• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/07846 la razza anglo-araba è tra le razze equine internazionali, come il purosangue inglese e il purosangue arabo, diffuse in molti Paesi del mondo che vengono utilizzate come miglioratrici di altre...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07846presentato daVARGIU Pierpaolotesto diMartedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

VARGIU. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
la razza anglo-araba è tra le razze equine internazionali, come il purosangue inglese e il purosangue arabo, diffuse in molti Paesi del mondo che vengono utilizzate come miglioratrici di altre razze di cavalli;
nel 2014 ricorrevano i 140 anni dall'istituzione, nella città di Ozieri in provincia di Sassari, del regio deposito di stalloni della Sardegna, destinato a garantire il servizio della riproduzione equina per i reparti di cavalleria dell'esercito, dando vita e continuità alla storia ultracentenaria del cavallo anglo-arabo sardo;
la Sardegna, grazie a un perfetto equilibrio tra passione e vocazione allevatoriale ha sviluppato nel corso dei decenni un proprio coerente progetto selettivo che ha condotto, mediante sapienti incroci, selezione e meticciamento delle razze parentali con la popolazione indigena di fattrici sardo-arabe, alla creazione di una varietà locale della razza anglo-araba denominata anglo-arabo sarda;
la razza anglo-arabo sarda ha acquisito notorietà internazionale per le sue caratteristiche di adattabilità ambientale e versatilità nelle discipline sportive equestri, nella corsa e nell'equitazione di campagna, arrivando a ricoprire una posizione centrale nella produzione zootecnica, come risorsa culturale, identitaria e con un significativo indotto sociale ed economico;
la razza anglo-arabo sarda è inserita a pieno titolo tra le produzioni anglo-arabe di maggior rilievo internazionale, essendo la Sardegna insieme alla Francia il maggior produttore di cavalli anglo-arabi a livello mondiale. La regione Sardegna produce, infatti, quasi la totalità dei cavalli anglo-arabi allevati in Italia e, in ogni caso, la piccola quota di cavalli anglo-arabi prodotti in altre regioni originano quasi tutti geneticamente dalle linee parentali della Sardegna;
l'anglo-arabo sardo è la razza che per l'isola ha rappresentato anche il punto di partenza per la creazione di soggetti da sella derivati e sempre in Sardegna è nata e ha sede l'Associazione nazionale allevatori del cavallo anglo-arabo e derivati (A.N.A.C.A.A.D.), dotata di personalità giuridica che conta di propri rappresentanti negli organi direttivi della Confederazione internazionale dell'anglo-arabo;
la regione, per il tramite del suo ente strumentale Istituto incremento ippico della Sardegna, ha tenuto sino al 1990 il libro di selezione, gli archivi anagrafici e la banca dati relativa alla razza anglo-araba. Tuttavia, nel 1988 veniva approvato il regolamento del libro genealogico del cavallo da sella italiano e, alla seconda sezione dello stesso, veniva ricondotta la razza anglo-arabo sarda;
il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con decreto del 30 agosto 1988, approva il regolamento del libro genealogico del cavallo da sella italiano e a seguito dell'entrata in vigore della legge 15 gennaio 1991, n. 30, «Disciplina della riproduzione animale», vengono ridefinite le competenze istituzionali relative anche alla selezione, gestione e tenuta dei libri delle razze equine. Conseguentemente a ciò, l'Istituto incremento ippico della Sardegna cedeva la propria banca dati all'Ente nazionale del cavallo italiano (ENCI) con sede in Roma, incaricato della tenuta del libro genealogico del cavallo da sella italiano;
in particolare, l'articolo 3, comma 1, della predetta legge n. 30 del 1991 affida all'Ente nazionale del cavallo italiano (ENCI) la tenuta del libro genealogico del cavallo sella italiano e, successivamente, l'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 529, recante «Attuazione della direttiva 94/174/CEE» prevede che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisca con proprio decreto i requisiti che devono possedere le associazioni nazionali di specie o di razza per poter tenere i libri genealogici e i registri anagrafici;
il decreto ministeriale 26 luglio 1994, n. 186 (attuativo dell'articolo 3 della legge 15 gennaio 1991, n. 30), stabilisce i requisiti tecnico organizzativi che devono possedere le associazioni nazionali di specie o di razza per poter tenere i libri genealogici e i registri anagrafici;
la decisione n. 92/353/CEE della Commissione dell'11 giugno 1992 determina i criteri di approvazione o di riconoscimento delle organizzazioni e associazioni che tengono o istituiscono libri per gli equidi registrati;
il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 449, sopprime l'ENCI e le sue funzioni vengono attribuite all'Unione italiana incremento razze equine (UNIRE);
la procedura d'infrazione 2004/2069 ex articolo 226 del Trattato CE (decisione del 17 ottobre 2007) a carico del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, e quindi dell'UNIRE, contiene anche precise disposizioni per la separazione delle tre sezioni del libro genealogico del cavallo da sella italiano in altrettanti libri genealogici e, quindi, dispone la specifica creazione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo;
il MIPEF con proprio decreto ministeriale 12 giugno 2008, n. 3580 denominava libro genealogico del cavallo da sella italiano «Libro genealogico dei cavalli di razza: orientale, anglo-arabo e da sella Italiano»;
la legge 15 luglio 2011, n. 111, sopprimeva l'UNIRE e al suo posto istituiva l'Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI) che assumeva tutte le funzioni e obbligazioni del disciolto ente;
il MIPEF, con decreto ministeriale 31 gennaio 2013, disponeva il trasferimento delle funzioni dell'ASSI (soppressa ex legge 7 agosto 2012, n. 135) al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e all'Agenzia delle dogane e dei monopoli;
l'ANACAAD è l'unica associazione di allevatori di cavalli anglo-arabi e derivati che ha sede in Sardegna, dove è presente la quasi totalità dell'allevamento dell'anglo-arabo e che è in possesso di tutti i requisiti previsti dalle norme nazionali e comunitarie vigenti per la tenuta del libro genealogico;
particolarmente, negli ultimi dieci anni, la gestione dell'anglo-arabo da parte dell'ente affidatario del libro si è rivelata insufficiente e inadeguata rispetto alle reali esigenze dell'allevamento, essendo totalmente mancata qualunque politica e indirizzo selettivo specificamente riservata alla razza;
in conseguenza della mancanza di obiettivi finalizzati al miglioramento genetico e all'incremento qualitativo e quantitativo delle produzioni, la razza ha subito una contrazione drammatica, che l'ha posta a serio rischio di estinzione, essendo oramai il numero di fattrici in produzione al disotto della soglia dei mille capi indicata dalla classificazione FAO;
l'utilizzo indiscriminato delle migliori linee della razza anglo-araba per la produzione di soggetti di razza da sella italiana, finalizzati quasi esclusivamente al salto degli ostacoli, ha impoverito geneticamente la stessa razza anglo-araba, compromettendo irrimediabilmente, per alcune famiglie, il valore genetico e la qualità raggiunta in un lunghissimo processo selettivo;
a seguito delle disposizioni derivanti dalla procedura d'infrazione della Commissione europea, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si è limitato a suddividere solo nominalmente i libri genealogici delle varie razze, mantenendo l'organizzazione delle vecchie tre sezioni, soggiacenti a obiettivi unici ma incompatibili con obiettivi di crescita e sviluppo di razze totalmente differenti per genetica, morfologia e attitudine sportiva;
è inoltre grave il rischio di estinzione del cavallo anglo-arabo sardo venutosi a determinare per i motivi enunciati in premessa; esso è ulteriormente accelerato dalla pesante crisi del settore ippico ed equestre che ha colpito l'Italia e la Sardegna, creando devastanti conseguenze oltre che sui processi selettivi anche su quelli commerciali ed economici diretti e indiretti dell'allevamento del cavallo nell'Isola;
allo stato attuale, il libro genealogico dell'anglo-arabo è tenuto direttamente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in conseguenza della soppressione dell'agenzia ASSI;
è necessario, nell'interesse dell'allevamento e dell'economia che ne deriva, riprendere con urgenza politiche selettive adeguate alla crescita, sviluppo e consolidamento della razza e delle sue molteplici attitudini, anche incontrando le spinte del mercato per le discipline del galoppo, endurance e concorso completo di equitazione sinora purtroppo trascurate;
l'eventuale gestione nel territorio regionale del libro genealogico del cavallo anglo-arabo, dove ha sede l'allevamento, consentirebbe evidenti economie collettive e soggettive e un miglioramento dell'efficienza nell'attività di consulenza, nella registrazione anagrafica e nell'emissione delle certificazioni, tutte competenze di cui oggi l'allevamento lamenta l'inefficienza –:
quali iniziative intenda porre in essere per ricondurre ad una «governance» sarda la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo mediante l'affidamento della tenuta del libro genealogico alla competente associazione nazionale della razza e la relativa concessione della banca dati. (4-07846)