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Atto a cui si riferisce:
C.4/00677 sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 27 marzo 2013 è stato pubblicato il comunicato con il quale il Ministero dello sviluppo economico informa dell'avvenuta approvazione del documento finale...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 5 maggio 2014
nell'allegato B della seduta n. 222
4-00677
presentata da
PRODANI Aris

Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame si rappresenta quanto segue.
Il progetto del terminale di Zaule, che risponde pienamente ai requisiti previsti per le infrastrutture strategiche contenuti nella Strategia energetica nazionale (Sen), recentemente approvata dai Ministri dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per soddisfare le esigenze di diversificazione e di sicurezza d'approvvigionamento di gas, nonché per lo sviluppo dell'Italia come hub sub-europeo, è già incluso (unico terminale di rigassificazione italiano) anche nella lista dei «Progetti di interesse comune» (Pci), recentemente redatta secondo il nuovo regolamento n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2013, recante gli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee (TEN-E).
Tale elenco, è stato fondamentalmente composto dai piani decennali dei gestori delle reti energetiche ed integrato da richieste di inserimento di progetti effettuate dagli investitori privati. Tali progetti sono stati vagliati da gruppi di esperti della Commissione europea in funzione dell'interesse transfrontaliera, requisito che ha ovviamente privilegiato le interconnessioni tra reti di Stati membri.
Nel caso di stoccaggi di gas e terminali di rigassificazione di Gnl, che per definizione non possono che essere collocati nel territorio di un solo Stato membro, sono stati mantenuti solo quelli per i quali le autorità di regolazione abbiano attestato il beneficio transfrontaliero, circostanza che si è verificata nel caso del terminale di Zaule, per l'intervento del regolatore austriaco.
Si evidenzia, inoltre, che ai sensi del citato regolamento è stato convocato, in data 6 giugno 2013, il cosiddetto Decisional body costituito dagli Stati membri e dalla Commissione nel corso del quale il progetto è stato mantenuto nella lista dei progetti di interesse prioritario europeo (Pci) redatta, nei mesi precedenti, dai gruppi regionali di cui fanno parte anche i regolatori nazionali ed i gestori nazionali delle reti.
Per i progetti presenti, nell'ambito del citato regolamento comunitario 347/2013/CE, sono previste procedure autorizzative semplificate e la possibilità di ottenere limitati finanziamenti comunitari.
Il 24 luglio 2013 si è tenuta a Bruxelles la riunione del gruppo decisionale sui Pci che ha definito la lista dei progetti energetici che saranno sottoposti alla Commissione europea che adotterà la lista definitiva con atto delegato. In tale lista, nonostante il parere sfavorevole della Slovenia, è rimasto il progetto con il nome Onshore LNG Terminal in the Northern Adriatic.
Tuttavia si rende noto anche che si è svolta, il 12 settembre 2013 a Venezia, la prima riunione del tavolo di coordinamento a livello trilaterale (Italia, Slovenia, Croazia) di tutte le iniziative infrastrutturali nell'Alto Adriatico, come proposto nella riunione del Comitato di coordinamento dei Ministri Italo-Sloveno nell'ottobre 2012, nel corso della quale sono stati esaminati tutti i progetti infrastrutturali dell'area tra cui, oltre quelli di interesse italiano, anche i progetti di terminali di rigassificazione in Slovenia nel porto di Koper, e nell'isola di Krk, in Croazia.
Si fa presente, inoltre, che nella succitata lista il progetto è denominato come «rigassificatore in terraferma nel Nord Adriatico» proprio per tener conto di una sua possibile delocalizzazione nell'area del Nord Adriatico, come previsto dal decreto di sospensione della valutazione di impatto ambientale (Via). Tale circostanza doveva essere valutata dal Mattm alla scadenza del termine 18 ottobre 2013 fissato nel decreto ministeriale (spostamento dell'impianto in altra località da parte della società proponente, o revisione del piano regolatore portuale per renderlo compatibile con la presenza dell'impianto).
Considerato che nessuna delle due ipotesi presenti nel decreto ministeriale di sospensiva si è realizzata alla data di scadenza del 18 ottobre 2013, in quanto l'autorità portuale di Trieste ha deliberato in merito alla incompatibilità della localizzazione del terminale nell'area portuale e la società proponente il progetto ha impugnato il decreto di sospensione della valutazione di impatto ambientale (Via) davanti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio confermando altresì la validità del progetto nella localizzazione, in sede di osservazioni presentate al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'avvio del procedimento di revoca. Da ciò ne consegue che presumibilmente il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si pronuncerà nel merito revocando la valutazione di impatto ambientale (Via) positiva a suo tempo adottata.
A seguito dell'emanazione del decreto di revoca della valutazione di impatto ambientale (Via), il Ministero dello sviluppo economico sarà nella condizione di dover rigettare la domanda di autorizzazione alla costruzione dell'impianto.
Si precisa, infine, come anche sottolineato dalla Commissione tecnica valutazione di impatto ambientale (Via) – valutazione ambientale strategica nel suo parere di supporto al decreto ministeriale di sospensiva, che non compete alle amministrazioni specificare i siti dove ubicare i terminali di rigassificazione, essendo queste infrastrutture realizzate in regime di mercato libero da operatori privati che presentano direttamente istanze di autorizzazione sulle quali poi si pronunciano le amministrazioni competenti, locali e centrali, sulla base del rapporto ambientale e dei piani territoriali interessati.
Il Ministro dello sviluppo economico: Federica Guidi.