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Atto a cui si riferisce:
C.5/01971 il 20 aprile 2010 il signor Flavio Sidagni, cittadino italiano originario di Crema (CR) e dirigente dell'Eni in servizio in Kazakistan, veniva tratto in arresto nella propria casa da funzionari...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 novembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01971

Desidero innanzitutto segnalare che la vicenda del signor Sidagni ha registrato di recente uno sviluppo particolarmente positivo. Dallo scorso 18 agosto, a seguito della concessione della libertà condizionata, il connazionale non è più detenuto in carcere ma unicamente soggetto a obbligo di dimora in Kazakhstan.
Tale importante – e per nulla scontato – risultato è stato reso possibile anche grazie all'incessante impegno sul caso profuso dalla nostra Rappresentanza diplomatica ad Astana sin dagli inizi della vicenda, ovvero da quel 20 aprile 2010 in cui il signor Sidagni veniva tratto in arresto da funzionari della polizia locale.
Sin d'allora, la nostra Ambasciata, oltre a svolgere una costante azione di assistenza consolare, ha seguito da vicino l’iter procedurale della richiesta di libertà condizionata, sempre nel pieno rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura kazaka. Numerosi sono stati gli interventi di sensibilizzazione svolti dal nostro Ambasciatore per favorire l'accoglimento della richiesta. Mi limito a ricordare i passi presso il Segretario di Stato agli Esteri kazako, presso il Direttore Generale del Dipartimento Europa del locale Ministero degli esteri ed alcuni importanti attori della comunità internazionale in loco.
Per quanto riguarda la situazione psico-fisica, il connazionale ci risulta al momento godere di buone condizioni di salute e la nostra Ambasciata rimane ovviamente a disposizione per qualsiasi sua necessità.
Per ciò che riguarda infine il Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakhstan, come sapete, il relativo disegno di legge di ratifica ha cominciato il proprio iter in questa Commissione (stiamo aspettando i pareri) lo scorso 15 ottobre ed è contemporaneamente all'esame del Parlamento kazako. È auspicio del Governo che entrambi gli iter di ratifica si possano concludere rapidamente.