• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/03128 FLORIS - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che: con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 28 novembre 2014, in corso di pubblicazione in Gazzetta...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03128 presentata da EMILIO FLORIS
giovedì 4 dicembre 2014, seduta n.365

FLORIS - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:

con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 28 novembre 2014, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è rimodulata l'applicazione dell'esenzione dall'IMU, in attuazione di quanto previsto dall'art. 22, comma 2, del decreto-legge n. 66 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89 del 2014;

il decreto ministeriale individua tre fasce altimetriche per la revisione dell'esenzione IMU sui terreni agricoli, calcolate sulla base dei dati Istat, prevendo: esenzione totale per i terreni ricadenti in comuni con altitudine sopra i 600 metri sul livello del mare; i terreni dei comuni con altitudine compresa tra 281 e 600 metri saranno esenti solo se di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali; i terreni dei comuni con altitudine fino a 280 metri saranno tutti oggetto di imposta;

solo 1.578 Comuni fruiranno dell'esenzione totale IMU rispetto ai 3.524 attuali; ben 2.568 avranno invece un'esenzione parziale. I restanti contribuenti dei 3.912 Comuni dovranno pagare entro il 16 dicembre tutta l'imposta sui terreni relativa al 2014;

l'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) ha dichiarato che i Comuni interessati dal provvedimento subiranno di conseguenza una decurtazione di 350 milioni di euro del Fondo di solidarietà comunale, senza avere però la reale possibilità di recuperare per tempo quelle risorse attraverso il pagamento dell'IMU da parte dei proprietari dei terreni agricoli. È una situazione che provocherà una serie di effetti sui bilanci dei Comuni che potrebbero risultare insostenibili, anche a causa dei tempi strettissimi per informare adeguatamente i soggetti interessati;

il grave ritardo per la definizione della nuova imposta, a ridosso della conclusione dell'anno finanziario, basata su criteri per la determinazione delle stime quanto mai incerti, rende inverosimile che il gettito venga pagato con la necessaria completezza alla prossima scadenza del saldo IMU per l'anno in corso;

gli oltre 4.000 Comuni coinvolti, in cui risiedono 28 milioni di abitanti, si ritroverebbero così con un ulteriore taglio di risorse (per 700 enti maggiore del 5 per cento del totale delle entrate);

in virtù del taglio che subiranno, i Comuni dovranno procedere a sforbiciare le spese previste e questo dovrebbe accadere a dicembre. Si ricorda che gli enti comunali, come previsto dalla legge, hanno già deliberato l'assestamento di bilancio in ossequio alla norma che fissa per ogni Comune al 30 novembre la scadenza dei termini per l'assestamento;

considerato che:

i soggetti obbligati al versamento dell'IMU per l'anno 2014 devono effettuarlo in un'unica rata entro il 16 dicembre 2014;

il decreto ministeriale che introduce la tassa IMU sui terreni agricoli è l'ennesima "stangata" dell'Esecutivo Renzi e minerà lo stato di salute già precario del comparto dell'agricoltura, cuore pulsante dell'economia nazionale;

il vincolo tributario per 3.912 Comuni italiani, costretti a pagare il balzello entro il 16 dicembre, provocherà serissimi problemi alle aziende agricole, i cui proprietari, dopo un ventennio di esenzione di imposte patrimoniali, dovranno versare alle casse delle amministrazioni locali l'imposta relativa al 2014;

i Comuni soggetti al patto di stabilità verrebbero ulteriormente danneggiati dal rischio di non poter considerare a bilancio gli introiti derivanti dal pagamento dell'IMU "per competenza", in quanto obbligati a verificarne l'effettivo incasso;

l'ANCI ha già annunciato una serie di iniziative volte a scongiurare un'ulteriore imposizione tributaria che danneggia i Comuni Italiani e grava ulteriormente sui contribuenti del settore agricolo;

tenuto conto che:

alla fine del 2014 il Governo introduce una tassa da pagare nel 2014;

l'effetto diretto della "mannaia" fiscale sarà da una parte la morìa delle strutture agricole, che non riusciranno a far fronte al peso fiscale, dall'altra quella dell'imposizione ai sindaci di applicare l'imposta, a pochi giorni dalla scadenza per l'approvazione dell'assestamento delle entrate e delle spese delle casse delle amministrazioni locali;

nel nostro Paese, in cui l'economia agricola è un settore economico centrale, il provvedimento richiamato potrebbe determinare un avvitamento drammatico della crisi ed un rischio di tensioni sociali,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover riconsiderare gli effetti della revisione sulle esenzioni IMU operata a seguito dell'articolo 22 del decreto-legge n. 66 del 2014;

se intenda porre in essere ogni azione utile a scongiurare i tagli previsti ai Comuni, in particolare quelli montani, apportando le dovute modifiche a quanto previsto dal decreto e per venire incontro alle richieste degli amministratori locali e dei rappresentanti del mondo agricolo.

(4-03128)