• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00807 nonostante l'Italia sia il terzo Paese in Europa per presenza di casi con dolore cronico severo che colpisce più di 15 milioni di pazienti, di cui solo il 10 per cento per motivazioni...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00807presentato daDI LELLO Marcotesto diMartedì 11 giugno 2013, seduta n. 31

DI LELLO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
nonostante l'Italia sia il terzo Paese in Europa per presenza di casi con dolore cronico severo che colpisce più di 15 milioni di pazienti, di cui solo il 10 per cento per motivazioni oncologiche, rimane agli ultimi posti in Europa nella prescrizione di farmaci oppioidi;
il dolore incide notevolmente sulla vita quotidiana: secondo recenti indagini, il 23 per cento delle persone con dolore dichiara di aver dovuto cambiare la propria posizione sociale; il 14-17 per cento di aver perso il lavoro; il 20 per cento di aver cambiato lavoro; il 28 per cento di aver avuto un cambio di responsabilità della propria mansione;
anche le conseguenze psicologiche non sono trascurabili: nel 18 per cento dei casi, le persone con dolore dicono di vivere un senso di abbandono e la sensazione di perdere il proprio ruolo all'interno della famiglia; al 22 per cento è stata diagnosticata depressione, mentre il 50 per cento prova un senso di sfiducia e malessere;
più di dieci anni sono passati dalla emanazione della legge n. 39 del febbraio 1999, primo atto formale dello Stato italiano per le cure palliative, in cui veniva previsto un programma nazionale per la creazione in tutte le regioni italiane di strutture di degenza (Hospice) per accogliere i malati in fase terminale;
ad oggi sono poco più di 500 le strutture esistenti in Italia, distribuite sul territorio in modo disomogeneo che denunciano ancora una volta il pesante divario esistente tra Nord e Sud anche a causa del ritardo di alcune regioni a deliberare in merito dando attuazione alla legge;
nonostante l'introduzione della legge n. 38 del 2010 abbia sancito il diritto per ogni cittadino all'accesso alle cure palliative e alla cura del dolore considerato in tutte le sue forme, inserendo le stesse cure tra gli obiettivi prioritari del piano sanitario nazionale, l'incremento annuo della vendita di confezioni di oppiacei è stato pari al 30 per cento; con forti differenze nell'utilizzazione dei farmaci oppiopidi, sia forti che deboli, tra le varie regioni italiane; il maggior utilizzo è stato registrato nelle regioni del Centro-nord;
la stessa legge prevede inoltre l'istituzione di una rete pediatrica del dolore che non tutte le regioni hanno ancora recepito con apposita delibera;
i ritardi ad avviso dell'interrogante appaiono attribuibili alla scarsa attenzione verso un problema la cui soluzione viene ritenuta non urgente rispetto ad altre priorità, sottovalutando i pesanti effetti che possono determinarsi sul piano economico e sociale –:
se risulti quante e quali siano le regioni che devono ancora dare attuazione a quanto disposto dalla legge n. 38 del 2010 con l'emanazione delle necessarie delibere di giunta regionale;
se e quali siano le difficoltà che hanno sinora impedito nelle varie realtà territoriali l'attuazione della richiamata legge;
quale sia l'indice di attuazione della legge n. 38 del 2010, riferito alle cure pediatriche, in termini di realizzazione di idonee strutture, di loro diffusione sul territorio e di erogazione delle cure;
quali iniziative il Governo intenda prendere sul piano normativo e nei rapporti con le regioni affinché in tempi rapidi possa essere recuperato il ritardo accumulato nell'applicazione della legge n. 38 del 2010 e siano così assicurate ai cittadini le cure più palliative appropriate per combattere il dolore che considerando la forte espansione del numero di persone colpite, sta creando un forte allarme sociale. (4-00807)