• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03278 GINETTI, Gianluca ROSSI, IDEM, SCALIA, D'ADDA, SOLLO, TOMASELLI, FORNARO, AMATI, LO GIUDICE, PAGLIARI, CARDINALI - Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie - Premesso che: la...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03278 presentata da NADIA GINETTI
lunedì 19 gennaio 2015, seduta n.378

GINETTI, Gianluca ROSSI, IDEM, SCALIA, D'ADDA, SOLLO, TOMASELLI, FORNARO, AMATI, LO GIUDICE, PAGLIARI, CARDINALI - Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie - Premesso che:

la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni", ha ridisegnato i confini e le competenze dell'amministrazione locale con particolare riferimento alle Province ed alle Città metropolitane;

la legge 23 dicembre 2014, n. 190, legge di stabilità per il 2015, ed il decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, cosiddetto milleproroghe, hanno ulteriormente inciso sull'assetto organizzativo degli enti locali ed al tempo stesso stabilito una serie di adempimenti da compiere per la concreta attuazione della riforma stessa, in riferimento alla struttura organizzativa degli enti coinvolti; in particolare la disposizione contenuta nel comma 421 dell'art. 1 della legge di stabilità per il 2015 stabilisce l'obbligo di riduzione delle spese per la riduzione dell'organico del 50 per cento per le Province, percentuale che scende del 30 per cento per le Province con territorio montano o confinante con paesi esteri;

parimenti è disposto il divieto per le Province di procedere a nuove assunzioni a tempo indeterminato e ad altre forme di lavoro;

è altresì disposta la riduzione della spesa destinata alle Province come concorso al risanamento della spesa pubblica del 50 per cento per il funzionamento degli enti territoriali provinciali che, aggiunto ai tagli di spesa operati nel 2012 ed il 2013, si attesta intorno ai 3 miliardi;

entro il 31 marzo 2015 le Province dovranno individuare il personale destinato alle procedure di mobilità avvalendosi dei criteri definiti dagli osservatori regionali in base anche al riordino delle funzioni non fondamentali da parte delle Regioni;

considerato che secondo il comma 6 dell'art. 1 del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, le Province possono prorogare sino al 31 dicembre 2015 i contratti a tempo determinato per garantire la continuità dei servizi fondamentali, pur nel rispetto del patto di stabilità interno e nei limiti massimi di spesa del personale per i contratti a tempo determinato e che per le finalità volte al superamento del precariato è prorogato sino al 31 dicembre 2018 la possibilità di bandire concorsi per la stabilizzazione dei dipendenti a tempo determinato;

considerato, inoltre, che è prevista una procedura di ricollocazione del personale delle Province in esubero presso le Regioni e gli enti locali che abbiano capacità assunzionali anche in riferimento ai vincitori di concorso pubblico in graduatorie vigenti o approvate al 1° gennaio 2015 e considerata la priorità di ricollocazione, anche con mobilità obbligatoria presso uffici giudiziari o, in subordine, presso amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo,

si chiede di sapere:

quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda assumere per chiarire ulteriormente in tale processo di riorganizzazione dell'architettura istituzionale del Paese e di riordino delle Province, i compiti che gli enti stessi e le Regioni devono svolgere al fine di una gestione utile, organica ed efficace della mobilità del personale per evitare l'applicazione delle disposizioni in tema di definizione dei rapporti di lavoro di cui all'art. 33, commi 7 e 8, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

se intenda esercitare poteri sostitutivi qualora le Regioni non procedano nella definizione di tale percorso entro i termini fissati dalla legge;

quali misure intenda assumere per dare una risposta ai circa 3.000 precari delle Province, di cui 200 senza alcuna copertura prevista né dalla legge di stabilità né dal decreto milleproroghe, pur provenendo da graduatorie di concorso vigenti e che hanno svolto per anni lavoro al servizio degli enti provinciali e dei cittadini dei territori di riferimento.

(4-03278)