• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/04627 una valutazione oggettiva della situazione del mondo del lavoro con particolare riguardo all'andamento e categorizzazione degli infortuni deve essere effettuata partendo dalla definizione di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04627presentato daBERNINI Massimilianotesto diGiovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

MASSIMILIANO BERNINI, L'ABBATE, GAGNARLI, GALLINELLA, BENEDETTI, PARENTELA e TRIPIEDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
una valutazione oggettiva della situazione del mondo del lavoro con particolare riguardo all'andamento e categorizzazione degli infortuni deve essere effettuata partendo dalla definizione di opportuni indicatori di rischio fondati sul rapporto tra infortuni indennizzati e addetti. Tra questi si evidenziano gli indici di incidenza e gli indici di frequenza;
gli indici di incidenza esprimono il rapporto tra infortuni denunciati rilevati dall'INAIL e occupati di fonte Istat. Hanno soltanto un valore indicativo della tendenza temporale del fenomeno. In pratica, esprimono quanto «incide» un determinato fenomeno su una certa collettività (popolazione generale, occupati, lavoratori assicurati e altro) rappresentata in termini di persone;
gli indici di frequenza vengono elaborati istituzionalmente per la misurazione del rischio infortunistico. Derivano dal rapporto fra infortuni indennizzati e addetti/anno di fonte INAIL (unità di lavoro annuo calcolate sulla base delle retribuzioni dichiarate dalle aziende). Tali indici esprimono più correttamente la frequenza infortunistica rispetto al tempo di effettiva esposizione al rischio;
tali indici sono pubblicati dall'INAIL nel suo rapporto annuale. Nei rapporti 2012 e 2013 è pubblicata un'analisi della numerosità degli infortuni senza però fare riferimento ai predetti indici. Pertanto, per un'analisi comparativa dell'incidenza infortunistica in agricoltura rispetto agli altri settori si deve fare riferimento ai dati del 2011 che possono essere consultati sul sito dell'Istituto;
analizzando tali dati emerge che l'agricoltura presenta un indice di incidenza superiore rispetto agli altri settori. Per l'anno 2011 l'agricoltura presenta un indice pari a 55,3, mentre l'industria e i servizi rispettivamente 40,1 e 26,7 (Cf. Tavola 8 Infortuni denunciati nel periodo 2002-2011 per ramo di attività. Indici di incidenza (infortuni denunciati per 1.000 occupati ISTAT);
tale differenza si manifesta maggiormente quando si analizzano gli indici di incidenza relativi agli infortuni mortali per l'anno 2011: agricoltura 0,135, industria 0,065 e servizi 0,024 (Cfr. Tavola 12 – Infortuni mortali denunciati nel periodo 2002-2011 per ramo di attività. Indici di incidenza (infortuni mortali per 1.000 occupati Istat));
il dato è confermato anche dall'analisi degli indici di frequenza riportati nella tavola 23 del rapporto (Indici di frequenza infortunistica per settore di attività e tipo di conseguenza ossia gli Infortuni indennizzati x 1.000 addetti, esclusi i casi in itinere. Media triennio consolidato (2007-2009)). Da tali dati emerge che l'agricoltura presenta un indice di frequenza totale pari a 49,64, superiore a tutti gli altri settori produttivi;
si consideri che l'INAIL non registra gli infortuni che avvengono agli agricoltori non professionalmente addetti, che invece, alla luce di quanto evidenziato dall'Osservatorio realizzato dal settore ricerca dell'INAIL, rappresentano una voce rilevante;
attraverso le informazioni contenute nella banca dati del sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali, con particolare attenzione ad una delle più frequenti modalità di accadimento degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro, ossia al ribaltamento dei mezzi è stato possibile circoscrivere l'analisi sui 169 casi di ribaltamento avvenuti nel quinquennio 2008-2012;
dall'analisi settoriale emerge che circa il 70 per cento dei ribaltamenti è avvenuto nel comparto agricolo-forestale (settore che interessa un quinto di tutti gli altri eventi mortali presenti nella banca dati del sistema di sorveglianza). Poco più del 13 per cento è relativa al comparto edile e solo l'8 per cento degli eventi si riferisce al manifatturiero in concomitanza con le fasi del ciclo produttivo;
il 62,5 per cento dei casi riguarda figure qualificate nella conduzione di mezzi e macchine di lavoro quindi agricoltori e operai agricoli, il 18,7 per cento riguarda i conduttori di mezzi e macchine, mentre il 19,8 per cento riguarda figure professionali eterogenee non abitualmente destinate alla conduzione di mezzi;
per quanto concerne il luogo di accadimento, si conferma la prevalenza dell'ambito agricolo: il 63 per cento dei ribaltamenti è avvenuto in aree dedicate alle coltivazioni del terreno o all'arboricoltura. Si rileva, inoltre, che diversi casi mortali si sono verificati su percorsi stradali di collegamento con il luogo di lavoro. L'11 per cento riguarda invece i cantieri edili in particolare in prossimità degli scavi e durante le operazioni di discesa dei mezzi trasportati;
dall'analisi condotta emerge che su cento casi mortali, ben il 45 per cento riguarda il ribaltamento del trattore, e nel 57 per cento dei casi sono due le criticità riscontrabili: errore nella manovra e assenza di dispositivi di sicurezza;
non è un caso che, sul complesso dei ribaltamenti esaminati, molte delle dinamiche hanno evidenziato una predisposizione a conduzione del mezzo non rispondente a canoni di sicurezza con punte di particolare criticità in situazioni con dispositivi di sicurezza presenti ma non utilizzati dagli operatori (cinture di sicurezza/sistema di protezione in caso di ribaltamento) ed in generale ad una carenza formativa sul relativo utilizzo;
la rilevanza del fenomeno infortunistico in agricoltura legato all'utilizzo di trattori appare più evidente se si considerano i dati dell'Osservatorio sugli infortuni gravi e mortali del settore ricerca dell'INAIL che cura la rilevazione e l'elaborazione delle informazioni relative agli infortuni che riguardano tutti i lavoratori del settore agricolo o forestale, ivi compresi quelli per i quali non ricorre la tutela assicurativa dell'INAIL. Dell'analisi dei dati dell'osservatorio si evince che ogni anno il numero totale di infortuni mortali determinati dal trattore è mediamente superiore alle 120 unità;
l'assenza di dispositivi di sicurezza deriva dal fatto che molto spesso, nonostante le dispiszioni contenute del decreto legislativo n. 81 del 2008, non vengono adeguate le attrezzature a specifici requisiti di sicurezza come l'installazione del dispositivo di protezione in caso di capovolgimento (telaio o cabina) che ha lo scopo di garantire il volume di sicurezza destinato a proteggere l'operatore e una cintura di sicurezza che indipendentemente dalle condizioni operative del trattore, trattiene l'operatore al posto di guida evitandone lo schiacciamento dovuto a ribaltamento;
è opinione degli interroganti che a fronte di tali dati l'argomento della sicurezza e dei rischi nel settore del lavoro agricolo sia trattato con troppa superficialità o quantomeno in modo ancora insufficiente dagli organi competenti. La percezione è che gli addetti al settore agricolo nonché i lavoratori occasionali non siano sufficientemente sensibilizzati riguardo ai rischi di infortunio/morte dovuti all'utilizzo senza protezione di tali macchinari –:
se il Governo sia a conoscenza di questi dati e cosa intenda fare per abbassare le statistiche che danno il settore agricolo tra i più colpiti dagli infortuni sul lavoro;
se non si ritenga opportuno agire al più presto al fine di pianificare una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla tematica in questione attraverso l'uso dei media e se non si intenda al più presto mobilitarsi attraverso iniziative che impongano l'utilizzo di dispositivi di sicurezza, con particolar riguardo al settore agricolo;
se in linea con un organico processo di prevenzione nel settore agricolo non si ritenga opportuno attivare la revisione delle macchine agricole prevista dall'articolo 111 del nuovo codice della strada emanando senza ulteriore ritardo il decreto che dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione, prevedendo che in sede di revisione sia verificata la presenza dei requisiti di sicurezza del lavoro e per la circolazione stradale. (5-04627)