• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01261 con una delibera 2199 del 27 novembre 2014, pubblicata nel BUR del 23 dicembre 2014, la giunta regionale del Veneto ha accantonato 5.370.000 euro dei fondi Fas per il triennio 2014-2016,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01261presentato daZAN Alessandrotesto diMartedì 27 gennaio 2015, seduta n. 371

ZAN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
con una delibera 2199 del 27 novembre 2014, pubblicata nel BUR del 23 dicembre 2014, la giunta regionale del Veneto ha accantonato 5.370.000 euro dei fondi Fas per il triennio 2014-2016, destinandoli al complesso monumentale della Rocca di Monselice, in provincia di Padova, per «interventi necessari e urgenti alla piena funzionalità del complesso e completamento delle opere intraprese»;
un capitolo da 1.900.000 euro sarebbe destinato al progetto «completamento dell'impianto di risalita per l'accesso turistico al Colle della Rocca», che prevede la perforazione del colle e l'installazione di un ascensore al suo interno;
il cantiere per tale progetto fu bloccato nel maggio del 2008 dopo il sequestro da parte della magistratura: concluso lo scavo orizzontale, risulta a oggi mancante quello verticale; ripartirebbe quindi il progetto al centro di una vicenda giudiziaria durata sei anni e conclusasi nel febbraio 2014 tra assoluzioni e prescrizioni;
secondo il portavoce del comitato popolare «Lasciateci Respirare» Francesco Miazzi, la contrarietà al progetto da parte delle associazioni ambientaliste del
territorio si fonda su vari elementi, che vanno dall'estrema fragilità del colle allo stravolgimento nella fruizione del patrimonio architettonico presente, passando per l'insostenibilità economica di gestione per un impianto di risalita di tali dimensioni;
a tal proposito va rilevato come in effetti manchi a tutt'oggi un qualsiasi elaborato che affronti i termini relativi all'importante problema della gestione dell'impianto una volta in esercizio;
cedimenti e crolli interni avevano costretto a sospendere i lavori ben prima del sequestro, avendo i costanti movimenti franosi messo a rischio i residenti;
a seguito di tali eventi franosi non risultano all'interrogante pareri competenti e obiettivi sulle reali condizioni geologiche e strutturali del colle che potrebbero essere ulteriormente compromesse dall'escavazione del tunnel verticale;
vi è infatti il concreto rischio che la ripresa delle perforazioni all'interno del colle della Rocca riattivi le frane verificatesi appena due anni fa a pochi metri dalla prima cinta muraria attorno al Mastio;
viene da chiedersi perché non si punti verso alternative meno costose, meno impattanti e più funzionali, come proposto dagli stessi comitati, quali un semplice impianto di risalita, posizionato nel parcheggio laterale di Villa Duodo, che potrebbe permettere a piccoli mezzi elettrici di superare il dislivello e le barriere per riprendere il sentiero presente; per disabili o persone in difficoltà il colle diverrebbe così completamente fruibile;
sulla Rocca sono concentrate numerose bellezze architettoniche, oltre ai resti di antiche fortificazioni tra cui l'imponente roccaforte del Mastio federiciano. Il colle risulta peraltro sottoposto a tutela paesaggistica;
secondo quanto ha dichiarato al quotidiano il Mattino di Padova in data 18 gennaio 2015 l'assessore regionale veneto alla cultura Marino Zorzato, la proposta di spesa relativa al progetto necessita dell'accordo di programma con il Governo, attraverso il tavolo di parternariato a livello nazionale. «La prudenza è d'obbligo finché non abbiamo la certezza che in sede nazionale la proposta sarà accolta, anche se sono convinto che sarà così. Una volta ottenuto il via libera nazionale,» ha proseguito Zorzato, «si potrà passare alla progettazione. Questo tipo di finanziamento è condizionato dall'inizio dei lavori entro la fine di quest'anno. Dovremmo avere il progetto definitivo per giugno-luglio, poi gara d'appalto e appalto entro fine anno»;
Ferdinando Businaro, presidente della società Rocca, ha affermato, secondo quanto riportato nell'articolo di cui al punto precedente, che «L'ascensore è rimasto in una situazione di stallo» e che «ci sarà da risolvere inoltre la questione del contenzioso con Eurocostruzioni perché possa ripartire il cantiere dell'ascensore»;
la cosa maggiormente sconcertante è che, con riferimento al progetto di cui sopra, nemmeno un euro sembra essere stato destinato dalla regione Veneto per fermare il movimento franoso in atto ovunque, in particolare sul fronte nord del colle;
il comune di Monselice avrebbe definito un progetto preliminare per la messa in sicurezza del vicolo Scaloncino, una delle principali vie di accesso dal colle della Rocca, per un costo di circa 380 mila euro, che tuttavia l'amministrazione comunale ha ammesso essere una somma difficile da reperire;
nonostante già nel 2013 sia crollato un pezzo di parete sul lato nord e molte famiglie siano state costrette a lasciare le proprie abitazioni, gli interventi da parte della regione Veneto, oltreché tardivi, sono risultati del tutto insufficienti a risolvere l'emergenza e a tutelare questo patrimonio –:
di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati in merito a quanto sopra esposto;
se e quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano intraprendere, anche sulla base dell'accordo di programma tra Governo e regione Veneto, per garantire la sicurezza dei cittadini di Monselice, nonché la piena salvaguardia del patrimonio ambientale, storico e artistico del colle della Rocca e così la sua stessa stabilità geologica. (3-01261)