• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00593 premesso che: la legge di stabilità 2015, «al fine di dotare il Paese di un sistema d'istruzione scolastica che si caratterizzi per un rafforzamento dell'offerta formativa e della...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00593presentato daVALENTE Simonetesto diVenerdì 6 febbraio 2015, seduta n. 373

La VII Commissione,
premesso che:
la legge di stabilità 2015, «al fine di dotare il Paese di un sistema d'istruzione scolastica che si caratterizzi per un rafforzamento dell'offerta formativa e della continuità didattica, per la valorizzazione dei docenti e per una sostanziale attuazione dell'autonomia scolastica, anche attraverso la valutazione», all'articolo 1, comma 4, ha istituito un Fondo denominato «La Buona Scuola»;
il fondo ha una dotazione di 1.000 milioni di euro per l'anno 2015 e di 3.000 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016;
la stessa legge di stabilità, inoltre, individua quali azioni prioritarie, da intraprendere con la citata dotazione finanziaria, un piano straordinario di assunzioni, il potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro e la formazione dei docenti e dei dirigenti;
la legge di stabilità 2015 ha finanziato il piano «la buona scuola», riducendo le risorse per scuola università e ricerca e non portando al settore alcuna risorsa aggiuntiva;
anche in considerazione della recente pronuncia della Corte di giustizia europea sulla compatibilità della normativa italiana rispetto alla direttiva comunitaria riguardo alla reiterazione dei contratti a termine e dunque sull'abuso dei contratti a tempo determinati, risulta, più che mai urgente affrontare e risolvere l'annoso problema del precariato nella scuola italiana;
nonostante la forte riduzione di risorse al sistema di istruzione nazionale che costringe la scuola statale a richiedere il contributo economico dei privati per ottemperare al proprio sostentamento o per offrire una offerta formativa di buon livello, non si registrano tagli dei contributi statali destinati alle scuole paritarie;
la gran parte degli edifici scolastici versa in condizioni di semiabbandono sia per gli interventi in materia di edilizia scolastica, privi di una seria programmazione, che per il sistema di esternalizzazione dei servizi di pulizia e manutenzione, di fatto, rivelatosi fallimentare;
uno degli scopi più importanti da conseguire con il razionale impiego di tali risorse umane deve essere costituito dalla prevenzione e dal contrasto della dispersione scolastica a sostegno del successo formativo, al fine di contribuire credibilmente alla riduzione della dispersione dal 17,6 per cento attuale al 10 per cento entro il 2020, così come richiesto nel documento conclusivo dell'Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, approvato dalla Commissione «Cultura, Scienza e Istruzione» della Camera e tenendo conto delle indicazioni della Commissione europea che ha posto il fenomeno della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi della strategia Europa 2020;
risulta necessario prevedere interventi mirati a risolvere le problematiche relative al personale, all'edilizia scolastica, all'incremento del tempo pieno, alla lotta alla dispersione scolastica, all'innovazione tecnologica della didattica e degli ambienti di apprendimento, al potenziamento degli interventi per il diritto allo studio, nella consapevolezza che la scuola dovrebbe rappresentare uno dei più importanti fattori di crescita sociale e culturale del Paese,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per incrementare la dotazione finanziaria del fondo denominato «La Buona Scuola», istituito dal comma 4 dell'articolo 1 della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità 2015);
a prevedere già dal primo anno, come carattere prioritario del piano di assunzioni, la copertura delle cattedre vacanti in organico di diritto;
a garantire il miglioramento dell'offerta formativa, realizzando un piano straordinario di immissioni in ruolo, garantendo l'accesso mediante il doppio canale con la regolare indizione di concorsi pubblici, su tutti i posti vacanti e disponibili del personale precario iscritto nelle graduatorie ad esaurimento e, in subordine, del personale abilitato iscritto nella seconda fascia delle graduatorie d'istituto;
a ridurre progressivamente il rapporto alunni-docente in classe, garantendo la qualità della didattica e il rispetto delle norme in materia di sicurezza e formazione delle classi di ogni ordine e grado;
a garantire un sistema di formazione del personale della scuola, che sia gratuito, pubblico, combini gli aspetti teorici e quelli pratici e tenga conto delle reali esigenze del settore dettate dall'innovazione tecnologica, nonché delle richieste provenienti dal comparto, anche al fine di garantire un'adeguata formazione su temi quali didattica innovativa, intelligenza emotiva, intelligenze multiple, educazione all'affettività e uso della tecnologia applicata alla didattica;
a ripristinare le ore di laboratorio e a garantire stage, opportunamente disciplinati, anche assumendo iniziative per prevedere incentivi fiscali ed agevolazioni economiche per le aziende che assumono personale specializzato per la formazione scuola-lavoro e investono in spazi laboratoriali da dedicare a studenti in alternanza scuola-lavoro;
ad investire in modo strutturale in materia di edilizia scolastica con piani triennali, articolati in singole annualità, che definiscano le priorità strategiche, le modalità ed i termini, anche al fine di rendere sicure le istituzioni scolastiche ed innovare gli ambienti di apprendimento;
ad assicurare che, aldilà della possibilità di potenziare l'offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche, i dirigenti scolastici si avvalgono dell'organico funzionale «rafforzato» secondo criteri oggettivi e trasparenti;
a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell'anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità, nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività), prevedendo come obiettivo finale di conferire prima dell'estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell'anno scolastico;
ad assumere iniziative per riformare l'attuale sistema di abilitazione dei docenti prevedendo, nel lungo periodo, un percorso di formazione, cui si acceda previo superamento di corsi-concorsi annuali basati sul fabbisogno, incentrato sugli aspetti pratici, pedagogici e didattici dell'insegnamento;
a garantire, al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del tasso di dispersione scolastica, il tempo pieno in tutte le scuole dell'infanzia e primarie, nonché programmi di didattica integrativa, anche nelle ore pomeridiane, nelle scuole secondarie di secondo grado;
a prevedere un sistema di autovalutazione delle scuole e di valutazione di reti di scuola, con il coinvolgimento della comunità degli studenti e dei genitori afferenti alla scuola, sulla base del superamento del sistema INVALSI;
a destinare le risorse necessarie a incrementare l'utilizzo dei libri digitali, di cui all'articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 12 settembre 2013;
a garantire l'insegnamento della lingua inglese sin dalla scuola dell'infanzia, anche con il supporto di apposito materiale didattico e il ricorso ad insegnanti specializzati o di madre lingua;
a promuovere iniziative per rendere effettivo, praticabile e trasparente il sistema di attribuzione, controllo, verifica e revoca della parità scolastica, per contrastare il fenomeno dei «diplomifici» nonché per limitare il fenomeno della concentrazione delle iscrizioni per sostenere gli esami di maturità presso alcuni istituti paritari, anche limitando la possibilità di sostenere l'esame di maturità fuori dalla provincia di residenza del candidato ed introducendo il divieto di «sdoppiamento orizzontale» delle classi terminali;
a potenziare iniziative concernenti l'integrazione degli studenti con disabilità, anche con riferimento ai casi di impossibilità di raggiungere la sede, adoperando esperienze e tecnologie innovative, eventualmente mettendo a sistema tutte le esperienze esistenti, mediante finanziamenti all'uopo riservati;
a semplificare le procedure di acquisizione della documentazione necessaria senza alcun onere a carico delle famiglie con figli con disabilità gravi, anche valutando l'opportunità di limitare la necessità di rinnovo della certificazione ai soli casi suscettibili di miglioramento;
a porre fine ai numerosi contenziosi sull'assegnazione delle ore di sostegno nei casi di studenti con disabilità, attribuendo un numero di ore congruo alla gravità del deficit;
a istituire, presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, una rete educativa nazionale, con articolazioni territoriali regionali, composta da esperti di metodologie didattiche al passo con i risultati delle ultime ricerche nel campo, nonché pedagogisti e psicologi che promuovano il rinnovamento degli aspetti educativi e didattici e dell'offerta formativa nell'ambito dell'autonomia, a supporto delle reti di scuole per la formazione dei docenti con affiancamento in itinere e per la progettazione di moduli didattici da realizzare, anche con il coinvolgimento diretto di studenti e genitori, in orari extracurriculari e in spazi educativi non convenzionali (ad esempio biblioteche e parchi);
a prevedere un piano straordinario di investimento per connettere gli istituti scolastici alla banda larga anche adoperando le opportunità offerte dal gruppo per l'armonizzazione delle reti di ricerca (GARR);
ad assumere iniziative per incrementare il fondo d'istituto, anche al fine di arginare il fenomeno, sempre crescente della richiesta alle famiglie di contributi economici attraverso il meccanismo dei contributi volontari, nonché a vincolare la destinazione di una parte delle risorse all'acquisto di strumenti tecnologici e didattici per i disturbi specifici dell'apprendimento;
a prevedere la presenza di uno psicologo/pedagogista per ciascuna rete di scuole a disposizione di studenti, insegnanti e progetti di classe.
(7-00593) «Simone Valente, Marzana, Luigi Gallo, Vacca, Brescia, D'Uva, Di Benedetto, Chimienti».