• Testo RISOLUZIONE CONCLUSIVA

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Atto a cui si riferisce:
C.8/00090 Risoluzione conclusiva 8-00090presentato daSCAGLIUSI Emanueletesto diMercoledì 3 dicembre 2014 in Commissione III (Affari esteri) Risoluzione n. 7-00540 Scagliusi: Sulle...



Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00090presentato daSCAGLIUSI Emanueletesto diMercoledì 3 dicembre 2014 in Commissione III (Affari esteri)

Risoluzione n. 7-00540 Scagliusi: Sulle iniziative della Comunità internazionale in merito alla crisi in Siria.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,
premesso che:
è stato accolto, in fase di discussione del decreto-legge di proroga delle missioni internazionali (decreto-legge 109 del 1o agosto 2014, n. 141, convertito dalla legge n. 141 del 1o ottobre 2014), l'ordine del giorno 9/02598-AR/033, a prima firma Luca Frusone, ove si richiedeva espressamente «a chiedere nelle sedi opportune che ogni iniziativa sul territorio siriano della coalizione anti-Isis sia autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con il più largo consenso della comunità internazionale e che siano evitate iniziative unilaterali che possano mettere a rischio la compattezza stessa del fronte anti-Isis»;
il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è espresso in maniera molto chiara sulla crisi siriana, approvando all'unanimità le risoluzioni n. 2170 del 15 agosto 2014 e n. 2178 del 24 settembre 2014, ai sensi del capitolo VII della Carta dell'ONU;
dalle autorità della regione autonoma siriana del Rojava, della quale fanno parte la provincia e la città di Kobane, si apprende come risultino mancare autoambulanze, strutture mediche e medicinali, mentre l'imminente arrivo dell'inverno espone oltre 1 milione e mezzo di profughi e sfollati ospitati nella regione in condizioni di drammatico disagio;
una delegazione della III Commissione della Camera dei deputati ha svolto una missione a Erbil dal 2 al 5 novembre 2014 con l'obiettivo di approfondire le dinamiche connesse alla crisi in atto nella regione del Kurdistan iracheno; in particolare, con un sopralluogo al campo sfollati di Baharka la delegazione ha potuto constatare in quali condizioni precarie e al limite della dignità umana vivano gli oltre 3000 sfollati, in campi di accoglienza ormai insufficienti e messi alla prova dall'arrivo dell'inverno e dai fenomeni di sfruttamento di donne e bambini in una rete criminale di mercati di schiavi;
è stato possibile, sempre durante la citata missione a Erbil, incontrare componenti delle forze peshmerga, che hanno richiesto alle forze internazionali, tra le altre cose, un particolare supporto di intelligence, equipaggiamenti difensivi e possibilità di formazione del loro personale per lo sminamento;
sul piano umanitario l'impegno che attende la comunità internazionale riveste un carattere straordinario, alla luce della condizione in cui versano i circa 1,5 milioni di sfollati affluiti in Kurdistan. Al riguardo, occorre evidenziare il particolare disagio che segna la condizione della minoranza yazida che, a differenza di quella cristiana, non può contare su alcuna forma di organizzazione interna o rete di assistenza; attualmente, sarebbero 400 mila i rifugiati yazidi in Kurdistan, per lo più fuggiti in regioni di montagna; inoltre, sarebbero circa 3 mila le donne attualmente rapite e sotto il controllo dell'Isis, destinate al mercato degli schiavi, dove il prezzo medio di ogni singola donna è fissato in 650 dollari, elevato a 20 mila dollari qualora ONG o soggetti intermediari intendano riscattare le donne yazide;
il 30 novembre 2014, nel corso dell'approvazione della legge di stabilità 2015 nel suo primo passaggio alla Camera dei deputati, è stato accolto un ordine del giorno a prima firma Spadoni in cui si impegna il Governo «ad assicurare un pieno sostegno all'azione italiana in termini di aiuti umanitari, all'azione dell'Unhcr e un contributo specifico in termini di strutture specializzate nell'accoglienza e nel supporto soprattutto psicologico alle vittime delle violenze»,

impegna il Governo:

a prevedere un piano di aiuti umanitari, di mezzi di soccorso e di attrezzature mediche, da concordare con le organizzazioni umanitarie internazionali e con le organizzazioni non governative italiane ed europee, da inviare in Iraq e in Siria, nelle zone interessate dal conflitto o che ospitino campi di accoglienza dei profughi e degli sfollati dalle città teatro della guerra, senza distinzioni tra minoranze religiose;
a prevedere l'avvio di progetti di sostegno psicologico per le donne fatte oggetto di compravendita e vittime di violenza sessuale;
ad assumere un'iniziativa internazionale per il cessate il fuoco, la smilitarizzazione delle città contese, l'apertura di corridoi umanitari, il ripristino delle forniture di acqua potabile e di energia elettrica, il sostegno e l'accoglienza ai profughi come precondizione per il ritorno in sicurezza degli stessi nei loro villaggi e case;
ad adoperarsi, in tutti i fori multilaterali, ivi incluso il gruppo informale «Amici della Siria» affinché si cessi immediatamente di fornire finanziamenti e supporto ai belligeranti in Siria e possa essere adottato in Consiglio di sicurezza un embargo su tutte le armi dirette in Siria, come auspicato dal Segretario Generale dell'ONU, Ban Ki Moon;
a promuovere, di concerto con i partner internazionali, un'indagine in sede ONU per la ricerca e la tracciabilità di tutte le fonti monetarie che finanziano forze armate irregolari e/o non riconosciute ufficialmente nell'area oggetto della risoluzione.
(8-00090) «Scagliusi, Spadoni, Manlio Di Stefano, Grande, Di Battista, Sibilia, Del Grosso».