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Atto a cui si riferisce:
C.5/03471 l'olivicoltura è uno dei principali strumenti di tutela e valorizzazione economica ed ambientale del Salento, nonché elemento fondamentale della bellezza paesaggistica e di attrazione...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 3 dicembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03471

La Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno riscontrato di recente in Europa e, a causa dell'elevata nocività che lo contraddistingue, è stato inserito nella lista degli organismi da quarantena per l'Unione europea (Direttiva 2000/29 del Consiglio dell'8 maggio 2000). Invero in America, areale di origine del batterio, e nei Paesi ove è stato introdotto, è causa di numerose patologie per molteplici colture vegetali, con conseguenti ripercussioni anche di tipo economico.
Esaminando i flussi commerciali con i Paesi terzi, l'introduzione del batterio nella provincia di Lecce sarebbe avvenuta, verosimilmente, attraverso l'importazione di materiale vegetale infetto, mentre la successiva diffusione è stata agevolata dalla presenza di piante ospiti, vettori e condizioni ambientali favorevoli. Specifici studi condotti al riguardo hanno infatti evidenziato come il Salento rientri tra le aree che presentano condizioni climatiche particolarmente propizie allo sviluppo del batterio.
In tale territorio, l'infezione da Xylella fastidiosa (che comporta gravi sintomi di disseccamento fino a causare la morte della pianta) è stata riscontrata su olivi ed altre piante fruttifere, ornamentali e spontanee. Gli enti ricerca presenti nella regione (l'Università di Bari, il CNR – Istituto di virologia vegetale di Bari, l'Istituto internazionale agronomico mediterraneo di Bari, il Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura di Locorotondo), in collaborazione con quelli europei e internazionali di maggior rilievo, sono pervenuti, in tempi celeri, alla completa caratterizzazione del ceppo batterico nonché alla definizione di efficaci procedure diagnostiche, sierologiche e molecolari, convalidate attraverso adeguate prove di laboratorio.
Le più recenti evidenze scientifiche sono state presentate nel corso del Simposio internazionale su Xylella fastidiosa «International Symposium on the European outbreak of Xylella fastidiosa in Olive» organizzato dal CNR a Gallipoli il 21 e 22 ottobre scorsi.
Mi preme inoltre evidenziare l'intervento del Servizio fitosanitario centrale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che, preso atto del grave rischio per le coltivazioni tradizionali del comparto agricolo centro-meridionale, ha intrapreso le opportune iniziative volte ad individuare le più idonee strategie di difesa dalla batteriosi in parola e a circoscrivere la diffusione.
Per comprendere l'estensione del fenomeno sul territorio, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha quindi stanziato 200.000 euro per le necessarie attività di monitoraggio da condurre nella provincia di Lecce (ove il focolaio è stato rinvenuto) e in quelle limitrofe.
La problematica, comunque, è stata esaminata sia in ambito europeo che in sede di Comitato fitosanitario nazionale ove, tenendo conto dei costanti aggiornamenti sulla situazione in Puglia, sono state definite le misure fitosanitarie da adottare in via prioritaria al fine di contrastare il diffondersi della malattia sul territorio.
Ciò ha portato all'emanazione della Decisione di esecuzione della Commissione 2014/497/UE del 23 luglio 2014 (relativa alle misure per impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione della Xylella fastidiosa), nonché di specifici provvedimenti da parte del Servizio fitosanitario della regione Puglia per definire, sulla base di quanto deciso dal Comitato suddetto, le aree contaminate e regolamentare lo spostamento di vegetali sensibili da tali zone.
Lo scorso luglio, tuttavia, a seguito di una recrudescenza nella diffusione di Xylella nella provincia di Lecce, si è reso necessario un ulteriore confronto tra le istituzioni coinvolte nella gestione di questa emergenza fitosanitaria, al fine di definire adeguate strategie di intervento.
Pertanto, con il decreto ministeriale 12 settembre 2014, è stato istituito uno specifico Comitato tecnico-scientifico (composto dai rappresentanti delle principali Istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali) per approfondire gli aspetti connessi alla gestione della emergenza fitosanitaria causata dalla Xylella fastidiosa e supportare il Comitato fitosanitario nazionale nella scelta delle misure più idonee.
È stato quindi elaborato un nuovo piano d'intervento che prevede azioni specifiche per la provincia di Lecce. In particolare, la creazione di una «zona cuscinetto» e di un ulteriore «cordone fitosanitario» tra la costa ionica e quella adriatica, con la funzione di area di sicurezza ove attuare azioni più incisive di lotta al batterio e ai suoi vettori, a tutela delle restanti aree indenni del territorio regionale e nazionale.
Detti interventi sono inclusi nel decreto ministeriale 26 settembre 2014 recante «Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di Xylella fastidiosa (Well e Raju) nel territorio della Repubblica italiana» che, oltre ad istituire un monitoraggio permanente per l'organismo nocivo su tutto il territorio nazionale, dispone espressamente, all'articolo 6, che l'attività di ricerca su Xylella fastidiosa sia subordinata ad una specifica autorizzazione rilasciata dal Servizio fitosanitario centrale del Ministero, ai sensi del Titolo X del decreto legislativo n. 214 del 2005. Peraltro, le istituzioni scientifiche e gli altri soggetti che intendono avviare attività di indagini e sperimentazione sull'organismo specificato devono darne preventivamente comunicazione al Servizio fitosanitario regionale competente cui, tra l'altro, devono essere comunicati tempestivamente i risultati prima di darne diffusione pubblica.
In relazione alle prove sperimentali condotte dall'Istituto internazionale agronomico mediterraneo di Bari nell'ambito del workshop del 2010 rassicuro gli interroganti che, sulla base delle verifiche effettuate dal Servizio fitosanitario della regione Puglia, tutto il materiale impiegato è stato distrutto in condizioni di sicurezza.
Per quanto concerne, poi, lo stanziamento di fondi per le emergenze fitosanitarie, preciso che la Legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147), all'articolo 1, comma 297, ha autorizzato una spesa di 5 milioni di euro per il potenziamento del Servizio fitosanitario nazionale (con particolare riferimento all'emergenza provocata dal batterio Xylella fastidiosa) e dei sistemi di monitoraggio e controllo, ivi compresi i controlli sulle sementi provenienti da organismi geneticamente modificati.
Di tale importo (ridotto ad euro 4.130.430 a seguito di accantonamenti per variazioni di bilancio), 1 milione è stato assegnato (con decreto del Ministro del 13 giugno 2014, n. 6351) al potenziamento dei sistemi di monitoraggio e controllo, ivi compresi i controlli sulle sementi provenienti da organismi geneticamente modificati; con successivo decreto del Ministro del 28 luglio 2014, n. 8248 sono stati destinati 500.000 euro al finanziamento degli interventi necessari al potenziamento del Servizio fitosanitario nazionale (ivi comprese la formazione e l'aggiornamento degli ispettori e degli agenti fitosanitari operanti presso i Servizi fitosanitari regionali). Il rimanente importo, pari ad euro 2.630.430, è stato destinato all'attuazione delle misure urgenti per fronteggiare il rischio fitosanitario connesso alla diffusione del batterio Xylella fastidiosa.
Preciso inoltre che, a supporto del potenziamento dei Servizi fitosanitari regionali per le varie emergenze fitosanitarie in atto, alle regioni sono stati altresì assegnati euro 4.165.599,50 (con il decreto ministeriale 17 febbraio 2014, n. 3728) ed euro 3.529.473,50 (con il decreto ministeriale 22 luglio 2014, n. 15188), ripartiti tra i Servizi fitosanitari regionali sulla base dei parametri stabiliti nell'Intesa sancita tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano il 29 aprile 2010 (decreto ministeriale 7 agosto 2014, allegato 16859).
Ovviamente, anche alla luce delle domande poste dall'interrogante, ribadisco che l'attenzione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sulle varie problematiche determinate dalla diffusione del batterio Xylella, rimarrà alta e costante anche con l'obiettivo di aggiornare, qualora se ne dovesse riscontrare la necessità, gli interventi da mettere in campo per contrastare e debellare quella che a tutti gli effetti rappresenta oggi una grave minaccia per la produzione olivicola del Paese.