• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00621 il decreto ministeriale 24 aprile 2013, n. 33, «Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2013/2014» ha apportato delle...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00621presentato daPALAZZOTTO Erasmotesto diMercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25

PALAZZOTTO, FRATOIANNI, COSTANTINO e PLACIDO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
il decreto ministeriale 24 aprile 2013, n. 33, «Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2013/2014» ha apportato delle modifiche alle modalità di computo del punteggio per la graduatoria d'accesso ai corsi ad accesso programmato nazionale. La modifica più rilevante riguarda l'inserimento, nel punteggio, di 10 punti su 100 sulla base della valutazione del percorso scolastico. Tale modifica appare agli interroganti incongrua sia per ragioni di metodo che di merito. Nel metodo tale scelta appare tardiva, non essendo stato comunicato allo studente, durante il proprio percorso secondario, che il voto finale avrebbe avuto un peso così rilevante per il proprio futuro se non a pochi mesi dal diploma. Nel merito, poi, il voto di maturità è caratterizzato da una forte disomogeneità, nella media, fra istituti superiori. Confrontando i voti medi degli istituti, anche della stessa tipologia ed insistenti nello stesso territorio, si notano infatti forti differenze nella votazione finale media conseguita dagli studenti. Questo differenza, dovuta evidentemente a diverse «politiche» valutative e non certo alle conoscenze ed alle competenze acquisite, rende la scelta di dare un peso così rilevante al voto di maturità degli studenti una scelta a giudizio degli interroganti irrazionale che non garantirà una competizione alla pari fra i candidati;
l'anticipazione dei test dei corsi di medicina e chirurgia, di medicina veterinaria e di architettura al mese di luglio ha generato vaste rimostranze sia tra gli atenei che fra le associazioni studentesche. Rimostranze basate in primo luogo sulla tardività di tale decisione, che pone in essere forti problemi logistici in capo alle università ma che soprattutto pone sugli studenti dell'ultimo anno di scuola superiore l'onere indebito di rimodulare il proprio percorso didattico di avvicinamento ai test d'ingresso. In particolare, si ostacolano in questo modo quegli studenti che non abbiano avuto, nel proprio percorso secondario, modo di approfondire le materie dei test. Ad essi sono stati sottratti, con brevissimo preavviso, i pochi mesi necessari all'approfondimento di materie non caratterizzanti il percorso secondario. Surrettiziamente quindi questa anticipazione rischia di rendere la scelta che viene compiuta all'indomani della terza media, a soli tredici anni, decisiva per il futuro universitario dei nostri giovani;
gli interroganti sostengono che l'intera disciplina riguardante l'accesso all'università debba essere rivista –:
se il Ministro non intenda intervenire al fine di riconsiderare le scelte sulla materia delle modalità di accesso ai corsi di studi a programmazione nazionale, nonché circa l'anticipazione dei test d'ingresso. (4-00621)