• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00211 SCIBONA, CIOFFI, BLUNDO, SERRA, FATTORI, CASTALDI, VACCIANO, DE PIN, DE PIETRO, FUCKSIA, MONTEVECCHI, AIROLA, ANITORI, BATTISTA, BENCINI, BERTOROTTA, BIGNAMI, BOCCHINO, BOTTICI, BUCCARELLA,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00211 presentata da MARCO SCIBONA
martedì 21 maggio 2013, seduta n.024

SCIBONA, CIOFFI, BLUNDO, SERRA, FATTORI, CASTALDI, VACCIANO, DE PIN, DE PIETRO, FUCKSIA, MONTEVECCHI, AIROLA, ANITORI, BATTISTA, BENCINI, BERTOROTTA, BIGNAMI, BOCCHINO, BOTTICI, BUCCARELLA, BULGARELLI, CAMPANELLA, CAPPELLETTI, CASALETTO, CATALFO, CIAMPOLILLO, COTTI, CRIMI, DONNO, ENDRIZZI, GAETTI, GAMBARO, GIARRUSSO, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI, MANGILI, MARTELLI, MARTON, MOLINARI, MORONESE, MORRA, MUSSINI, NUGNES, ORELLANA, PAGLINI, PEPE, PETROCELLI, PUGLIA, ROMANI Maurizio, SANTANGELO, SIMEONI, TAVERNA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

Italferr è la società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa di progettazione, direzione e supervisione lavori, effettuazione delle gare d'appalto e attività di project management per tutti i grandi investimenti infrastrutturali del gruppo;

in data 8 marzo 2013 la Italferr SpA (società con socio unico, soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Ferrovie dello Stato italiane SpA) in nome e per conto di Rfi SpA ha comunicato l'avvio del procedimento finalizzato alla proroga della dichiarazione di pubblica utilità che andrà in scadenza in data 25 agosto 2013, disposta con deliberazione Cipe n. 80 del 29 marzo 2006, sul progetto definitivo della linea ferroviaria alta velocità-alta capacità Milano-Genova "terzo valico dei Giovi";

l'intervento infrastrutturale è inserito nell'ambito del primo programma delle infrastrutture strategiche. Il progetto definitivo della linea ferroviaria alta velocità-alta capacità Milano-Genova "terzo valico dei Giovi", facente parte degli interventi connessi con l'"asse ferroviario Ventimiglia-Genova-Novara-Milano (Sempione)", rientra tra le opere nazionali afferenti al "corridoio plurimodale tirrenico-nord Europa";

il Cipe, con delibera n. 85 del 18 novembre 2010, ha autorizzato l'avvio della realizzazione del primo lotto costruttivo del progetto definitivo della linea, del valore di 1.130,95 milioni di euro con l'impegno programmatico di finanziare l'intera opera;

considerato che:

la Corte dei conti, con determinazione n. 124/2010, "Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Rete Ferroviaria Italiana (RFI) Spa per gli esercizi 2008 e 2009", richiamava l'attenzione sulla circostanza che "sono ben lungi dall'essere definiti i procedimenti contenziosi e le problematiche legali connesse alla esecuzione delle opere ed all'applicazione delle normative succedutesi in tema di scelta del contraente";

i parametri e criteri di valutazione e le stime sui flussi di traffico merci sulla base dei quali venne a suo tempo considerata favorevolmente la pubblica utilità, nonché le successive proroghe già concesse, sono fin dall'inizio apparsi quantomeno sovrastimati e non hanno mai trovato sostegno nell'andamento dei dati reali;

risulta agli interroganti che non è mai stata resa pubblica una reale e dettagliata valutazione costi-benefici relativa all'infrastruttura;

la realizzazione dell'opera è stata suddivisa in lotti costruttivi non funzionali;

secondo quanto sancito nel piano di fattibilità di Rfi del 2004, solo il 15 per cento del costo della realizzazione e delle spese di funzionamento, e relativa manutenzione, dell'opera verrà coperto dai ricavi di mercato, mentre il restante 85 per cento resterà a carico delle casse dello Stato in modo perpetuo;

il 19 giugno 2007 il Ministro dell'economia e delle finanze Padoa Schioppa e il Sottosegretario di Stato Tononi, durante l'audizione dinanzi all'8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato, affermarono che il terzo valico era antieconomico e che di conseguenza non sarebbe stato inserito nel Documento di programmazione economico finanziaria come priorità;

recentemente Rfi ha richiesto di stornare dai fondi destinati al secondo lotto la cifra di 240 milioni di euro per destinarli alla manutenzione delle linee esistenti;

allo stato dell'arte, a 15 mesi dall'ennesima dichiarazione di avvio lavori, sono stati realizzati solamente alcuni sondaggi e qualche esproprio. Per puro scopo mediatico, a quanto risulta agli interroganti vengono invece dichiarati aperti cantieri dove in realtà non si è mai lavorato;

i rischi per la salute dei cittadini, derivanti dalla notevole presenza di amianto nelle rocce serpentiniche che, come conosciuto, compongono l'Appennino ligure-piemontese, nonché quelli relativi all'inaridimento delle fonti idriche sul territorio, non appaiono valutati conformemente alla loro importanza;

nel corso degli ultimi mesi l'opposizione all'opera da parte della popolazione residente è cresciuta notevolmente e continua ancora oggi, tenuto conto che si è di fronte ad un'infrastruttura imposta dall'alto, priva di ogni indicazione in merito alla sua stessa utilità;

forti dubbi vengono sollevati anche dalle amministrazioni locali, che in alcuni casi hanno manifestato la totale contrarietà all'opera,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno, prima di procedere alla concessione della nuova proroga, confermando così la volontà di proseguire nell'esecuzione dell'opera, prevedere l'avvio di un'analisi dei costi e dei benefici dell'opera che sia il più possibile trasparente nelle modalità di realizzazione e di comunicazione e che, soprattutto, non si limiti al mero aspetto economico-finanziario, ma contempli i costi ambientali e sociali, anche in termini di danno alla salute dei cittadini;

se, in caso di realizzazione dell'analisi costi-benefici, non ritenga opportuno prevedere di audire in contraddittorio tecnici ed esperti individuati dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di cittadini che si oppongono all'infrastruttura;

se non ritenga opportuno istituire una commissione ministeriale avente il compito di verificare e valutare, considerata l'attuale fase di congiuntura economica, l'effettiva utilità dell'opera, anche avvalendosi di contributi di tecnici ed esperti indicati dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di cittadini coinvolti che si oppongono alla realizzazione della stessa.

(4-00211)