• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00702 il canale Conte di Sarno attraversa il territorio di Poggiomarino, provenendo dalle sorgenti del Sarno, in località Foce, fino a sfociare a Torre Annunziata; la sistemazione del Canale...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00702presentato daSCOTTO Arturotesto diMartedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

SCOTTO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
il canale Conte di Sarno attraversa il territorio di Poggiomarino, provenendo dalle sorgenti del Sarno, in località Foce, fino a sfociare a Torre Annunziata;
la sistemazione del Canale Conte di Sarno è stata avviata attraverso opere di ricostruzione con espresso riferimento alla legge n. 219 del 1981, emanata a seguito degli eventi sismici del 1980;
il progetto originario fu poi notevolmente ampliato, come spesso accade, senza verificare la compatibilità territoriale delle opere che si andavano a realizzare;
erano stati previsti tre lotti: un primo lotto era costituito da un collettore scatolare in cemento armato, quindi si passava da un alveo che doveva contenere i reflui a un collettore, vale a dire un'opera completamente chiusa che, partendo da Sarno, arrivava a Scafati, per poi intercettare il derivatore che, attraverso l'ulteriore collettore, avrebbe dovuto portare alla depurazione. Il secondo lotto, costituito ugualmente da un collettore scatolare, che dai comuni di Scafati e di Torre Annunziata procedeva per circa 2,5 chilometri sotto la collina degli scavi di Pompei. Infine il terzo lotto costituito da un impianto di depurazione e dalla bretella di collegamento delle acque di scarico;
i lavori iniziati nel 1981 sono stati sospesi nel 1995 perché studi effettuati sul campo hanno evidenziato l'impossibilità di completare il canale per evitare pericoli all'area archeologica di Pompei;
attualmente il canale resta in attesa di interventi urgenti di manutenzione e lo «scatolare» è pieno di reflui che determinano allagamenti con effetti nocivi per la salute e l'ambiente in vaste aree dei comuni di Pompei, Poggiomarino, Boscoreale e Scafati;
l'intero sistema del canale Conte Sarno è parte del grande progetto «Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno», inserito nell'ambito del POR Campania FESR 2007-2013, il cui studio di fattibilità, compreso nell'A.P.Q. (Accordo programma quadro) sottoscritto in data 20 dicembre 2007 tra la regione Campania e il Ministero dello sviluppo economico, è stato affidato al settore difesa del suolo;
la giunta regionale della Campania con la delibera n. 2186 del 29 dicembre 2006, avente ad oggetto «Provvedimenti consequenziali alla delibera di Giunta regionale n. 581/06 concernente la risoluzione delle problematiche relative al canale Conte di Sarno demandò al coordinatore dell'area generale di coordinamento lavori pubblici la costituzione di un gruppo di studio composto da soggetti che, a qualsiasi titolo utile, «abbiano competenza e/o responsabilità sul manufatto e sull'area da esso attraversato, derivante da normativa statale e regionale, da provvedimenti straordinari a specifico contenuto, e per l'attività istituzionale già svolta, al fine di ricercare ed individuare uno o più scenari di possibili soluzione al problema dello smaltimento delle acque meteoriche dell'area pedemontana del Vesuvio, congruenti con le iniziative già in atto da parte dei diversi organi a vario titolo interessati e che, per quanto possibile, tenesse conto di quanto già realizzato sul canale stesso»;
in data 30 gennaio 2009 la giunta regionale della Campania con delibera n. 117, si è stabilito, in base alle conclusioni contenute nella «Relazione Finale» elaborata dal gruppo di studio incaricato, che «per il tronco di valle è opportuno procedere secondo le linee progettuali tracciate con il – Progetto Preliminare di Sistemazione idraulica del canale Bottaro con la individuazione della seconda foce del Fiume Sarno in corrispondenza del tratto finale del canale Conte di Sarno nel comune di Torre Annunziata –, redatto dall'autorità di bacino del Sarno con verbale n. 2/2007 del 4 aprile 2007, autorizzando anche l'avvio delle procedure previste dagli articolo 10 e 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/01», nonché di «riprogrammare la risorsa di euro 469.975,78, già oggetto dell'impegno 10310/2001 assunto sul capitolo 2122 del bilancio della regione Campania Esercizio 2001, destinandola ad attività di progettazione delle opere necessarie per il riutilizzo del canale Conte Sarno e la realizzazione della seconda foce del Fiume Sarno»;
il canale Conte Sarno è, a tutt'oggi, relegato al ruolo di fogna per la quotidiana immissione di migliaia di metri cubi di «acque nere» provenienti dalle abitazioni dei paesi a monte di Boscoreale;
l'urgente bonifica, necessaria sia per raccogliere le acque meteoriche che quelle che scendono dai monti del Sarno e trasportarle al mare, non è stata ancora effettuata;
la ripresa dei lavori del canale Conte di Sarno è improcrastinabile anche perché le acque stagnanti minano le fondamenta degli edifici che insistono sui bordi del medesimo;
l'opera, lunga circa 20 chilometri, completa per più del 70 per cento e la cui costruzione si è arrestata all'altezza di Pompei, sembra non avere più sbocco e sta creando numerosi problemi ai comuni a monte del canale (come Poggiomarino) che ogni volta che piove si allagano perché le acque non hanno la possibilità di defluire;
negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi interventi significativi; la stessa provincia di Napoli si è fatta promotrice della previsione del piano depuratori che in origine erano quattro, richiedendo l'eliminazione del depuratore di Poggiomarino, collocato su un area archeologica importante, e collaborando alla ridefinizione del piano medesimo stimandolo sovradimensionato, essendo sufficienti i tre impianti più quello realizzato a Foce Sarno per sistemare l'intera area dal punto di vista fognario;
l'area archeologica di Poggiomarino sita in località Longola, appare estremamente interessante e quindi da valorizzare; attualmente invece gli scavi sono stati sospesi –:
se il Ministro per i beni e le attività culturali sia al corrente dell'ipotesi di costruire un quarto depuratore a Poggiomarino collocato su un'area archeologica di grande interesse, essendo sufficienti i tre impianti più quello realizzato a foce Sarno per sistemare l'intera area dal punto di vista fognario;
quale sia lo stato di attuazione dell'accordo di programma quadro in relazione:
a) quali siano i tempi della ripresa dei lavori del Canale Conte di Sarno, in considerazione anche degli studi condotti e di ulteriori finanziamenti regionali e europei già finalizzati alla bonifica e alla sistemazione dell'intera area;
b) se non sia opportuno attivare un progetto di sistemazione d'arredo urbano lungo l'asse del Canale per il tratto che attraversa il centro cittadino;
se nell'ambito del citato accordo di programma quadro sia stata prevista la realizzazione di collettori fognari atti a risanare il sistema di vasche demaniali che decorrono dalle falde del Vesuvio e, in caso affermativo, quali siano i tempi di realizzazione;
quali iniziative urgenti di competenza si prevedano per eliminare definitivamente il dramma del dissesto idrogeologico in questo territorio per il quale, da oltre un decennio si sperperano miliardi, dedicati ad un inesistente bonifica, per realizzare infrastrutture che invece di migliorarne l'assetto idrogeologico, lo hanno reso ancora più impraticabile, come la chiusura del Canale Conte di Sarno, che non porta più le acque al mare, poi i lavori dei collettori di raccolta delle acque meteoriche di vasca Pianillo e Fornillo, che hanno di fatto aggravato il problema degli allagamenti e inquinato i terreni;
considerato che l'area di riferimento è interessata da scavi archeologici, quali progetti siano in essere, se c’è ne siano, affinché nel territorio ci sia una ricaduta turistica, e quindi, economica. (4-00702)