• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00243 FAVERO, SUSTA, ALBANO, AMATI, ANITORI, BORIOLI, CANTINI, CARDINALI, CIRINNA', COLLINA, CORSINI, CUCCA, CUOMO, DE BIASI, DEL BARBA, Stefano ESPOSITO, FASIOLO, Elena FERRARA, FILIPPIN,...



Atto Senato

Interpellanza 2-00243 presentata da NICOLETTA FAVERO
mercoledì 4 febbraio 2015, seduta n.386

FAVERO, SUSTA, ALBANO, AMATI, ANITORI, BORIOLI, CANTINI, CARDINALI, CIRINNA', COLLINA, CORSINI, CUCCA, CUOMO, DE BIASI, DEL BARBA, Stefano ESPOSITO, FASIOLO, Elena FERRARA, FILIPPIN, GINETTI, GRANAIOLA, IDEM, LO MORO, MANASSERO, MATURANI, ORRU', PADUA, PEZZOPANE, Gianluca ROSSI, SILVESTRO, VACCARI, VALENTINI, ZANONI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

sulla base della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e nell'ambito della strategia Europa 2020, delle disposizioni della Carta europea dei diritti fondamentali e del Trattato di Lisbona, la Commissione europea ha elaborato una strategia europea sulla disabilità (2010-2020) volta a rafforzare la partecipazione delle persone disabili alla società e all'economia e a migliorare il pieno esercizio dei loro diritti (documento COM(2010)636);

al fine di favorire l'inclusione di tali persone svantaggiate, la Commissione ha individuato 8 aree d'azione congiunta tra la UE e gli Stati membri, che sono state definite in base all'analisi dei risultati del piano d'azione della UE a favore delle persone disabili (2003-2010) e delle consultazioni tenute con gli Stati membri;

i viaggi in treno all'interno dell'Unione, compresi i collegamenti regionali, per quanto di competenza di ogni singola Regione, sono regolati dal regolamento (CE) n. 1371/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2007, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario, il quale stabilisce una serie di diritti fondamentali dei passeggeri;

in particolare, l'articolo 21, rubricato "Accessibilità", prevede che le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni garantiscano, mediante il rispetto delle STI (specifiche tecniche di interoperabilità) per le persone a mobilità ridotta, l'accessibilità delle stazioni, delle banchine, del materiale rotabile e degli altri servizi alle persone con disabilità o a mobilità ridotta. In mancanza di personale di accompagnamento a bordo di un treno o di personale in una stazione, le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni compiono tutti gli sforzi ragionevoli per consentire alle persone con disabilità o alle persone a mobilità ridotta di avere accesso al trasporto ferroviario;

da ultimo, il regolamento europeo è stato recepito dal decreto legislativo n. 70 del 2014, recante "Disciplina sanzionatoria per le violazioni delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1371/2007, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario", che all'art. 16 prevede una serie di sanzioni per mancata osservanza degli obblighi a tutela del diritto al trasporto di persone con disabilità o a mobilità ridotta;

considerato che:

a causa della perdurante crisi economica, che ha colpito lavoratori e famiglie, e della flessibilità che connota l'attuale mercato del lavoro in Italia sono molti i cittadini, comprese le persone disabili, costretti a spostarsi fuori dalla loro residenza per motivi di lavoro e di studio, utilizzando il trasporto su rotaia;

in particolare, a quanto risulta agli interpellanti, nel biellese negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero dei pendolari che, in mancanza di occupazione sul territorio, hanno la necessità di muoversi dalla propria abitazione verso la sede di lavoro fuori provincia, e degli studenti che devono recarsi nelle università di altre città per proseguire i loro studi, in modo da far fronte a costi inferiori, rispetto alle spese da sostenere per gli alti canoni di locazione nelle città universitarie, a carico delle loro famiglie;

nell'ambito del progetto "Centostazioni", che sta riqualificando alcune stazioni ferroviarie che appartengono alla storia del nostro Paese e attraverso un finanziamento di circa 7 milioni di euro da parte di RFI e della Regione Piemonte tra il 2008 e il 2010, sono stati realizzati lavori di ammodernamento per la creazione del sistema ACEI (apparato centrale elettrico a pulsanti di itinerario) presso la stazione di Biella S. Paolo. Sono stati inoltre allungati i marciapiedi della stazione e costruito il sottopasso ferroviario di 40 metri che ora serve i binari 2-3-4;

al termine dei lavori si sono rilevati alcuni problemi come le dimensioni ridotte delle scale nei sottopassaggi e l'inagibilità dei servizi igienici per i disabili;

in particolare, l'assenza di ascensori, come riportato da alcuni articoli della stampa locale biellese, sta creando diversi problemi alle persone portatrici di disabilità e agli anziani. Il progetto di RFI prevedeva nel 2009 la realizzazione di piattaforme elevatrici, ma, a causa di alcune modifiche della normativa vigente, vi è stato un ritardo nei lavori di realizzazione dei 2 ascensori, ripresi nel settembre 2014 e che sarebbero dovuti terminare nel dicembre 2014. I lavori invece sono stati nuovamente sospesi e, a metà gennaio 2015, risultano tuttora bloccati. Anche la mancanza di personale di servizio e della Polizia ferroviaria, e la presenza di marciapiedi sopraelevati rispetto al piano del ferro, precluderebbero alle persone disabili l'accesso a e l'uscita da diversi marciapiedi della stazione;

tale incresciosa situazione è stata più volte segnalata attraverso lettere e proteste dall'associazione pendolari e trasporti biellesi alle istituzioni locali, alla Regione Piemonte e alle Ferrovie dello Stato, senza che si addivenisse ad un intervento risolutorio da parte dei soggetti preposti e, da ultimo, anche attraverso un esposto alla Procura della Repubblica di Biella;

in una recente nota, RFI ha annunciato che gli ascensori saranno attivati nel mese di aprile 2015 e che sono attualmente in corso le ultime fasi di monitoraggio. Nella nota inoltre si assicura il servizio di assistenza in favore delle persone che si muovono su sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione, ai viaggiatori con disabilità visive o uditive, ai clienti anziani e alle donne in gravidanza e vengono segnalati i contatti per richiedere a RFI tali tipi di interventi;

rilevato infine che, a giudizio degli interpellanti:

è necessario assicurare e garantire la giusta qualità del servizio di trasporto ferroviario ai passeggeri;

in particolare l'offerta di questo tipo di servizio deve essere garantita alle persone disabili e agli anziani, al pari degli altri cittadini. Ciò rappresenta un obbligo fondamentale per il nostro Paese in linea con le disposizioni previste dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, e dalla normativa europea e italiana relativa al trasporto di persone con disabilità o a mobilità ridotta,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti e quale sia la sua valutazione in merito;

quale sia lo stato di attuazione delle misure previste dal decreto legislativo n. 70 del 2014 e, in particolare, delle norme a tutela del diritto al trasporto di persone con disabilità o a mobilità ridotta;

se ritenga necessario intervenire per assicurare che RFI tenga fede agli impegni recentemente ribaditi, adeguando gli impianti della stazione S. Paolo di Biella, attraverso la realizzazione degli ascensori, in modo da consentire l'accesso e l'uscita delle persone disabili e degli anziani, eliminando i disservizi di trasporto ferroviario e la disparità di trattamento a danno dei cittadini che si trovano in una situazione svantaggiata.

(2-00243 p. a.)