• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/00517 dalla fine degli anni ’90 molte aziende del gruppo FIAT hanno riorganizzato la produzione ricorrendo alla terziarizzazione di reparti e attività; anche a Brescia, IVECO, azienda del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00517presentato daLACQUANITI Luigitesto diMartedì 21 maggio 2013, seduta n. 20

LACQUANITI, DI SALVO e FERRARA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
dalla fine degli anni ’90 molte aziende del gruppo FIAT hanno riorganizzato la produzione ricorrendo alla terziarizzazione di reparti e attività;
anche a Brescia, IVECO, azienda del gruppo FIAT, ha ceduto ad altre Società del medesimo gruppo attività amministrative e reparti produttivi, fra cui: reparto plastica alla Tgv di Parma, manutenzione alla Comau, gestione centrali elettriche e termiche e gestione acque alla Fenice gruppo Edf, sorveglianza e vigili del fuoco alla Sirio, e stampaggio lamiere alla MAC di Torino;
il 2 aprile 1999 IVECO, MAC, rappresentanze sindacali unitarie e sindacati hanno sottoscritto un accordo che oltre a prevedere l'estensione dei trattamenti economici e contrattuali dei lavoratori di IVECO ai lavoratori che passavano da IVECO a MAC, contemplava la ricerca di soluzioni sostenibili per i lavoratori, laddove MAC fosse stata interessata da cambiamenti con ricadute occupazionali; contestualmente IVECO assicurava le parti che comunque il sito produttivo di Brescia era destinato a svilupparsi, con una crescita dei volumi produttivi e delle attività; in forza di questo accordo pertanto la procedura di mobilità a carico di oltre 100 lavoratori che MAC avviava più tardi, fra il 2006 e il 2007, si concludeva effettivamente con l'assorbimento da parte di IVECO di 90 lavoratori;
nel 2009 MAC annunciava la cessazione dell'attività di stampaggio lamiera a Brescia, cui seguiva l'apertura di un confronto con i lavoratori e i sindacati e 75 giorni di presidio permanente, al termine del quale MAC accettava il mantenimento di un presidio produttivo a Brescia, la graduale dismissione delle attività di stampaggio lamiera e anche l'assorbimento graduale dei lavoratori della MAC da parte di IVECO;
al termine di questa fase tuttavia IVECO assumeva solo 32 lavoratori, lasciando i restanti 84 lavoratori alle dipendenze della MAC;
a giugno 2012 FIOM, in considerazione che in ottobre sarebbe scaduto il terzo anno di cassa integrazione guadagni straordinaria, chiedeva una serie di incontri a MAC e IVECO presso l'associazione industriali, incontri a cui IVECO non si presentava;
fra il 2012 e il 2013 FIOM avviava una serie d'incontri istituzionali con le amministrazioni locali e regionali, e anche con le forze politiche, ottenendo sempre promesse d'interessamento alla vicenda;
il 25 febbraio 2013 MAC procedeva a licenziare gli 84 lavoratori del proprio sito bresciano –:
se il Governo, alla luce di quanto descritto in premessa, non intenda promuovere quanto prima un tavolo di confronto e trattativa fra le parti volto alla ricollocazione dei lavoratori della MAC licenziati;
quali iniziative urgenti il Governo intenda concretamente adottare per promuovere la ricollocazione dei lavoratori della Mac di Brescia. (4-00517)