Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/00795 il 13 settembre 2013 è entrata in vigore la cosiddetta riforma della geografia giudiziaria, con il taglio degli uffici giudiziari di primo grado previsto dal decreto legislativo n. 155 del...
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00795presentato daVALIANTE Simonetesto diLunedì 5 gennaio 2015, seduta n. 357
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
il 13 settembre 2013 è entrata in vigore la cosiddetta riforma della geografia giudiziaria, con il taglio degli uffici giudiziari di primo grado previsto dal decreto legislativo n. 155 del 2012, che ha comportato la soppressione di 31 tribunali (poi divenuti 30, per il recupero del tribunale di Urbino da parte della Corte costituzionale), 31 procure (poi divenute 30, a seguito della sentenza della Corte su Urbino), ovvero tutte le procure della Repubblica presso i tribunali soppressi e di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale;
ciò, al fine di riduzione della spesa e di miglioramento dell'efficienza del sistema giustizia, in attuazione alla delega conferita dall'articolo 1 della legge n. 148 del 2011, con l'osservanza di una serie di principi e criteri direttivi essenzialmente volti a: ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, mantenendo comunque sedi di tribunale nei circondari di comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011; ridefinire la geografia giudiziaria, ovvero l'assetto territoriale degli uffici giudiziari, eventualmente anche trasferendo territori dall'attuale circondario a circondari limitrofi, anche al fine di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane (nel compiere questa attività il Governo ha dovuto tener conto di «criteri oggettivi e omogenei» che comprendano i seguenti parametri: estensione del territorio; numero degli abitanti; carichi di lavoro; indice delle sopravvenienze; specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale; presenza di criminalità organizzata); ridefinire l'assetto territoriale degli uffici requirenti; garantire che, all'esito degli interventi di riorganizzazione, ciascun distretto di corte d'appello comprenda non meno di tre dei previgenti tribunali con relative procure della Repubblica; ridurre gli uffici del giudice di pace dislocati in sede diversa da quella circondariale, prevedendo la possibilità per gli enti locali interessati di chiedere e ottenere il mantenimento degli uffici del giudice di pace con competenza sui rispettivi territori, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia;
la revisione della geografia giudiziaria, con la soppressione di numerosi uffici, ha incontrato fortissime resistenze a livello locale: tali resistenze hanno determinato la sottoposizione della riforma al giudizio della Corte costituzionale, nonché una richiesta di referendum abrogativo;
molti territori sono stati fortemente penalizzati dalla suddetta «regola dei 3» che, di fatto, sopprime tribunali di medie dimensioni, alcuni dei quali, come quelli campani, calabresi e siciliani, situati in realtà territoriali che presentano esigenze del tutto particolari, a vantaggio di tribunali di ridotte dimensioni, invero residuali;
in tal modo, è notevolmente aumentato il carico di lavoro di alcune strutture, alla quali saranno trasferiti tutti i procedimenti attualmente pendenti dinanzi alle strutture soppresse, rendendo oltremodo complicato l'accesso dei cittadini alla giustizia e, probabilmente, allungando ulteriormente la durata dei procedimenti, comportando, così, una lesione del diritto alla giustizia degli stessi;
inoltre, vengono privati di fondamentali presidi dello Stato territori vasti e difficili, sui quali insistono pericolosi fenomeni di criminalità, anche di natura organizzata;
pur condividendo, in linea di principi, la necessità di razionalizzare e ridurre la spesa pubblica, gli interpellanti ritengano che tale azione debba essere esercitata con intelligenza, colpendo e tagliando la spesa improduttiva e clientelare, e senza mai comportare la lesione di servizi fondamentali per il cittadino quali la sanità, il welfare e, nel caso specifico, la giustizia;
nel testo della sua relazione tecnica sulla razionalizzazione della geografia giudiziaria, lo stesso Guardasigilli ha evidenziato che «si potranno anche valutare le istanze e le esigenze di equilibrato ed efficace presidio dei territorio non adeguatamente considerate nell'ambito di esercizio della originaria legge di delega», ciò in quanto «si è trattato di una riforma che non manca di registrare alcune criticità, oggetto di continuo monitoraggio al fine di individuare i possibili rimedi correttivi», per cui «sembra sin d'ora evidente l'opportunità di abbandonare criteri come quelli che hanno imposto di mantenere almeno tre tribunali per ogni distretto di corte di appello». Per concludere che «occorrerà naturalmente tenere conto della specificità territoriale dei bacino di utenza, ivi inclusa la specifica e aggiornata situazione infrastrutturale, dell'effettivo tasso d'impatto della criminalità organizzata, nonché della necessità di razionalizzare progressivamente il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane» –:
se non intenda assumere iniziative per modificare, a saldi invariati, la suddetta «regola dei tre» che è un criterio asettico e non rispondente ad una riorganizzazione funzionale che tenga conto dei problemi territoriali ed organizzativi del funzionamento del sistema giustizia, e se non intenda altresì promuovere una revisione anche dell'attuale definizione delle competenze territoriali delle aree maggiormente espressive di criticità, in attuazione dei fondamentali principi di efficienza dell'azione giudiziaria.
(2-00795) «Valiante, Tino Iannuzzi, Bargero, Palma, Sgambato, Magorno, Lattuca, Giuseppe Guerini, Cimbro, Fioroni, Ginoble, Burtone, Carloni, Zardini, Zoggia, Richetti, Ferrari, Fiorio, Murer, Senaldi, Migliore, Ragosta, Donati, Ferro, Galperti, Stumpo, D'Ottavio, Carra, Andrea Romano, Brandolin, Melilli».