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Atto a cui si riferisce:
C.5/03847 l'articolo 1, comma 2, della legge 28 giugno 2012, n. 92, prevede che, al fine di monitorare lo stato di attuazione degli interventi e delle misure di cui alla medesima legge e di valutarne gli...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03847

Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo degli onorevoli Baruffi ed altri con il quale si chiede di conoscere i dati relativi all'andamento dei licenziamenti individuali, delle procedure di conciliazione prima e dopo l'entrata in vigore della legge n. 92 del 2012 (cosiddetta riforma Fomero) e dei relativi procedimenti contenziosi, faccio presente che al fine di monitorare l'effettiva implementazione della riforma sull'efficienza del mercato del lavoro, la legge n. 92 del 2012 ha previsto l'istituzione di un Sistema di monitoraggio e valutazione della riforma che consente l'analisi delle tendenze in atto sul mercato del lavoro, nonché degli effetti provocati dalla riforma e dai successivi aggiustamenti sulle normative vigenti. Tale sistema di monitoraggio coordinato dal Ministero che rappresento si avvale di un Comitato tecnico e un Comitato scientifico attualmente in fase di rinnovo.
Con specifico riferimento ai quesiti formulati nel presente atto parlamentare, fornisco – nelle 6 tabelle che metto a disposizione della Commissione – i dati oggetto dell'interrogazione.
Per quanto riguarda il primo quesito, la tabella 1 mostra in particolare i dati relativi:
ai licenziamenti individuali verificatisi annualmente e disaggregati tra le diverse fattispecie, ovvero per giusta causa, giustificato motivo soggettivo e giustificato motivo oggettivo, e prima e dopo la cosiddetta riforma Fornero. Dai dati risulta che nell'anno 2013 i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo sono stati circa 720 mila a fronte dei circa 830 mila del 2012, i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo sono stati circa 20 mila nel 2013 a fronte dei 25 mila nel 2012 e i licenziamenti per giusta causa sono stati circa 73 mila a fronte dei circa 86 mila del 2012.

Per quanto riguarda il secondo quesito, la tabella 2 mostra in particolare i dati relativi al numero delle procedure di conciliazione preventiva che la cosiddetta riforma Fornero ha reso obbligatoria nel caso di licenziamenti per giustificato motivo oggettivo intimati da imprese con più di 15 dipendenti. Prima della riforma Fornero le richieste di procedura di conciliazione erano poco meno di 2.000. Successivamente, e dunque già a partire dal secondo semestre 2012, tali procedure di conciliazione sono divenute circa 10 mila per semestre – 8.500 nell'ultimo semestre del 2014 –, con esiti positivi intorno al 50 per cento circa.
Per quanto riguarda il terzo quesito, le tabelle 3, 4 e 5 – fornite dal Ministero della giustizia – mostrano in particolare i dati relativi ai procedimenti giurisdizionali in materia di licenziamento definiti nei 2012 e 2013, distinti per tipo di licenziamento ed esito, ed i procedimenti in materia di licenziamento iscritti presso le Corti d'appello ed i tribunali ordinari nel 2013 e nel primo semestre 2014.
Rimandando per il resto alla lettura dei dati mi limito a segnalare che nel 2013 più della metà delle controversie in materia di licenziamento risulta definito in via conciliativa.
Nella tabella 6, invece, sono riportati i dati relativi alla durata media in giorni della fase sommaria dei procedimenti Fornero celebrati presso i tribunali di Bari, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia nel periodo settembre 2012-aprile 2014.
Rimandando anche a questo proposito alla lettura dei dati, segnalo che nel complesso il tempo di definizione dei procedimenti risulta abbastanza contenuto.