• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/00288 i consiglieri di minoranza del comune di Farnese, Francesco Alloro e Simone Sabatini, hanno promosso un'azione popolare, insieme a diversi cittadini utenti del demanio pubblico, e presentato una...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00288presentato daMAZZOLI Alessandrotesto diLunedì 29 aprile 2013, seduta n. 10

MAZZOLI e TERROSI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
i consiglieri di minoranza del comune di Farnese, Francesco Alloro e Simone Sabatini, hanno promosso un'azione popolare, insieme a diversi cittadini utenti del demanio pubblico, e presentato una memoria di costituzione nel procedimento presso il tribunale amministrativo regionale del Lazio per ottenere l'annullamento della determina del direttore generale agricoltura n. A08934/2012 della regione Lazio con la quale, a «chiusura di istruttoria», non venivano omologate le transazioni stragiudiziali avviate con le delibere di consiglio comunale n. 36 e 37 del 2010, attraverso le quali si procedeva alla vendita a basso costo di porzioni di terreni di uso civico ad occupatori abusivi, in violazione degli articoli 9, 10 e 29, della legge n. 1766 del 1927 in virtù della incontestata natura demaniale civica;
in conseguenza di tale iniziativa è stata contestata dal consiglio comunale di Farnese «l'incompatibilità dei consiglieri comunali di minoranza Alloro Francesco e Sabatini Simone, ai sensi dell'articolo 63, comma 1, numero 4) del testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267/2000» poiché si è ritenuto che la loro azione concretizzi la fattispecie di lite pendente tra i consiglieri ed il comune da cui si mirerebbe a far discendere la condizione di incompatibilità a ricoprire la carica;
i citati consiglieri di minoranza hanno agito a tutela di interessi pubblici generali della collettività degli utenti di Farnese, specificatamente per il mantenimento e la conservazione della proprietà collettiva e per la tutela e l'integrità dell'ambiente, e nello specifico espiamento delle loro funzioni di consiglieri comunali, così come dettato dal comma 3 dello stesso articolo 63 dove si legge: «l'ipotesi di cui al n. 4 del comma 1 non si applica agli amministratori per fatto connesso con l'esercizio del mandato»;
pertanto ben difficilmente è configurabile la fattispecie di cui all'articolo 63, comma 1, n. 4) del testo unico degli enti locali, poiché non si è di fronte ad una lite riguardante interessi personali degli amministratori di minoranza che hanno proposto un'azione contro l'attività della maggioranza in questione, ma piuttosto di un'attività pienamente rientrante nell'esercizio della funzione di consigliere comunale, in specie di minoranza, volta a controllare – financo a contestare nelle sedi più opportune – l'attività della giunta in carica –:
se il Ministro sia al corrente di tale situazione e quale sia l'interpretazione corretta del citato articolo 63, comma 1 n. 4) del testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, al fine di evitare che possibili interpretazioni estensive restringano eccessivamente la funzione di controllo e di interlocuzione, tramite una compressione irragionevole dei loro poteri di iniziativa, dei consiglieri comunali nell'esercizio del mandato.
(4-00288)