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Atto a cui si riferisce:
C.4/01519 il tasso di occupazione femminile in Italia, fotografato dai dati del Censis del 2012, è sensibilmente inferiore rispetto alla media europea, essendo pari al 46,7 per cento a fronte del 58,2...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 agosto 2014
nell'allegato B della seduta n. 281
4-01519
presentata da
PIAZZONI Ileana Cathia

Risposta. — Con l'interrogazione in esame si pone all'attenzione del Governo la questione concernente l'intervento introdotto, in via sperimentale, dall'articolo 4 della legge n. 92 del 2012, per consentire di beneficiare dei voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting ovvero per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati.
Preliminarmente si rappresenta che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dopo aver valutato gli esiti del monitoraggio effettuato dall'INPS relativamente a tale intervento, ha ritenuto necessario avviare una revisione dei criteri di accesso e delle modalità di utilizzo dei voucher in parola.
In particolare sono stati avviati congiuntamente all'INPS i necessari approfondimenti nella prospettiva di giungere ad una revisione del decreto ministeriale del 22 dicembre 2012 – che com’è noto disciplina in maniera dettagliata i predetti criteri – al fine si semplificare la fruizione dei benefici e, soprattutto, aumentare la platea dei beneficiari.
Nello specifico, si sta valutando l'opportunità di aumentare l'importo del voucher da 300 a 600 euro. Tale aumento sembra, infatti, compatibile con lo stanziamento finanziario disponibile e mira a rendere più conveniente tali voucher rispetto ai congedi parentali.
Si rappresenta, inoltre, che, al fine di incrementare il numero delle beneficiarie, è stata avviata, un'interlocuzione con il dipartimento per la funzione pubblica allo scopo di estendere questi benefici anche alle lavoratrici del pubblico impiego. Le verifiche sin ora condotte lasciano prefigurare come realizzabile tale estensione e sono, pertanto, in fase di definizione le modalità d'attuazione di tale intervento.
Inoltre, allo scopo di semplificare le modalità di fruizione dei benefici in parola si è ritenuto opportuno valutare la possibilità di apportare modifiche al decreto del 22 dicembre 2012 che vadano in tale direzione.
In particolare si sta valutando la possibilità di prevedere che la domanda possa essere presentata entro il 31 dicembre di ciascun anno e non più, come previsto dal citato decreto, in un circoscritto lasso di tempo stabilito dall'INPS attraverso apposita circolare.
Si sta valutando, inoltre, l'opportunità di erogare il beneficio in parola secondo l'ordine di presentazione della domanda e nei limiti delle disponibilità finanziaria e di abolire, pertanto, la redazione della graduatoria compilata sulla base dell'ISEE.
L'ISEE, pertanto, cessa di essere un criterio di redazione della graduatoria e diviene, una volta individuata una soglia massima, un requisito essenziale per l'attribuzione del beneficio.
Da ultimo, si rappresenta che si sta valutando la possibilità di avviare una capillare campagna informativa che dovrebbe condurre ad una maggiore diffusione di tali misure tra le potenziali beneficiarie. È allo studio, inoltre, la definizione di istruzioni operative più chiare e dettagliate.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali: Franca Biondelli.