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Atto a cui si riferisce:
S.4/02950 GRANAIOLA, MARCUCCI, MATTESINI, SILVESTRO, SPILABOTTE, AMATI, PAGLIARI, SAGGESE, FAVERO, VALENTINI, ALBANO, COCIANCICH, CUOMO, MORGONI, LUCHERINI, BORIOLI, SCALIA, PUPPATO, CARDINALI,...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 065
all'Interrogazione 4-02950

Risposta. - Il reattore di ricerca a piscina "Galileo Galilei", sito presso il Centro interforze studi e applicazioni militari (CISAM) di San Piero a Grado, ha definitivamente cessato l'attività nel 1980.

Nel 2010 sono stati smantellati il circuito di refrigerazione secondario e le barre di controllo ed è iniziata la procedura di smantellamento della piscina, suddivisa in 4 fasi. Il sito in cui l'acqua trattata viene scaricata è stato stabilito dalla Provincia di Pisa in sede di conferenza dei servizi ed è posto al di fuori del parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massacciuccoli.

Riguardo alle attività di sorveglianza e di controllo delle operazioni di smantellamento, il Ministero si è avvalso dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), deputato a tali attività in ambito civile, mentre le analisi delle acque trattate e delle matrici ambientali sono state effettuate, oltre che dal CISAM, dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

Sul sito ufficiale della Marina militare, alla voce "bandi di gara", è possibile accedere ai dati relativi alle analisi prima del trattamento, mentre le risultanze degli esami dopo il trattamento vengono fornite dal CISAM alle istituzioni locali di Pisa e di Livorno (Comune, Provincia, Prefettura), oltre che all'ISPRA e all'ASL, nonché all'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) della Toscana che le pubblica integralmente sul proprio sito e ne esegue il confronto con quelle eseguite dall'ENEA.

Quanto allo "stato di conservazione dei materiali", tutto il materiale contaminato è confinato in sicurezza in idonei contenitori, custoditi all'interno del deposito temporaneo del CISAM e sottoposti a controlli e verifiche periodiche.

Con riferimento, invece, alla "formula di scarico", essa è stata elaborata dalla stessa ditta aggiudicataria dei lavori, poiché il relativo studio prende in esame il sito di scarico dell'acqua solo al momento dello smaltimento. Tale formula, firmata da 2 esperti qualificati, è stata valutata anche dall'ISPRA che ha espresso ufficialmente parere favorevole.

In merito all'ultimo quesito posto, si precisa che l'acqua dell'ex reattore è stata sottoposta a un trattamento di distillazione sottovuoto che è in assoluto il sistema più efficace, come confermato, tra l'altro, dai risultati conseguiti e certificati da ENEA.

Per quanto riguarda, in particolare, la presenza del "trizio nell'acqua sversata", va sottolineato che i valori di tale isotopo presenti nell'acqua, prima e dopo il suo trattamento, sono ampiamente inferiori ai limiti di legge previsti per l'acqua potabile, in quanto abbattuti dal lungo tempo di inattività del reattore (34 anni).

L'attività di trattamento dei rifiuti radioattivi è sottoposta alle rigide procedure previste dalla vigente normativa speciale applicabile ai siti del Ministero (artt. 265 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, recante il testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, che richiamano le direttive comunitarie in materia di radiazioni ionizzanti, le speciali norme tecnico-militari di tutela e il decreto ministeriale 24 luglio 2007).

La circostanza, poi, che le attività di controllo, monitoraggio e analisi siano effettuate anche da enti pubblici diversi dal Ministero, assicurando così una condizione di terzietà e di garanzia, induce a ritenere che il trattamento di distillazione delle acque del reattore costituisca un metodo sicuro e affidabile, nel rispetto della salute umana e dell'ambiente.

PINOTTI ROBERTA Ministro della difesa

24/11/2014