• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00918 nell'ambito di una recente visita effettuata nel carcere femminile di Rebibbia, sono stati riscontrati diversi problemi che affiggono l'istituto, la maggior parte conseguenza dei tagli operati...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00918presentato daCOSTANTINO Celestetesto diMercoledì 19 giugno 2013, seduta n. 36

COSTANTINO, DANIELE FARINA, SANNICANDRO, NICCHI e PIAZZONI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
nell'ambito di una recente visita effettuata nel carcere femminile di Rebibbia, sono stati riscontrati diversi problemi che affiggono l'istituto, la maggior parte conseguenza dei tagli operati nel settore;
i reparti sono sovraffollati, si registrano infatti 380 presenze a fronte di una capienza massima di 281 unità e le celle previste per 3 detenute, ospitano in realtà 5 donne;
il servizio docce è fatiscente, sarebbero agibili solo 4 docce su 16. Le docce presentano muffa e scrostamenti con evidenti problemi relativamente alla tenuta dell'acqua che si riversa ai piani sottostanti, nonché ai locali di fianco dove alloggiano le detenute. Vengono conseguentemente utilizzate le docce presenti al pianterreno, in locali fatiscenti, che non sarebbero autorizzate in quanto non soggette a manutenzione;
nell'istituto sono presenti circa 17 detenute madri e, nonostante le numerose sollecitazioni, le puericultrici, che da 25 anni lavorano all'interno della struttura nido con un'anomala consulenza, non sono mai state stabilizzate, nonostante le numerose sollecitazioni;
le occasioni di lavoro dentro il carcere sono state tagliate del 70 per cento a causa dei mancati stanziamenti;
il monte ore lavoro, che era fissato a 4 ore, attualmente è stato portato a 2, tuttavia le detenute, pur di praticare attività fuori dalle celle, sono disposte a lavorare per il totale delle ore inizialmente previste, anche senza remunerazione per le 2 ore eccedenti;
le detenute devono provvedere a proprie spese anche a quanto relativo all'igiene intima e, considerata la riduzione del lavoro all'interno della struttura, risulta difficile avere quel che serve se le famiglie dall'esterno non si fanno carico delle necessità delle loro congiunte;
la presenza di personale penitenziario è inadeguata per un corretto rapporto detenuta/agente e uno dei 3 piani dell'istituto non ha alcun tipo di vigilanza;
il 20 per cento delle detenute è tossicodipendente. Viene somministrato il metadone, ma non vi sono spazi né personale che si occupi delle altre dipendenze (quali, ad esempio, quella da cocaina);
vi è un unico ambulatorio, all'interno del quale vi è un presidio del SERT. L'unica stanza ambulatoriale a disposizione, dunque, è destinata a tutte le necessità mediche, a prescindere dallo stato di tossicodipendenti o meno delle detenute;
nell'istituto, a fronte dell'alta presenza di detenute, non è prevista la presenza fissa di un ginecologo; lo specialista è presente nel carcere Rebibbia solo una volta ogni 10 giorni circa –:
quali siano gli orientamenti dei Ministri interrogati rispetto quanto riportato in premessa e se non ritengano, per quanto di competenza, di intervenire – e in quali tempi – sulle delicate problematiche che affliggono il carcere femminile di Rebibbia. (4-00918)