• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00367 il 12 marzo 2013 un gruppo di 56 passeggeri, studenti di scuole medie superiori romane e docenti accompagnatori che avevano preso parte a un progetto di formazione internazionale svoltosi al...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00367presentato daBOCCADUTRI Sergiotesto diLunedì 6 maggio 2013, seduta n. 12

BOCCADUTRI. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il 12 marzo 2013 un gruppo di 56 passeggeri, studenti di scuole medie superiori romane e docenti accompagnatori che avevano preso parte a un progetto di formazione internazionale svoltosi al quartier generale delle Nazioni Unite, si trovava all'aeroporto JFK di New York; gli stessi dovevano rientrare a Roma con due voli Air France con scalo a Parigi;
in particolare, nella tratta di ritorno, i suddetti passeggeri avrebbero dovuto viaggiare con il seguente operativo voli: una parte del gruppo con il volo AF011 con partenza da New York JFK alle 22,45 del 12 marzo 2013 e arrivo a Parigi alle ore 10,50 del 13 marzo e poi con il volo AF 1904 con partenza da Parigi alle ore 13,55 e arrivo a Roma Fiumicino alle ore 16,00; un'altra con volo AF009 con partenza da New York JFK il 13 marzo 2013 alle ore 00,30 e arrivo a Parigi alle 12,20 e poi con volo AF 2104 con partenza da Parigi alle 15,25 e arrivo a Roma alle ore 17,30;
giunti in aeroporto, i passeggeri erano informati che il volo AF011, che sarebbe dovuto partire da New York per Parigi alle ore 22.45 era stato annullato; il volo AF009, previsto invece per le 00.30, sarebbe stato posticipato al mattino seguente. Per tale ragione, entrambi i gruppi venivano riprotetti sul volo AF4083, decollato alle 2,14 e arrivato all'aeroporto di Parigi Charles De Gaulle alle 14,01 del 13 marzo 2013;
giunti a Parigi, i passeggeri erano indirizzati dal personale dell'Air France presso i banchi transito, al fine di essere riprotetti sui voli successivi e poter far rientro in Italia;
i suddetti passeggeri, tuttavia, rimanevano in fila, dietro il banco Air France che contava appena 3 impiegati, a fronte di centinaia di persone da assistere, dalle 15.00 a 00.30 circa, per oltre 9 ore e mezza. Agli stessi non veniva prestata alcun assistenza, non veniva distribuito alcun pasto o acqua, non veniva data la possibilità di mettersi in contatto con i parenti, in spregio a quanto previsto dalla Carta dei diritti del passeggero. Anzi, dinnanzi alle legittime proteste dei docenti, degli studenti e degli accompagnatori, gli stessi venivano trattati con maleducazione e arroganza dal personale presente;
dopo varie proteste, solo alle ore 18,00 un'impiegata, che rifiutava – così come tutti gli altri presentatisi sino quel momento, d'altronde – di identificarsi, provvedeva a ritirare tutti i passaporti promettendo che avrebbe riprotetto i passeggeri in parte su due voli in partenza la sera stessa, in parte su un volo del giorno successivo;
per oltre 4 ore i passaporti venivano de facto requisiti; i due aerei di Air France della sera del 13 marzo, che pure avevano posti disponibili, partivano senza che i passeggeri fossero riprotetti. Alle ore 22,30, solo dopo che era stata contatta l'unità di crisi della Farnesina e in seguito all'intervento del consolato generale d'Italia a Parigi, venivano distribuiti appena 30 panini (a fronte di 56 persone presenti), nonché qualche bibita. Cibo assolutamente insufficiente, scarso, ed in ogni caso inadeguato alle esigenze dei passeggeri (alcuni dei quali vegetariani, altri diabetici);
coloro che protestavano venivano brutalmente invitati a bere l'acqua dei servizi igienici. Né, essendo stati loro ritirati i passaporti, avevano la possibilità di uscire dal terminal per procurarsi in altro modo cibo e acqua. Alcuni minori svenivano addirittura a causa dello stress, della mancanza di cibo e di acqua, della maleducazione con la quale erano stati trattati dal personale di Air France;
sempre in seguito all'intervento del consolato, l'Air France prometteva di provvedere agli alberghi per i passeggeri. Ed in effetti venivano restituite alcune carte di imbarco con indicati gli alberghi; alberghi tuttavia tutti diversi per ogni membro del gruppo, con uomini assegnati in stanze doppie con donne e docenti collocati in alberghi differenti dai minori. A mezzanotte e mezza, poi, l'Air France annunciava che non vi erano posti disponibili per tutti, essendo tutti gli alberghi di Parigi pieni. A questo punto, indirizzava i passeggeri presso un dormitorio con dei letti, che promettevano essere confortevoli;
riusciti, a spese proprie, a provvedere a cibo e acqua, i passeggeri venivano indirizzati dal personale di Air France ad un terminal sbagliato, lontano dal dormitorio; entrati dentro il suddetto terminal, veniva loro riferito che era impossibile uscirne; solo dopo aver minacciato di chiamare la polizia, erano fatti uscire e indirizzati verso il dormitorio, dove arrivavano, facendo un lungo cammino a piedi di più di un'ora, e mezza, in alcuni casi pure all'aperto e al freddo e al gelo;
il dormitorio promesso era tuttavia un hangar male illuminato con delle barelle piazzate per terra e un kit di sopravvivenza. Intenso era il freddo; le barelle non erano sufficienti per tutti – alcuni minori hanno dovuto dormire per terra –, condividendo l’hangar con altri ignoti. Durante queste brevissime ore di dormiveglia, gli stessi erano poi svegliati spesso dall'intervento di cani antidroga;
alle ore 8,00 del mattino, dopo appena tre ore, i passeggeri erano invitati maleducatamente ad abbandonare il luogo. Anche in questo caso, nessuno provvedeva loro ai pasti: andati a fare la fila per ottenere i voucher (ottenuti solo alle 11) scoprivano con disappunto che le carte di imbarco consegnate loro per i voli erano sbagliate;
riottenute le stesse, dopo ulteriore fila, venivano poi imbarcati su tre differenti voli, per fare ritorno a Roma con ben 24 ore di ritardo rispetto all'orario originario; arrivati a Roma, scoprivano che la quasi totalità dei bagagli era stata smarrita;
Air France controlla il 25 per cento di Alitalia – Compagnia Aerea Italiana s.p.a.; in assenza di patti parasociali, contribuisce a determinare le scelte della principale compagnia nazionale;
a causa del ridimensionamento dei voli intercontinentali di Alitalia avvenuta dopo il 2008, molti cittadini italiani che si devono recare all'estero sono costretti a utilizzare altre compagnie aeree europee, tra cui Air France;
dal 13 gennaio 2013 i soci di Alitalia – Compagnia aerea italiana Spa possono vendere le proprie azioni anche a compagnie straniere –:
quali azioni il Ministero degli affari esteri abbia assunto perché fossero rispettati, nella notte del 13 marzo, i diritti dei minori coinvolti nella vicenda de quo;
quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere perché i diritti dei passeggeri italiani siano salvaguardati all'interno degli aeroporti dell'Unione Europea e dalle compagnie straniere che vendono biglietti per destinazioni extraeuropee con scalo in Europa. (4-00367)