• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02679-bis- ... premesso che: secondo l'attuale normativa, nella determinazione della base imponibile del fabbricato vengono inclusi anche i macchinari e gli impianti ancorati al suolo che allo stesso...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02679-bis-B/161presentato daBUSIN Filippotesto diLunedì 22 dicembre 2014, seduta n. 356

La Camera,
premesso che:
secondo l'attuale normativa, nella determinazione della base imponibile del fabbricato vengono inclusi anche i macchinari e gli impianti ancorati al suolo che allo stesso tempo possono essere smontati e trasferiti in un altro sito oppure ceduti per essere sostituiti;
l'articolo 10 del R.decreto-legge n. 653 del 1939 prevede che la redditività media ordinaria degli immobili ad uso produttivo, ai fini della rendita catastale, sia individuata mediante stima diretta per ciascuna unità immobiliare al fianco del metodo indiretto;
il metodo diretto, applicandosi attraverso la comparazione con beni similari di cui si conoscono le caratteristiche tecniche ed economiche, trova però difficile applicazione, quindi, viene comunemente utilizzato il metodo indiretto, che fa invece riferimento ad una valutazione in base al valore di ricostruzione, secondo quanto stabilito dalla circolare 4T/2009, che prevede l'individuazione delle componenti che concorrono a formare l'investimento di natura immobiliare, operando la valutazione degli impianti fissi, ossia dei macchinari ed impianti installati all'interno dell'immobile, incorporati nelle opere murarie, fissati al suolo o installati in via transitoria;
riguardo la rilevanza di macchinari ed impianti situati all'interno degli immobili ai fini della determinazione della rendita si verificano però diverse difficoltà interpretative ed applicative; i macchinari imbullonati, infatti, secondo l'attuale interpretazione del regio decreto, non dovrebbero costituire veri e propri immobili suscettibili di rientrare nella determinazione della rendita catastale;
da tempo il mondo delle imprese chiede di mettere fine a quella che è stata definita la «patrimoniale» sui beni per l'attività produttiva poiché la determinazione della rendita catastale dei cosiddetti «macchinari imbullonati» non fa che aumentare il prelievo applicato dai Comuni con l'imposta sugli immobili, a cui si aggiunge l'ulteriore penalizzazione della deduzione limitata al 20 per cento dell'IMU delle sole imposte dirette e non dall'Irap;
operando in questo modo le imprese subiscono un consistente incremento delle rendite catastali e un conseguente aumento della base imponibile su cui oggi è dovuta l'IMU e in futuro la local tax, a cui si aggiungono effetti di determinazione retroattivi e pesanti ripercussioni in termini sanzionatori nei casi di mancato adeguamento;
inoltre, le norme di accatastamento dei fabbricati industriali spesso sono interpretate e applicate in maniera disomogenea sul territorio, con un effetto distorsivo della concorrenza che crea l'ennesima incertezza sulla norma;
come si è appreso dagli organi di stampa, il viceministro Morando aveva dichiarato che il pagamento dell'IMU sui cosiddetti macchinari imbullonati fosse una questione da rivedere all'interno della legge di stabilità, a prescindere dal costo che ne sarebbe derivato per le casse dello Stato: il viceministro si era espresso favorevolmente riguardo ad un intervento in seconda lettura al Senato in cui affrontare tutto il tema dell'imposizione sugli immobili;
dopo il viceministro, anche il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti aveva dichiarato alla stampa che la «patrimoniale» sui macchinari sarebbe stata cancellata al Senato con un emendamento alla stabilità, contestualmente all'esame della local Tax;
il Governo aveva quindi espresso l'intenzione di introdurre una disciplina transitoria sulla tassazione degli immobili strumentali, prevedendo che qualora la rendita catastale dal 1o gennaio 2015 avesse subito una variazione in aumento a causa delle verifiche del Fisco in relazione alle componenti impiantistiche dei fabbricati stessi, la variazione in aumento non sarebbe andata ad incrementare la base imponibile dei tributi locali;
nonostante le suddette dichiarazioni, il Governo non ha però rispettato le promesse fatte a riguardo, presentando esclusivamente un emendamento nella quinta Commissione del Senato che ha previsto una semplice chiarificazione dell'esclusione dalla rendita catastale delle componenti che, pur prive dei requisiti di immobiliarità, sono caratterizzanti della destinazione economica dell'immobile produttivo, secondo quanto già chiarito la circolare n. 6/T del 30 novembre 2012,

impegna il Governo

a disporre, quanto prima, un provvedimento legislativo che stabilisca la piena e certa esclusione, per l'individuazione delle componenti che concorrono a formare l'investimento di natura immobiliare, della valutazione degli impianti fissi, intesi quali macchinari ed impianti installati all'interno dell'immobile, incorporati nelle opere murarie, fissati al suolo o installati in via transitoria, ai fini della determinazione della rendita catastale per gli immobili ad uso produttivo.
9/2679-bis-B/161. Busin, Rubinato.