi, e dall'altro è complessivamente minata la credibilità delle istituzioni e dello Stato;
nella seduta della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei deputati tenutasi il 20 novembre 2014, nel corso della discussione di un emendamento finalizzato al ripristino delle somme originariamente previste dall'articolo 22-bis del citato decreto-legge n. 66 del 2014, il viceministro dell'economia e delle finanze senatore Enrico Morando è intervento affermando di ritenere «condivisibili le critiche verso il Governo per il suo atteggiamento contraddittorio riguardo al tema delle zone franche urbane, dal momento che è stato accettato, nel corso dell'esame del decreto-legge n. 66 del 2014, di introdurre una importante accelerazione rispetto a tale disciplina, che viene, anche se parzialmente, sconfessata nel disegno di legge di stabilità in esame», e, invitando i presentatori dell'emendamento in questione al suo ritiro, in quanto il governo giudica «opportuno, dal momento che sarà possibile effettuare un esame approfondito del provvedimento anche presso l'altro ramo del Parlamento, rimandare a quella fase dell'esame l'intervento su tale disciplina»,

impegna il Governo

a sostenere, nel seguito dell'esame del provvedimento presso il Senato della Repubblica, l'opportunità di assicurare il celere avvio degli interventi di sostegno allo sviluppo delle attività d'impresa e professionali nelle Zone Franche Urbane individuate dai provvedimenti citati in premessa, attraverso il ripristino delle risorse necessarie, ed in particolare di quelle previste dall'articolo 22-bis del decreto-legge n. 66 del 2014, convertito con modificazioni dalla legge n. 89 del 2014.
9/2679-bis-A/203. Marco Meloni, Francesco Sanna, Fusilli, Antezza, Taranto, D'Incecco, Berretta, Patriarca, Rigoni, Mura, Cani, Dell'Aringa, Verini, Michele Bordo, Albanella, Amoddio, Capone.