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Atto a cui si riferisce:
C.4/02243 dal 1o gennaio 2014 i lavoratori dell'Alcoa di Portovesme saranno messi in cassaintegrazione. La notizia è arrivata in questi giorni con la comunicazione ai sindacati dell'avvio delle procedure...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 luglio 2014
nell'allegato B della seduta n. 275
4-02243
presentata da
CAPELLI Roberto

Risposta. — La crisi della Alcoa di Portovesme rappresenta una delle più difficili del nostro sistema industriale. In particolare perché riguarda un settore, quello dell'alluminio che, causa la discesa dei prezzi, ha vissuto e continua a vivere una fase di grande difficoltà a livello internazionale che nel corso degli ultimi anni ha portato alcuni degli stabilimenti delle multinazionali del settore a trovarsi in una situazione di grande difficoltà. È il caso dello stabilimento Alcoa, per il quale, nel gennaio 2012, la multinazionale aveva deciso la chiusura avviando la procedura di mobilità.
Proprio da questa drastica decisione è iniziata la vertenza. Attraverso un lungo e difficile negoziato in cui il Governo ha svolto una importante funzione finalizzata allo scioglimento di alcuni dei nodi principali che si presentavano, si è riusciti:
a convertire la procedura di mobilità in una cassa integrazione per cessazione di attività fino al 31 dicembre 2014;
a ottenere dall'azienda l'impegno a mantenere in efficienza gli impianti fino al 31 dicembre 2013, poi prolungato fino al 30 giugno 2014;
a operare per una cessione dello stabilimento a un investitore interessato.

Si è aperta allora una fase complessa di ricerca di investitori. Quattro sono state le principali manifestazioni di interesse, che via via, però, si sono scontrate con difficoltà oggettive.
A questo proposito va chiarito un punto importante: le difficoltà oggettive non hanno a che fare con il prezzo dell'energia; il Governo ha immediatamente segnalato alle aziende interessate che per situazioni come quella dello stabilimento di Portovesme la normativa italiana consente sconti che allineano il prezzo dell'energia a quello praticato nei Paesi dove risiedono le principali imprese concorrenti nel settore dell'alluminio.
Le difficoltà sono legate piuttosto alla situazione complessiva del mercato dell'alluminio, alla necessità di una riorganizzazione generale dell'attività dello stabilimento di Portovesme, nonché agli investimenti ingenti necessari su quel sito.
Attualmente è in corso l'approfondimento di una manifestazione di interesse ancora in campo, che il Governo sta sollecitando e seguendo con grande attenzione.
Altre opportunità di investimento nella zona potranno emergere nel contesto del Piano Sulcis che ha appunto l'obiettivo di attirare l'insediamento di nuove attività produttive. In particolare, è in fase di strutturazione del finanziamento, un importante investimento nel settore dei biocarburanti di seconda generazione.
Il Viceministro dello sviluppo economico: Claudio De Vincenti.