• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00356 DE CRISTOFARO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dell'interno - Premesso che: la banca di credito cooperativo (BCC) di Fisciano (Salerno) negli ultimi anni si è ingrandita...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00356 presentata da PEPPE DE CRISTOFARO
giovedì 13 giugno 2013, seduta n.042

DE CRISTOFARO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dell'interno - Premesso che:

la banca di credito cooperativo (BCC) di Fisciano (Salerno) negli ultimi anni si è ingrandita aprendo filiali e sportelli non solo a Fisciano ma anche nei paesi limitrofi (Baronissi, Mercato San Severino e altre) nonché filiali in provincia di Avellino (Mentoro inferiore e altre);

a partire dalla denuncia presentata da un'imprenditrice, vittima di usura, nei confronti del suo commercialista, già presidente del collegio sindacale del BCC di Fisciano, la Guardia di finanza ha avviato l'operazione "Assegni cash & carry" che si è conclusa con il procedimento penale nei confronti di 6 persone per abuso dell'attività finanziaria, di un cassiere, 11 componenti del consiglio di amministrazione pro tempore della banca, di 2 direttori generali pro tempore, un preposto della filiale sede della banca e di 3 componenti del collegio sindacale pro tempore del predetto intermediario bancario, con l'accusa di violazioni plurime della legge antiriciclaggio e precisamente gli obblighi di informare l'autorità di vigilanza della Banca d'Italia nonché di verificare le generalità dell'utente che richiedeva l'operazione bancaria (decreto legislativo n. 231 del 2007);

l'indagine della Guardia di finanza sulla mancata segnalazione alla Banca d'Italia delle operazioni bancarie sospette si è conclusa con l'accertamento e la contestazione di violazioni alla normativa antiriciclaggio per un ammontare complessivo di 44,5 milioni di euro circa;

risulterebbe da tali indagini che il consiglio d'amministrazione e una parte dei dipendenti della banca di Fisciano siano coinvolti in tre inchieste, due della magistratura ordinaria (finanziamento illecito, operazioni bancarie irregolari, usura, riciclaggio, violazione del testo unico bancario e violazione della normativa anti-riciclaggio) e una della Direzione distrettuale antimafia (usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso);

considerato che il monitoraggio dei flussi finanziari è un elemento determinate contro l'usura, l'estorsione e l'abusivismo finanziario perché consente di seguire le tracce dei reati, ricostruire il percorso dell'illecito e individuare i mittenti ed i beneficiari finali di tali somme,

si chiede di sapere:

se ai Ministri in indirizzo, per quanto di propria competenza, risulti se la Banca d'Italia abbia avviato ispezioni nella banca e nelle sue filiali;

quali violazioni siano state ulteriormente accertate;

se risulti che la Banca d'Italia intenda adottare provvedimenti nei confronti della BCC di Fisciano;

se gli organi competenti che hanno indagato sulla vicenda abbiano individuato di quale natura siano i capitali sottratti all'antiriciclaggio, se riconducibili ad evasione ed elusione o ad attività della criminalità organizzata (usura, traffici illeciti);

se sia stato accertato il coinvolgimento dei clan della camorra dell'avellinese nel sistema di strozzinaggio che, a giudizio dell'interrogante sulla base degli elementi raccolti, operava attorno alla BCC.

(4-00356)