• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/03304 PUGLIA, MORONESE, AIROLA, BERTOROTTA, BLUNDO, BOTTICI, BUCCARELLA, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, CRIMI, DONNO, FATTORI, FUCKSIA, GIARRUSSO, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03304 presentata da SERGIO PUGLIA
giovedì 22 gennaio 2015, seduta n.382

PUGLIA, MORONESE, AIROLA, BERTOROTTA, BLUNDO, BOTTICI, BUCCARELLA, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, CRIMI, DONNO, FATTORI, FUCKSIA, GIARRUSSO, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI, MANGILI, MARTELLI, MARTON, MOLINARI, MORRA, NUGNES, PAGLINI, PETROCELLI, SANTANGELO, SERRA, TAVERNA - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

TNT Express è un'azienda attiva nei servizi di trasporto espresso fra le maggiori a livello globale, fondata da Ken Thomas, nel 1940, in Australia. La compagnia oggi opera in 200 Paesi del mondo, impiega circa 65.000 persone e, per il solo 2013, ha registrato un fatturato di ben 6,7 miliardi di euro. Il gruppo è presente anche sul territorio nazionale con TNT Italia, con sede legale a Torino, che vanta la disponibilità di un network composto da oltre 100 filiali, 14 hub, 3 customer service e più di 1.200 TNT point, una flotta di 3.900 mezzi e 4 aerei con 5 scali nazionali ed internazionali;

nel mese di novembre 2014, Gesco centro SCPA, consorzio di cooperative con sede legale a Roma a cui sono stati appaltati da TNT i servizi di logistica e facchinaggio in numerosi magazzini italiani, è stata collocata in amministrazione giudiziaria a seguito di una lunga inchiesta condotta dalla Guardia di finanza che ha svelato un giro di frodi, evasione fiscale e tangenti pari a 1,7 miliardi di euro e di fatture false pari a 400 milioni, che ha coinvolto negli anni il consorzio Gesconet (a cui Gesco centro è collegata), e che ha portato agli arresti di Pierino Tulli e Maurizio Laddaga, rispettivamente titolare e braccio destro della rete di consorzi;

giovedì 8 gennaio 2015, TNT e Gesco hanno convocato le organizzazioni sindacali per illustrare un piano di ristrutturazione concernente l'hub di Teverola e le filiali di Teverola e Casoria (Caserta);

all'esito degli incontri, l'azienda ha manifestato la volontà di chiudere l'hub di Teverola, già a partire dal 31 gennaio, mantenendo come unico hub (sito di smistamento merci) quello di Fiano romano (Roma);

sono interessati da questa "ristrutturazione" in via diretta circa 65 facchini operanti nello stabilimento di Teverola, mentre in via indiretta la chiusura dell'hub potrebbe comportare contraccolpi occupazionali anche tra gli addetti alle filiali e allo smistamento delle merci, a partire da quelli di Casoria e, più in generale, tra gli stessi dipendenti TNT;

la scelta imprenditoriale comporterebbe il licenziamento di oltre l'80 per cento del personale addetto alla movimentazione merci, avendo l'impresa comunicato di voler ricollocare, presso l'hub di Fiano romano, soltanto 10 lavoratori, peraltro con riduzione dell'orario lavorativo a sole 4 ore giornaliere;

a coloro che perderebbero il posto di lavoro, viene offerto un incentivo all'esodo di soli 13.000 euro;

risulta agli interroganti che con il beneplacito di Cgil, Cisl e Uil, TNT e Gesco hanno presentato lo smantellamento dell'hub come una decisione già definita e non negoziabile: l'unica "concessione" che l'impresa sembra disposta a fare consiste nel differire di un solo mese la chiusura;

considerato che:

la scelta imprenditoriale non sembra legata a crisi economica o al fatto che l'impresa versi in uno stato di difficoltà;

i lavoratori, in stato d'agitazione, rifiutano categoricamente la chiusura dello stabilimento e il piano di ristrutturazione: svolgendo un ruolo assolutamente centrale nella gestione effettiva del sito che si intende sopprimere, ritengono di essere in grado di proporre un "contro piano", capace di attuare strategie per il recupero dei clienti, allo scopo di garantire la conservazione di tutti i facchini dell'organico;

a seguito dello stato di agitazione e delle manifestazioni dei lavoratori davanti ai cancelli dei magazzini di Teverola e Casoria e dell'impegno dell'organizzazione sindacale SI-Cobas (Sindacato intercategoriale Cobas lavoratori autorganizzati), TNT è stata costretta in data 13 gennaio 2015 a rimodulare il piano di ristrutturazione, con l'impegno a garantire il 50 per cento delle ore lavorative attualmente svolte a Teverola, a innalzare fino a 20.000 euro gli incentivi all'esodo volontario e ad attivare eventualmente una procedura di cassa integrazione a rotazione tale da coprire le ore cessanti senza alcun contraccolpo occupazionale,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza del piano di ristrutturazione;

se reputi necessario intraprendere iniziative atte a prevenire possibili contraccolpi occupazionali derivanti dalla chiusura dell'hub di Teverola, peraltro situato in un'area del Meridione già caratterizzata da un forte malessere sociale e ingenti tassi di disoccupazione, anche convocando un tavolo interistituzionale di ascolto e di indirizzo alla presenza delle parti sociali coinvolte nella vertenza;

se non ritenga opportuno far luce, entro i limiti di propria competenza, su un'eventuale correlazione tra le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il consorzio Gesco e il piano di ristrutturazione aziendale posto in essere da TNT Italia.

(4-03304)