• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/07264 la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, organo periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha la sua sede ufficiale nello stesso...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07264presentato daDI LELLO Marcotesto diVenerdì 12 dicembre 2014, seduta n. 349

DI LELLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, organo periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha la sua sede ufficiale nello stesso edificio che ospita il Museo archeologico nazionale di Napoli e ha il compito di garantire la tutela di un vasto territorio, che comprende oltre cento comuni;
questo territorio rappresenta, per quanto concerne il mondo antico, uno tra i più ricchi di insediamenti umani, città, monumenti ed antichità di rilevante valore storico-archeologico. Nell'ambito di esso varie culture e popolazioni convissero e si succedettero nel tempo, dalla preistoria all'epoca classica greco-romana, dalla tarda antichità all'età medioevale;
le attività istituzionali della Soprintendenza sono condotte attraverso un capillare sistema di uffici periferici di Napoli e Pompei distribuiti sul territorio, che controllano aree, parchi e singoli monumenti archeologici, collegati con antiquaria e musei territoriali, alcuni di antica istituzione, altri più recentemente aperti al pubblico o in corso di allestimento;
in base ai tagli operati nel 2012-2013, ogni Ministero era tenuto a dotarsi di un nuovo regolamento di organizzazione che recepisse le riduzioni di pianta organica. Il Mibact adempie, con un decreto del 18 novembre 2014 a tale obbligo, in linea con le misure già adottate con il decreto-legge n. 83 del 2014, convertito dalla legge n. 106 del 2014;
la riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) che trae origine, come è noto, dalle politiche di spending review attuate da ultimo con il decreto-legge n. 66 del 2014, convertito dalla legge n. 89 del 2014, prevede la soppressione della succitata Soprintendenza e la creazione di un'unica Soprintendenza regionale con sede a Salerno a partire dal prossimo 1o gennaio 2015;
una decisione questa che cancella di fatto un'istituzione, la Soprintendenza archeologica napoletana, che ha ben duecento anni di vita e che è stata sempre il punto di riferimento di studiosi e scienziati provenienti da tutto il mondo;
la riforma in oggetto non tocca solo le Soprintendenze; nello specifico, per quanto riguarda la Campania, anche gli Archivi di Stato di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno dovrebbero sparire. Resterebbe solo quello di Napoli. Così come resterebbero il polo museale con sede a Napoli, il museo di Capodimonte e la Reggia di Caserta, oltre alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III;
come spesso accade ultimamente in nome della spending review la riforma viene contestata anche dagli stessi lavoratori che, riuniti in assemblea, hanno stilato un documento in cui sottolineano non solo i danni che il provvedimento porterà all'archeologia campana ma anche i disagi «nell'espletamento degli atti di competenza e difficoltà nella tutela del territorio, nel quale – sottolineano – sono presenti eccellenze quali il centro antico di Napoli, i Campi Flegrei e l'area Nolana»;
quali iniziative il Ministro interrogato abbia intenzione di porre in essere al fine di rivedere i criteri che ridefiniscono il funzionamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con particolare riferimento alla Soprintendenza di Napoli che nei suoi duecento anni di attività ha creato una fitta rete di rapporti interistituzionali con comuni, province, università e facoltà di architettura, che saranno a giudizio dell'interrogante negativamente condizionati da questo accorpamento. (4-07264)