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Atto a cui si riferisce:
C.5/01630 il 7 novembre 2013 il settimanale «L'Espresso» ha pubblicato un articolo concernente la presunta omissione di soccorso da parte delle forze della Marina militare italiana ad una barca di...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-01630

Le regole internazionali in materia di ricerca e salvataggio delle vite umane in mare discendono dalla Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio in mare (SAR), sottoscritta ad Amburgo il 27 aprile 1979 e ratificata dal nostro Paese con la legge 2 aprile 1989, n. 147.
Tale convenzione prevede la stipula di accordi regionali per la delimitazione tra Stati frontisti e contigui di aree di responsabilità per la ricerca ed il salvataggio, in modo tale da includere, oltre alle rispettive acque territoriali di ogni Paese, porzioni di alto mare prevedendo, senza soluzione di continuità, una copertura completa degli spazi navigabili con l'individuazione della singola autorità SAR competente.
Fatta questa premessa, come già evidenziato lo scorso 10 gennaio in risposta ad analogo atto di sindacato ispettivo, l'11 ottobre 2013, tra le 12.26 e le 12.39, il centro di coordinamento e soccorso della Capitaneria di Porto di Roma riceveva una chiamata telefonica satellitare che segnalava la presenza di un'imbarcazione carica di migranti in difficoltà. Trovandosi detta imbarcazione in area di responsabilità SAR di Malta, la centrale della Capitaneria ne dava tempestiva notizia al Centro di soccorso maltese che, alle 13.05, assumeva la direzione del coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso.
Informata alle 13.15 dalla centrale operativa della Guardia Costiera delle attività in atto a cura del centro di coordinamento maltese, la centrale operativa della Marina Militare presso il Comando in Capo della Squadra Navale di Roma, disponeva, di propria iniziativa, che nave Libra dirigesse verso il punto segnalato impiegando per il soccorso anche l'elicottero imbarcato.
Dunque alle 17.07, quando l'autorità SAR maltese segnalava il capovolgimento del natante carico di migranti e chiedeva il concorso di mezzi aerei e navali italiani. Nave Libra, stava già dirigendosi sul punto del naufragio.
Il lancio da parte dell'elicottero in prossimità dei naufraghi di una zattera di salvataggio e di numerosi salvagenti individuali, congiuntamente all'arrivo in area della stessa Nave Libra e di Nave Espero della Marina Militare e di motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di Porto, contribuiva a consentire il salvataggio di più di 200 migranti.
Tutta la documentazione inerente alla ricostruzione dell'evento, è stata integralmente trasmessa, a suo tempo, alla Procura della Repubblica di Agrigento, competente autorità giudiziaria inquirente.
In conclusione preme evidenziare come l'azione delle Unità della Marina Militare e di tutte le altre amministrazioni impegnate in operazioni di salvataggio in mare sia sempre improntata alla tutela della vita umana in mare, come peraltro avrà potuto constatare di persona uno dei firmatari dell'interrogazione odierna che si è recato il 24 settembre scorso, a capo di una delegazione di parlamentari dell'intergruppo «immigrazione e cittadinanza» a bordo di un'Unità della Marina Militare impegnata in operazione Mare Nostrum.
Si ritiene opportuno sottolineare, infine, che, ogni qualvolta il centro di coordinamento maltese, ritenendo insufficienti le risorse a propria disposizione, abbia richiesto l'intervento di mezzi a supporto, l'Italia ha sempre e prontamente fornito i propri assetti.