Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
S.9/01428-B/008 in sede di discussione del disegno di legge recante "Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia...
Atto Senato
Ordine del Giorno 9/1428-B/8 presentato da LUIS ALBERTO ORELLANA
mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 364
Il Senato,
in sede di discussione del disegno di legge recante "Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro";
premesso che:
ai sensi della lettera a), comma 2, articolo 28, del decreto legislativo 9 marzo del 2008, n. 81, recante "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro", ogni datore di lavoro ha l'obbligo di valutare i rischi cui sono soggetti i suoi lavoratori e di indicare quali misure egli intenda adottare per evitare, o quanto meno ridurre, tali rischi;
succitato obbligo deve essere poi cristallizzato all'interno di un apposito documento, il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), la cui dotazione è obbligatoria anche per le Pubbliche Amministrazioni;
giova ricordare che la mancata redazione del DVR, ovvero la mancata valutazione di tutti i rischi incombenti sui lavoratori, è punita dal legislatore con l'irrogazione di un'ammenda da euro 2.192,00 a euro 4.384,00, così come stabilito dall'articolo 55, comma 3 del summenzionato decreto legislativo;
nell'ambito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali gli ispettori, che ne sono dipendenti, hanno sollevato un vero e proprio paradosso: il DVR dei propri uffici territoriali - le Direzioni Territoriali del Lavoro non considerano i rischi connessi all'attività ispettiva;
rilevato che:
l'attività degli ispettori è considerata, all'interno del Documento, alla stregua di mera attività di sportello. È di tutta evidenza, invece, che la funzione di un ispettore, non sia affatto assimilabile a quella di un funzionario che lavora presso l'URP, in quanto egli viene sì a contatto con imprenditori e lavoratori, ma nell'ambito dell'attività ispettiva, ossia in un contesto che può riguardare tutti i luoghi di lavoro, quali ad esempio: cantieri edili o navali, ferrovie, imprese agricole, concerie, aziende manifatturiere cinesi;
la crisi socio-economica che attanaglia il nostro Paese rende sempre più frequente il rischio di vere e proprie aggressioni ai danni degli ispettori;
ulteriore criticità che il Ministero del lavoro ha omesso di valutare riguarda il cosiddetto "rischio da lavoro stress-correlato". Su questo tipo di rischio connesso all'attività degli ispettori e sulla necessità di valutarlo, è apparso, nei giorni scorsi, sul n. 6 di "Lavoro @ Confronto", rivista telematica della Fondazione Massimo D'Antona, un articolo molto puntuale scritto dalla dottoressa Federica Bertolazzi, psicologa del lavoro e delle Organizzazioni;
la posizione assunta in materia dal Ministero è emblematicamente rappresentata dalle dichiarazioni rilasciate direttamente ad alcuni ispettori. Difatti, nel corso di un incontro tenutosi a Roma, nel maggio scorso, presso la sede del Ministero tra una delegazione di ispettori e alcuni rappresentanti dell'Amministrazione, alla domanda sulle ragioni per cui il rischio di aggressioni agli ispettori non fosse stato inserito nel DVR, l'Amministrazione rispose che non era stato previsto per non legittimarlo;
gli ispettori, perciò, chiamati a vigilare sulla sicurezza di lavoratori e tenuti a sanzionare quelle aziende che non abbiano redatto il DVR, ovvero non abbiano valutato tutti i rischi, sono a loro volta privi di strumenti che ne tutelino la sicurezza;
considerato che:
la situazione del personale ispettivo è divenuta ancora più insostenibile in seguito ad una serie di suicidi di imprenditori in diverse località del Paese. La responsabilità di tali tragici eventi è stata, in parte, erroneamente attribuita agli ispettori del lavoro;
per questa ragione, dalla scorsa primavera, in quasi sessanta uffici del Ministero, circa 1.200 ispettori hanno avviato azioni di protesta, chiedendo al Ministro Poletti di avviare azioni concrete per migliorare le loro condizioni di lavoro e di rispondere alla campagna denigratoria dei mesi passati, avviando campagne informative per far conoscere il ruolo degli ispettori del Ministero del lavoro, quale presidio di legalità nel mercato del lavoro;
il Ministro Poletti ha risposto a tali sollecitazioni tramite l'avvio di tavoli tecnici presso il Ministero, i cui risultati si sono rilevati, allo stato attuale, piuttosto limitati, determinando il prosieguo delle agitazioni degli ispettori;
lo stesso Ministro ha fortemente voluto l'inserimento, all'interno del Jobs Act, dell'Agenzia Unica Ispettiva, quale strumento che, in prospettiva, può risolvere tali problemi, trattandosi di un Ente meno burocratizzato e dotato di autonomia finanziaria e contrattuale;
il raggiungimento degli obiettivi di coordinamento e razionalizzazione del mercato del lavoro, di cui all'articolo 1 del provvedimento in esame, con particolare riferimento alle disposizioni di cui al comma 4, lettere r) e z), non può prescindere da un'adeguata tutela del ruolo degli ispettori del lavoro,
impegna il Governo a intraprendere azioni concrete al fine di risolvere i problemi sollevati dal personale ispettivo di tutta Italia, anche in considerazione dei tempi tecnici di realizzazione necessari per la costituzione dell'Agenzia Ispettiva.
(numerazione resoconto Senato G1.107)
(9/1428-B/8)
ORELLANA