• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00302 FASANO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole, alimentari e forestali e della salute -...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00302 presentata da VINCENZO FASANO
martedì 4 giugno 2013, seduta n.033

FASANO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole, alimentari e forestali e della salute - Premesso che:

con l'interrogazione 4-08501 presentata nella XVI Legislatura in data 23 ottobre 2012, è stata denunciata la condizione di grave degrado riguardante il lago artificiale in località "Petrosa" di Ceraso (Salerno) "diga Fabbrica", in area strettamente contigua al parco nazionale del Cilento e vallo di Diano. Tale lago è gestito dal consorzio di bonifica "Velia", ente pubblico locale controllato dalla Regione Campania ai sensi e per gli effetti della legge regionale n. 4 del 2003 e presieduto da oltre 34 anni, senza alcun avvicendamento, dallo stesso presidente, avvocato Francesco Chirico;

la discarica abusiva, di ingenti dimensioni, contenente tra l'altro rifiuti tossici, è stata denunciata dal sindaco di Ceraso con ordinanza n. 31 del 25 giugno 2012, nella quale si legge che la situazione delittuosa è ascrivibile alla responsabilità del consorzio Velia, con sede a Prignano Cilento (Salerno) in località Piano della Rocca, nella persona del legale rappresentante avvocato Francesco Chirico, nato a Vallo della Lucania il 30 gennaio 1934 ed ivi residente alla via G. Murat n. 20. Come è reso palese dall'ordinanza anzidetta, risulta che l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (Arpac), Dipartimento provinciale di Salerno, ha accertato che la discarica abusiva ricopre un'area di ben 1.500 metri quadrati e contiene rifiuti speciali pericolosi, costituiti da: 100 tubi di cemento amianto; vari fusti metallici contenenti bitume; pneumatici fuori uso; spezzoni di materiale plastico ed altri in cloruro di polivinile (PVC) di vario diametro; materiale ferroso;

la vicenda ha avuto ampio clamore mediatico, come risulta, tra gli altri, dal quotidiano "Il Mattino" del 16 settembre 2012;

premesso altresì che, a quanto risulta all'interrogante:

l'abuso non è consistito soltanto nell'aver trasformato le rive del lago Fabbrica in una vasta discarica contenente rifiuti pericolosi e tossici, ma nell'avere omesso di fare eseguire accertamenti sulla condizione e sulla qualità delle acque del lago, con ogni probabilità contaminate dal materiale tossico posizionato da anni sulle sue rive;

è davvero inspiegabile che all'istanza di accesso in data 28 agosto 2012 inoltrata dal dottor Cosimo Damiano Bortone, componente del consiglio dei delegati del consorzio "Velia", diretta all'acquisizione delle risultanze degli accertamenti sulle acque del lago, sia stata data la risposta, a parere dell'interrogante sconcertante (nota del 21 settembre 2012, prot. 1745) che, per le acque dell'invaso Fabbrica, non sarebbero disponibili analisi sulla condizione e qualità delle acque, essendo esse destinate ad usi irrigui, risposta che pare ignorare che le acque a destinazione irrigua entrano comunque, con tutto il loro potenziale tossico ed inquinante, nel circuito alimentare, provocando grave danno alla salute dei consumatori dei prodotti agricoli;

considerato che la legge regionale della Campania n. 4 del 2003, all'art. 1, comma 1, dispone che la Regione, attraverso i consorzi di bonifica, promuova ed attui la salvaguardia dell'ambiente, nonché la conservazione e tutela del territorio;

considerato che, a parere dell'interrogante, sarebbe opportuno rendere chiari i motivi della prolungata permanenza del medesimo presidente alla guida del consorzio Velia, nonché accertare eventuali responsabilità dello stesso in merito alla presunta violazione dei doveri istituzionali di bonifica del territorio prescritti dalla legge e all'omesso controllo delle acque dell'invaso nonostante il loro utilizzo per usi irrigui e il loro ingresso nel circuito alimentare,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza della situazione;

quali provvedimenti intenda adottare, per quanto di competenza, a tutela della salute pubblica gravemente compromessa dalla discarica abusiva di rifiuti pericolosi e tossici in luogo soggetto alla responsabilità del consorzio di bonifica.

(4-00302)