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Atto a cui si riferisce:
C.5/02616 il carcere di Iglesias è una struttura penitenziaria di recente costruzione, inaugurata nei primi anni novanta, ospitando inizialmente detenuti comuni con condanne di media durata; nel...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 maggio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-02616

Secondo i dati riferiti dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria l'istituto penitenziario di Iglesias ha una capienza regolamentare di 62 posti e ospita 100 detenuti (dato rilevato al 24 aprile 2014), tutti appartenenti al circuito «protetti». L'istituto presenta diversi problemi strutturali, la cui risoluzione comporterebbe un gravoso impegno finanziario. Per altro verso, i detenuti ivi ristretti potrebbero trovare – secondo le valutazioni del Dipartimento – migliore ubicazione all'interno delle nuove strutture penitenziarie sarde e, segnatamente, presso la casa circondariale di Sassari «Bancali».
Va, infatti, precisato che l'ipotesi della chiusura del carcere di Iglesias è nata nell'ambito del progetto di politica penitenziaria che prevede la realizzazione dei circuiti penitenziari tematici, l'apertura di nuovi istituti e il rafforzamento di quelli esistenti. Per conseguire tali obiettivi, occorre naturalmente ottimizzare al meglio le esigue risorse a disposizione, razionalizzando i servizi e la complessiva gestione del patrimonio edilizio.
In considerazione di tali esigenze appare opportuno – salvo particolari eccezioni – procedere alla chiusura degli istituti penitenziari o delle sezioni distaccate con disponibilità inferiore ai 100 posti detentivi, dovendosi prendere atto che le strutture piccole, come quella di Iglesias, assorbono risorse economiche e umane più proficuamente spendibili in realtà nuove e di dimensione più ampie.
A tale riguardo, va evidenziato che la regione Sardegna è stata interessata, recentemente, dall'apertura di ben tre nuovi istituti – Sassari «Bancali», Tempio Pausania «Nuchis» e Oristano «Massama» – ai quali, a breve, andrà ad aggiungersi quello di Cagliari «Uta», che dovrebbe essere aperto entro i primi mesi del nuovo anno.
I nuovi penitenziari sardi sono stati costruiti con spazi ampi, sia quanto ai luoghi di pernottamento, dotati di bagno con doccia, sia relativamente agli ambienti per la socialità e le attività trattamentali; in tali istituti sarà pertanto possibile dare piena attuazione ai principi costituzionali in materia di trattamento penitenziario e alle prescrizioni della Corte di Giustizia di Strasburgo, menzionate dagli onorevoli interroganti.
A fronte dell'apertura delle nuove strutture penitenziarie – che hanno consentito un cospicuo ampliamento della capacità ricettiva della regione, di gran lunga superiore al numero dei detenuti sardi – il mantenimento dell'istituto di Iglesias appare antieconomico dal punto di vista del rapporto costi/benefici e non coerente con le politiche di razionalizzazione del sistema penitenziario.