• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04316 sulla stampa odierna grande risalto viene dato alla decisione della procura di Lecce di aprire un fascicolo a proposito dell'emergenza ambientale in alcuni comuni del Sud Salento, e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04316presentato daCAPONE Salvatoretesto diMercoledì 17 dicembre 2014, seduta n. 351

CAPONE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
sulla stampa odierna grande risalto viene dato alla decisione della procura di Lecce di aprire un fascicolo a proposito dell'emergenza ambientale in alcuni comuni del Sud Salento, e specificamente Andrano, in seguito all'indagine avviata nei mesi scorsi da questo Ministero e a quanto rilevato dagli elicotteri del programma sicurezza «Miapi» (coordinato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) che, dotati di magnetometro e spettrometro metro gamma – ray, hanno sorvolato il Salento alla ricerca di fonti di radiazioni e di inquinamento del territorio;
tali rilievi, condotti nel corso dei mesi estivi, avrebbero infatti fatto emergere la presenza di uranio e cesio proprio in un'ampia area a ridosso della provinciale cosiddetta del «Mito», strada di collegamento tra Andrano a Tricase, non troppo lontana dal cimitero e dall'ex discarica comunale di «Pilomaco», che a partire dal 2007 è stata «caratterizzata» prima e successivamente «bonificata»;
più specificamente tracce di uranio e cesio sarebbero state individuate in tre punti differenti sui cinque terreni campionati, appartenenti ad altrettante proprietà diverse. Nello specifico, si apprende ancora da notizie di stampa, la società incaricata dal Ministero, «Gia Consulting» di Napoli, ha rilevato una radioattività pari a 0.8 microsievert/h, indice appena inferiore al limite 1.10 micorsievert/h previsto dalla normativa;
in seguito a tali rilevazioni l'Agenzia regionale pugliese per la prevenzione e protezione dell'ambiente ha ulteriormente effettuato accertamenti, ritenendo viceversa che quei valori «sarebbero riconducibili alle stesse caratteristiche geomorfologiche del territorio interessato e alla presenza nella crosta terrestre di uranio». Ancora secondo l'Arpa, a quanto si apprende dalla stampa, «in questa porzione di territorio andranese, il cesio sarebbe invece del tutto assente». In ogni caso non ci sarebbero gli effetti prodotti da sorgenti radioattive usate nell'industria o nel settore ospedaliero come pure si poteva temere, essendo state scoperte nei mesi scorsi discariche abusive dove erano stati seppelliti rifiuti ospedalieri;
il punto di vista espresso dall'Arpa non collima con il parere degli esperti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per i quali la concentrazione di uranio non è assoggettabile alla natura del terreno, mentre è evidente anche la presenza del cesio;
va sottolineato, in questa sede, che il territorio di Andrano ricade nel parco costiero Otranto-Santa Maria di Leuca istituito dalla regione Puglia, zona di rilevantissimo pregio naturalistico e ambientale che mai e poi mai avrebbe dovuto subire l'oltraggio dell'interramento illegale di rifiuti tossici e pericolosi e che peraltro in quanto area parco è sottoposta a particolari vincoli;
va ricordato inoltre che l'indagine predisposta dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nell'ambito del programma sicurezza «Miapi», e che ha portato il Noe a sorvolare il territorio con elicotteri dotati di magnetometro e spettrometro metro gamma – ray, alla ricerca di fonti di radiazioni e di inquinamento del territorio si è resa necessaria in seguito alle dichiarazioni desecretate del pentito di mafia Carmine Schiavone del clan dei Casalesi relativamente al traffico di rifiuti illeciti gestito dalla camorra in Campania e nell'intero meridione in accordo con le mafie territoriali, e a quanto successivamente emerso anche grazie alle indagini della magistratura;
la rilevazione spettrometrica, peraltro, non ha riguardato il solo comprensorio di Andrano dal momento che sono almeno tre gli altri siti leccesi da cui sono emerse anomalie, grazie ai sorvoli effettuati nell'ambito dello stesso programma, mentre un quarto è in provincia di Brindisi;
l'interrogante evidenzia ancora come anche altre interrogazioni e atti parlamentari abbiano più e più volte sottolineato l'emergenza ambientale nel Salento e nella provincia di Brindisi, con il rischio correlato di una crescita esponenziale di patologie tumorali connesse all'esposizione agli inquinanti, come di recente riportato anche in una indagine dell'Istituto superiore di sanità dove emerge l'aumento di tumori al polmone soprattutto nella popolazione maschile del Salento orientale;
a questo proposito vale rilevare che da quanto riportato in questi mesi sulla stampa circa le indagini in corso emergerebbe una preoccupante connivenza tra economia illegale ed economia legale, dal momento che anche nelle discariche autorizzate sarebbero stati «tombati» rifiuti nocivi o speciali –:
quali iniziative i Ministri interrogati ritengano necessario intraprendere alla luce dei risultati dell'indagine ambientale promossa dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel Salento che avrebbe accertato la presenza di uranio e cesio; se, anche in relazione alla valutazione difforme emersa da parte di Arpa Puglia, non ritengano necessarie, per quanto di competenza, ulteriori indagini e verifiche;
se non ritengano altresì prioritario e urgente predisporre una indagine epidemiologica per comprendere eventuali ricadute anche dal punto di vista clinico nelle popolazioni interessate;
quali azioni di competenza intendano promuovere con l'obiettivo del disinquinamento ambientale nel territorio di Andrano e nelle altre zone dove sarebbe stato accertato l'interramento di rifiuti illegali e tossici. (5-04316)